mercoledì 31 marzo 2010

COME SI ZITTISCE LA CHIESA

Se il nemico non si arrende, basta buttarla in calunnia
di Bruno Mastroianni
Problema: come si fa a zittire la Chiesa? È incontrollabile dal punto di vista economico (non agisce per lucro), inattaccabile da quello culturale (non ha paura di dire la sua controcorrente), è molto presente a livello sociale nella vita delle persone. Soluzione: bisogna agire sul terreno dell’emotività, magari con delle accuse odiose al suo capofila. Non importa se infondate, vecchie e già chiuse, basta tirarle fuori una alla volta, in modo che rimanga un’impressione sgradevole sul Papa.

martedì 30 marzo 2010

PRETI PEDOFILI E ATTACCO AL PAPA.LA MADONNA LO AVEVA PREVISTO

Massimo Introvigne ("il Giornale", 27 marzo 2010)

La duplice crisi che la Chiesa deve affrontare in questi giorni – gli episodi “vergognosi e criminali”, come li ha definiti Benedetto XVI, dei preti pedofili e l’attacco di lobby laiciste che, partendo da questi episodi ma esagerandone i numeri, attaccano la Chiesa e il Papa stesso – sono stati previsti da rivelazioni private? La Chiesa raccomanda cautela di fronte a testi che non sono mai “ufficiali” e non godono certo della stessa autorevolezza della Rivelazione pubblica e neppure degli insegnamenti del Magistero, così che nessun fedele deve ritenersi obbligato a seguirli. Il

OMELIA DEL SANTO PADRE

....E infine Gesù sa che la sua via andrà oltre: non avrà nella croce la sua fine. Sa che la sua via strapperà il velo tra questo mondo e il mondo di Dio; che Egli salirà fino al trono di Dio e riconcilierà Dio e l’uomo nel suo corpo. Sa che il suo corpo risorto sarà il nuovo sacrificio e il nuovo Tempio; che intorno a Lui, dalla schiera degli Angeli e dei Santi, si formerà la nuova Gerusalemme che è nel cielo e tuttavia è anche già sulla terra, perché nella sua passione Egli ha aperto il confine tra cielo e terra. La sua via conduce al di là della cima del monte del Tempio fino all’altezza di Dio stesso: è questa la grande ascesa alla quale Egli invita tutti noi. Egli rimane sempre presso di noi sulla terra ed è sempre già giunto presso Dio, Egli ci guida sulla terra e oltre la terra......


Domenica delle PALME 28 marzo 2010
Cari fratelli e sorelle,
cari giovani!

Il Vangelo della benedizione delle palme, che ascoltiamo qui riuniti in Piazza San Pietro, comincia con la frase: “Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme” (Lc 19,28). Subito all’inizio della liturgia di questo giorno, la Chiesa anticipa la sua risposta al Vangelo, dicendo: “Seguiamo il Signore”. Con ciò il tema della Domenica delle Palme è chiaramente espresso. È la sequela.

COSA C'E' DIETRO GLI SCANDALI?

....I «panici morali» non fanno bene a nessuno. Distorcono la percezione dei problemi e compromettono l’efficacia delle misure che dovrebbero risolverli. A una cattiva analisi non può che seguire un cattivo intervento. Intendiamoci: i «panici morali» hanno ai loro inizi condizioni obiettive e pericoli reali. Non inventano l’esistenza di un problema, ma ne esagerano le dimensioni statistiche. In una serie di pregevoli studi lo stesso Jenkins ha mostrato come la questione dei preti pedofili sia forse l’esempio più tipico di un «panico morale». Sono presenti infatti i due elementi caratteristici: un dato reale di partenza, e un’esagerazione di questo dato ad opera di ambigui «imprenditori morali»......




AVVENIRE 18 Marzo 2010
Massimo Introvigne

Si ritorna a parlare di preti pedofili, con voci e accuse che si riferiscono insistentemente alla Germania e tentativi di coinvolgimento di persone vicine al Papa, e credo che anche la sociologia abbia molto da dire e che non debba tacere per il timore di scontentare qualcuno. La discussione attuale sui preti pedofili – considerata dal punto di vista del sociologo – rappresenta un esempio tipico di «panico morale». Il concetto è nato negli anni 1970 per spiegare come alcuni problemi siano oggetto di una «ipercostruzione sociale».

PADRE ALDO

mail 29 marzo 2010

Cari amici,
nella scuola di comunità si parla della carità come “dono commosso di sé”. Oggi, domenica delle palme, la liturgia ci introduce a toccare con mano questa verità, che non può non diventare carne nel rapporto con se stessi e con gli altri.

sabato 27 marzo 2010

MEDITAZIONE PASQUALE AL SANTO

....Convertirsi a Cristo significa in fondo proprio questo: uscire dall'illusione dell'autosufficienza per scoprire e accettare la propria indigenza; esigenza del Suo perdono e della Sua amicizia.....


lunedì 29 marzo 2010 alle ore 21.00 nella Basilica del Santo - Padova Meditazione pasquale al Santo
26-03-2010
Don Stefano Alberto in un'analoga meditazione pasquale tenuta al Santo nel 2009
La meditazione sarà tenuta da don Stefano Alberto, sacerdote della diocesi di Milano, docente di Introduzione alla teologia nell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L'incontro, che ormai costituisce una tradizione per la Basilica, sarà preceduto da alcuni canti del tempo di Quaresima eseguiti dal coro di CL di Padova.

venerdì 26 marzo 2010

STABAT MATER

ALZIAMO LO SGUARDO SULLE FIGURE DI UOMINI CHE HANNO TESTIMONIATO CRISTO OFFRENDO LA PROPRIA VITA



"Scrutando i segni dei tempi abbiamo visto che il nostro primo dovere in questo momento storico è annunciare il Vangelo di Cristo, poiché il Vangelo è vera fonte di libertà e di umanità".
Card. Joseph Ratzinger


lettera del cardinale Stepinac datata Krasic, 26 marzo 1958, destinata a monsignor Smiljan Cekada, vescovo di Skopje.

Eccellenza cara,
ho ricevuto la tua cara lettera. Ti meravigli che non ho risposto alla lettera che mi hai inviato prima di questa, mentre eri qui. Ma non ti meravigliare. Allora l'Udba aveva dato la caccia alle mie lettere, tendendo un agguato. Il parroco di qui e il segretario dell'arcivescovo, per esempio, sono stati completamente denudati e perquisiti, controllando persino nelle calze e su ogni banconota del segretario, per vedere se c'era qualcosa di scritto da parte mia: ma non hanno trovato nessuna lettera. Non è difficile indovinare a che cosa possa servire tutto questo rigore.
Scrivi qui il riassunto del POST

PIU' GRANDE DEL PECCATO

......Si potrebbe, e forse aiuterebbe a capire meglio il contesto di una Chiesa davvero sotto attacco, ben al di là dei suoi errori. Solo che il gesto umile e coraggioso del Papa ha spostato tutto più in là. Verso il cuore della questione.
Chiaro, la ferita c’è. Ed è gravissima. Di quella specie che ha fatto dire parole di fuoco a Cristo («Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina e fosse gettato negli abissi…») e ai suoi vicari.
C’è la sporcizia, nella Chiesa. Lo disse chiaro e forte lo stesso Joseph Ratzinger nella Via Crucis di cinque anni fa, poco prima di diventare Papa, e non ha smesso mai di ricordarlo dopo, con realismo......


:...... «Convertirsi a Cristo significa in fondo proprio questo: uscire dall’illusione dell’autosufficienza per scoprire e accettare la propria indigenza, esigenza del suo perdono».
Ecco, l’abbraccio di Cristo, dentro la nostra umanità ferita e indigente e al di là del male che possiamo compiere. Se la Chiesa – con tutti i suoi limiti - non avesse questo da offrire al mondo, persino alle vittime di quelle barbarie, allora sì che saremmo perduti. Tutti. Perché il male ci sarebbe sempre. Ma sarebbe impossibile vincerlo.......

Ci sarebbe da discutere a lungo, sulle vicende che hanno portato Benedetto XVI a scrivere la sua Lettera ai cattolici d’Irlanda. E si potrebbe farlo partendo dai fatti, da numeri e dati che - letti bene - dicono di una realtà molto meno imponente di quanto possa sembrare dalla campagna feroce dei media. Oppure dalle contraddizioni di chi, sugli stessi giornali, accusa - a ragione - certe nefandezze, ma poche pagine più in là giustifica tutto e tutti, specie in materia di sesso.

PERSECUZIONI


Arshad Masih bruciato vivo: quando dire Cristo costa la vita
Gian Micalessin

giovedì 25 marzo 2010

Lui bruciato vivo perché non rinunciava a Cristo per Allah. Lei violentata dai poliziotti davanti ai suoi tre figli per aver tentato di denunciare gli assassini del marito. La storia è abominevole, ma esemplare. Illuminante per comprendere l’atroce follia del Pakistan, il paese dove una legislazione, ispirata al Corano, permette di uccidere e perseguitare i cristiani o chiunque pratichi una fede diversa dall’Islam.

martedì 23 marzo 2010

SULLA BELLA LETTERA DI BENEDETTO ALLA NUOVA CORINTO D'IRLANDA

.....Benedetto, e non poteva essere diversamente, ha fatto la sua parte di custode del gregge con l’intelligenza sensibile che le persone non prevenute gli riconoscono, mettendo in rilievo la necessità di risarcire le vittime degli abusi di quanto non è umanamente risarcibile, e dunque spostando per quanto possibile sul terreno dello spirito dannazioni che nascono nel campo di battaglia della carne. Un gesto di intonazione monacale, davvero benedettino......



di Giuliano Ferrara
Tratto da Il Foglio del 22 marzo 2010

La lettera del Papa sugli abusi dei preti in Irlanda è molto bella, nella sua tristezza e nella sua speranza, ma sopra tutto nella sua lingua severa, ferma, sincera, con un’espressività che viene da due millenni di saggezza pastorale e di drammi dell’incarnazione e della storia.

INTRANSIGENTI CON IL PECCATO

HO quasi timore a mettere questo post !Perche'?
Siamo in un momento talmente difficile che ogni parola ogni frase rischia di essere male interpretata.

Non e' semplice la questione .
Facile fare i giustizieri,semplice condannare e mettersi la coscienza al posto.
Il nostro grande pontefice e' attaccato in continuazione a 360 gradi.
Attaccato da chi e' lontano dalla chiesa da chi e' vicino e da chi sta all'interno.
".......Volete andarvene anche voi?.......Maestro da chi andiamo? Tu solo.........
Ora e' necessario che ciascuno di noi diventi sempre piu' serio e trasmetta con la propria vita l'attaccamento a Cristo.

......Pietro su questa pietra .......

Papa: intransigenti con il peccato
Ma indulgenti con persone. Ieri la lettera su scandalo pedofilia
21 marzo, 13:19

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR - 'Intransigenti con il peccato, anche il nostro', ma 'indulgenti con le persone': cosi' il Papa durante l'Angelus domenicale. Benedetto XVI lo ha detto all'indomani della lettera scritta sullo scandalo della pedofilia che ha travolto la Chiesa in Irlanda. Prendendo spunto dal brano evangelico dell'adultera e della famosa frase di Cristo 'chi e' senza peccato lanci la prima pietra', Ratzinger ha esortato a imparare dal Signore Gesu' a non giudicare e a non condannare il prossimo.


.......La scena descritta nel Vangelo, ha detto il Papa, “è carica di drammaticità: dalle parole di Gesù dipende la vita di quella persona, ma anche la sua stessa vita. Gli accusatori ipocriti, infatti, fingono di affidargli il giudizio, mentre in realtà è proprio Lui che vogliono accusare e giudicare. Gesù, invece, è ‘pieno di grazia e di verità’ (Gv 1,14): Egli sa che cosa c’è nel cuore di ogni uomo, vuole condannare il peccato, ma salvare il peccatore, e smascherare l’ipocrisia. L’evangelista san Giovanni dà risalto ad un particolare: mentre gli accusatori lo interrogano con insistenza, Gesù si china e si mette a scrivere col dito per terra. Osserva sant’Agostino che quel gesto mostra Cristo come il legislatore divino: infatti, Dio scrisse la legge col suo dito sulle tavole di pietra (cfr Comm. al Vang. di Giov., 33, 5). Gesù dunque è il Legislatore, è la Giustizia in persona. E qual è la sua sentenza? ‘Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei’” .....

CARCERI? SONO FABBRICHE DI MAGGIORE INSICUREZZA

......E invece?
“Invece è anche un problema “di qualità”, della perdita di senso del vivere e del lavorare”.

Certo, in carcere quel senso è merce rara…
“In realtà la crisi che c’è dentro al carcere è la stessa che c’è fuori, magari solo un po’ accentuata da depressioni e isolamento. E la crisi attuale non è economica, ma è perdita del valore della persona, del lavoro. Per sentirsi in prigione non occorre andare in carcere”......


Pubblicato da Socialmente
20-03-2010

L'INTERVISTA. Nicola Boscoletto, Coop Giotto. Nata vent'anni fa con un gruppo di laureati "verdi". "Sintomi della crisi: s'è perso il senso della vita del lavoro, della persona".

Un altro suicidio in carcere, già il secondo dall’inizio dell’anno.
Nicola Boscoletto, cosa succede?

INTERVISTA A A SANDRO MAGISTER

Secondo lei che cosa rappresenta questo scandalo per la Chiesa di oggi?

Una prova di purificazione. Joseph Ratzinger, prima da cardinale e poi da papa, ha sempre visto bene l’elemento essenziale di queste colpe e come queste devono essere affrontate. Ha parlato di «sporcizia» nella chiesa. Che come tale è ancor più grave se impersonata da coloro che rivestono l’ordine sacro del sacerdozio, e che dovrebbero essere persona Christi, immagine di Cristo vivente. La risposta alla sporcizia è una grande purificazione.



.....La Chiesa i panni in casa sua deve lavarli comunque. Non dimentichiamo, però, che non deve purificarsi solo dei peccati sessuali: la Chiesa è il luogo del perdono di Dio e la sua missione è quella di lavare tutti i peccati del mondo. Ma il perdono di Dio scende su chi in qualche modo si mette la cenere sul capo. La Chiesa perdona i peccati, al tempo stesso Cesare deve fare la sua parte. Le vittime di questi anni, come possono e devono denunciare alla Chiesa i responsabili, possono e devono denunciarli anche al foro civile. Certamente la Chiesa non ha nessuna obiezione a che questo avvenga.

Penso che quello che sta accadendo si fonda su fatti incontestabili, di dimensioni numericamente importanti. E tanto più gravi in quanto commessi da uomini deputati pubblicamente ad essere portatori di alti valori morali. Però su questi fatti si è innescato, a livello internazionale, un fenomeno che li strumentalizza con un fine preciso: l’attacco frontale alla Chiesa cattolica, e in particolare al papa.

Ecco perchè usano gli scandali per attaccare la Chiesa


Sandro Magister

martedì 16 marzo 2010
Lo scandalo dei preti pedofili sta mettendo in difficoltà la Chiesa. Il culmine si è raggiunto quando il vescovo di Ratisbona, Mons. Gerhard Ludwig Müller, ha ammesso di essere a conoscenza di casi di abusi sessuali nel coro di Ratisbona diretto dal fratello del papa. Scattano le accuse alla Chiesa e al celibato dei preti. Come stanno le cose?

POPIELUSZKO

....Nel 1984, all’età di 37 anni, fu rapito da tre funzionari che lo torturarono e poi lo uccisero. Dopo alcuni giorni di ricerche, il suo corpo fu ritrovato in uno stagno della Polonia centrale. Oltre 500.000 persone parteciparono ai suoi funerali.
Papa Giovanni Paolo II lo definì un “autentico profeta dell'Europa, quella che afferma la vita attraverso la morte”......




Il film “POPIELUSZKO:

non si può uccidere la speranza” del regista polacco Rafal Wieczynski è da far vedere ai giovani, perché possano imparare dalla storia e attingere a piene mani da un passato che in questo caso è denso di significato anche per il nostro presente.
Il film, in parte documentario, in parte tutto incentrato sulla figura del testimone, è teso ed estremamente drammatico. Bellissimo per come è girato ed è interpretato.

COSI' I COMUNISTI UCCISERO POPIELUSZKO

.....Uno nascente, pieno di fervore e di desiderio di libertà, capace di pregare, voler bene e lottare. Un altro mondo accanto ma lontanissimo, bravo solo nell'odio, e perciò morente e killer nello stesso tempo. I verbali ci restituiscono gente che in nome dell'umanesimo marxista si siede a tavolino per discutere se buttare un prete dal treno sia meglio che rapirlo, che nasconde 40 chili di grosse pietre nell'armadio per schiacciarvi sotto la testa del prete, che lo picchia selvaggiamente fino a ucciderlo e poi cerca di farne sparire il corpo, che dalla Vistola finì nel lago ghiacciato vicino a Varsavia, ed è così certa della sua impunità da non preoccuparsi di lasciare le proprie tracce.
Be’, noi le abbiamo trovate, e sappiamo ancora riconoscerle.....


Il Giornale 20 ottobre 2009
È un buon momento per ricordare don Jerzy Popieluszko. Il film proiettato a Roma alla presenza di Lech Walesa non è stato solo cinema, ma la comunicazione di una verità umana e storica. Anzi due. 1) Il comunismo fa schifo, ammazza i più buoni e li calunnia. 2) Il desiderio di libertà e di giustizia però è più forte. Queste due cose non bisogna mai smettere di ricordarle. Specialmente ora che i fantasmi del comunismo e dei suoi metodi di sangue e di para-giustizia riaffiorano e fanno proseliti, e trovano chi è pronto a giurare sulla sincerità dei loro propugnatori.

"PADRE POPIELUSKO" UN FILM PER IL MARTIRE COMUNISTA

......Fu un’esperienza nuova, di libertà e di comunione. Lungo la via del ritorno, mi chiedevo se sarei mai stato capace di fare come padre Jerzy, ovvero di sacrificare la mia vita per la verità. Oggi, alla stessa età che aveva lui quando venne ucciso, vedo in lui un uomo che, messo alla prova, fece le sue scelte con fatica».......

di Cinzia Romani

Il Giornale martedì 13 ottobre 2009

Riuniva atei e credenti, operai e intellettuali, gente semplice e aristocratici, celebrando messa sotto lo sguardo dei poliziotti armati, nella Polonia comunista della seconda metà degli anni Ottanta. E per dar voce al Vangelo, predicando pace e giustizia, mentre il regime sovietico spegneva anime e corpi, don Jerzy Popieluszko, il «cappellano di Solidarnosc», ha pagato con la vita, come fanno i martiri.

lunedì 22 marzo 2010

QUANDO ANCHE IN POLONIA VOLEVANO BANDIRE I CROCIFISSI

.....La campagna contro la Chiesa ebbe il suo culmine, come già raccontato su queste pagine, col barbaro omicidio di don Jerzy Popieluszko perpetrato proprio nell’autunno ‘84. A dicembre risuonò ancora la voce di Giovanni Paolo II: «Questa testimonianza è un richiamo alla presenza di Cristo nella nostra vita. Questo desidera chi crede nella nostra patria. Questo desiderano i giovani che, difendendo eroicamente assieme ai genitori la presenza del crocifisso nei luoghi di studio e di lavoro dei credenti, testimoniano che Cristo è per loro il valore più grande. La croce è il sostegno della vita morale dell’uomo – leggiamo nella lettera pastorale del 6 dicembre -. La croce è scuola di fratellanza e di amore, poiché su di essa si è compiuta la riconciliazione»........


Tratto da IlSussidiario.net.
A cura di Angelo Bonaguro
In una mattina del dicembre ‘83, gli studenti dell’Istituto agrario di Mietne entrando nelle aule videro che dalle pareti erano sparite le croci.

CONTRO CHI SPUTA SUI PRETI DI DON ALDO TRENTO

solo annunciando Cristo si esce da questo orribile letamaio perché solo Cristo salva totalmente l’uomo. Ma se Cristo non è più il cuore della vita, allora qualunque perversione è possibile. L’unica difesa che abbiamo sono i nostri occhi innamorati di Cristo. Il dolore è grandissimo, ma la sicurezza granitica: “Io ho vinto il mondo” è infinitamente superiore.


Padre Aldo Trento, missionario in Paraguay
20 marzo 2010 da il FOGLIO
Ci scrive un missionario indignato per la campagna dei media sulla pedofilia

Sono in Italia da alcuni giorni e sono davvero amareggiato, addolorato per questi continui attacchi al Santo Padre, ai sacerdoti, alla Chiesa cattolica, usando la diabolica arma della pedofilia. E’ vero, questo argomento sembra interessare più a certi giornali e alle loro fantasie e allucinazioni che al pubblico: perché ho incontrato migliaia di persone e per lo più giovani, ma nessuno mi ha posto una domanda su questa questione.

Il che significa che, sebbene esista questo flagello nel mondo e abbia intaccato anche la chiesa, con la dura, chiara e forte condanna del Santo Padre, siamo lontani anni luce da quel fenomeno di massa, come se tutti i preti fossero pedofili, come vogliono farci credere. Sono quarant’anni che sono sacerdote, sono stato in diverse parti del mondo, ho vissuto in brefotrofi, scuole, internati per bambini, ma non ho mai trovato un collega colpevole di questo delitto. Non solo, ma ho vissuto con sacerdoti, religiosi che hanno dato la vita perché questi bimbi avessero la vita.

VACANZINA SULLA NEVE DEL GRUPPO "AMICI DI GIOVANNI


domenica 21 marzo 2010

L'AVVENTURA EDUCATIVA

Incontro col cardinale Angelo Bagnasco
Milano, Palasharp - 18 marzo 2010

Introduzione di
Julián Carrón


«Il tema principale, per noi, in tutti i nostri discorsi, è l’educazione: come educarci, in che cosa consiste e come si svolge l’educazione, un’educazione che sia vera, cioè corrispondente all’umano»1.
Niente più di questa frase di don Luigi Giussani spiega in modo solare e definitivo come il carisma a lui donato trovi nell’educazione la sua dimensione più decisiva. La sua costante preoccupazione – che per grazia di Dio è divenuta anche la nostra – è stata quella di «educare il cuore dell’uomo così come Dio l’ha fatto»2, cioè di evocarne e sostenerne l’apertura instancabile alla realtà, sospinta da quei desideri nativi e da quelle esigenze inestirpabili che ne costituiscono la stoffa, prima ancora di qualsiasi condizionamento culturale e sociale.

L'AVVENTURA EDUCATIVA

Incontro col cardinale Angelo Bagnasco
Milano, Palasharp - 18 marzo 2010

Testimonianza
Stefano Facchini studente universitario

L'AVVENTURA EDUCATIVA

Incontro col cardinale Angelo Bagnasco
Milano, Palasharp - 18 marzo 2010

Testimonianza
Andrea Franchi presidente della Federazione Banchi di solidarietà

L'AVVENTURA EDUCATIVA

Incontro col cardinale Angelo Bagnasco
Milano, Palasharp - 18 marzo 2010

Testimonianza
Franco Nembrini insegnante

ISTANZE EDUCATIVE E QUESTIOE ANTROPOLOGICA


....Il compito educativo e l’azione pedagogica è possibile solo nella misura in cui la ricerca del vero, del bene e del bello è vissuta in un rapporto interpersonale e dialogico per il quale non sarà mai vano ripetere il monito rosminiano col quale concludiamo questa nostra riflessione: “Solo de’ grandi uomini possono formare altri grandi uomini”......

INCONTRO CON IL CARDINAL BAGNASCO

Sono lieto di essere qui con voi per parlare di qualcosa che non solo ci sta a cuore, ma che sentiamo essere parte del nostro essere persone e credenti. Cioè del nostro essere discepoli del Maestro – il Signore Gesù – che non cessa di educare ad una umanità nuova e piena. Egli continua a parlare all’intelligenza e a scaldare il cuore di coloro che si aprono alla sua verità e al suo amore e accolgono la compagnia dei fratelli per fare esperienza della novità del Vangelo e così annunciare a tutti la gioia e il fascino di un incontro che cambia la vita e che fa fiorire l’umano

venerdì 19 marzo 2010

BENEDETTO XVI RILANCIA LA PROFEZIA DEL CELIBATO E SCRIVE UN DECALOGO ANTIPEDOFILI

Pubblicato sul Foglio sabato 13 marzo 2010

Paolo Rodari

La risposta del Papa al vociare di questi giorni, al tentativo di legare i casi di abusi sessuali su minori perpetrati da preti al vincolo del celibato, è arrivata ieri con un discorso molto atteso, soprattutto in Vaticano, rivolto ai partecipanti al convegno organizzato dalla Congregazione per il clero sul sacerdozio. Perché una parola “ratzingeriana” sul celibato era, secondo molti, opportuno arrivasse.
Benedetto XVI non si è limitato a ribadire un concetto a lui caro: il celibato “rimane un valore sacro”. Ma, a suo modo, ha detto di più. Ha parlato di un’epoca, la nostra, “policentrica” e, dunque, “incline a sfumare ogni tipo di concezione identitaria”.

MIRACOLI A MEDJUGORJE? PRONTA AD INDAGARE UNA TASK FORCE DEL PAPA

di Andrea Tornielli

Il Vaticano indaga sulle apparizioni mariane di Medjugorje e il Papa ha deciso di affidare al cardinale Camillo Ruini, già Vicario di Roma e presidente della Cei, la guida di una commissione internazionale d’inchiesta. La notizia è stata confermata ufficialmente ieri dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. La commissione è composta «da una ventina di membri» e al termine dei suoi lavori riferirà i risultati del proprio studio alla Congregazione per la dottrina della fede. Lombardi ha chiarito che «non è la commissione stessa che prende delle decisioni, delle pronunce definitive, ma essa offre il risultato del suo studio, un suo voto – come si dice in termine tecnico – alla Congregazione che poi adotterà le decisioni del caso».

PADRE ALDO ALLA SDC CON CARRON 10 marzo 2010

Testimonianza di PADRE ALDO ALLA SDC CON CARRON 10 marzo 2010

Oggi abbiamo la fortuna di avere qui padre Aldo; non posso non invitarlo a dirci che esperienza fa,come questo sguardo, questa carità del Mistero con noi è diventata anche sua. Prima di tutto grazie. Sono commosso perché il miracolo ogni giorno più grande della mia vita coincide con la grazia che avete voi di prendere seriamente, parola per parola, quanto Carrón ci dice. Cleuza e Marcos dicevano recentemente ad alcuni amici che chiedevano loro perché andassero in Paraguay: «In Paraguay non c’è niente di bello, è tutto brutto, non c’è niente di peggio al mondo: moribondi, malati di aids, prostitute, travestiti, bambini violentati, barboni della
strada». «E quindi perché andate?». «Andiamo per imparare uno sguardo», che è lo sguardo di Cristo alla Maddalena, di Cristo a Zaccheo, di Cristo alla Samaritana. Questo sguardo per me possiede un punto sicuro su cui non ci sono più dubbi da molti anni: «Io ho la certezza di essere voluto istante per istante così come sono».

UN' AGGRESSIONE AL PAPA E ALLA DEMOCRAZIA

.......Non propriamente contro la persona del Papa, perché, su questo terreno, essa è impossibile. Benedetto XVI è reso inespugnabile dalla sua immagine, la sua serenità, la sua limpidezza, fermezza e dottrina. Basta il suo sorriso mite per sbaragliare un esercito di avversari. No, la guerra è fra il laicismo e il cristianesimo. I laicisti sanno bene che, se uno schizzo di fango arrivasse sulla tonaca bianca, verrebbe sporcata la Chiesa, e se fosse sporcata la Chiesa allora lo sarebbe anche la religione cristiana. Per questo i laicisti accompagnano la loro campagna con domande del tipo «chi porterà più i nostri figli in Chiesa?»....,



Pera Marcello
Pagina 23
(17 marzo 2010) - Corriere della Sera

Furia distruttrice «L' insinuazione che l' educazione cattolica sia pericolosa è il frutto di una furia distruttrice pari a quella del nazismo e del comunismo»Caro direttore, la questione dei sacerdoti pedofili o omosessuali scoppiata da ultimo in Germania ha come bersaglio il Papa.

domenica 14 marzo 2010

LA MIA IMPRESA POSSIBILE


...... L’impresa possibile vuole anche dire che è possibile fare l’impresa mettendo al centro la persona e questo realizza il bene dell’azienda e della società, perché un’azienda è anche un bene per il territorio, diventa una ricchezza per le altre aziende che lavorano con essa. E a noi sembra di un certo rilievo il fatto che facciamo questo passo in un momento in cui l’economia è in difficoltà, in un settore che certamente non è ricco.......


Eugenio Dal Pane si racconta. A Castel Bolognese l'inaugurazione della nuova sede di Itaca. Tra le novità un ampio spazio alla libreria

12/03/2010

Eugenio Dal Pane mi accoglie nella vecchia sede di Itaca a Castel Bolognese. Ormai ci sono solo due sedie, un tavolo e tanti scatoloni appoggiati in terra. Sabato 20 marzo ci sarà l’inaugurazione della nuova sede alla presenza del vescovo, del sindaco, di Luigi Cimatti presidente della Bcc Romagna Occidentale. Ma la sera prima, venerdì 19 marzo festa di san Giuseppe patrono dei lavoratori, Eugenio presenterà un suo libro, "L’impresa possibile", alla presenza di Bernard Scholz, presidente nazionale della Compagnia delle Opere.

sabato 13 marzo 2010

PADRE ALDO

APPUNTI SCUOLA DI COMUNITA DON CARRON 10 MARZO 2010

«Mi commuovo per il tuo valore, Mi commuovo per il
tuo niente, ma questo tuo niente è per Me così prezioso
......Noi passiamo sopra a queste frasi,
ma è lì dove don Giussani esprime il contraccolpo, perché è così che lui si lascia colpire dalla frase di Geremia che ci invita a imparare a memoria: «Ti ho amato di un amore eterno, perciò ti ho attratto a me avendo pietà del tuo niente»; possiamo dire questa frase senza lasciarci colpire, così come tante volte guardiamo gli altri
senza lasciarci colpire, ma l’amore che il Mistero ci testimonia è questo
sentimento che ha dentro una ragione, che è l’espressione di una ragione: «Mi commuovo per il tuo valore, Mi commuovo per il tuo niente, ma questo tuo niente è per Me così prezioso».......

Testo di riferimento: L. Giussani, Si può vivere così?, Rizzoli, Milano 2007, pp. 337-342.
• Canto “Un uomo cattivo”
• Canto “Amazing grace”
Cominciamo oggi il punto «Perfetti come il padre vostro», ma per aiutarci a fare questo passaggio fermiamoci un momento per cercare di collegarlo con il precedente, perché non possiamo lasciare indietro quello che abbiamo detto, affinché come per pressione osmotica possiamo entrare nel Mistero di Cristo. Soprattutto vorrei sottolineare queste cose che don Giussani dice quasi en passant, senza quasi che ce ne rendiamo conto, perché sono questi i passaggi dove si vede l’anima
del don Gius attraverso cui passa la sua testimonianza a noi, perché soltanto una umanità così si lascia colpire come lui; per tutti è nella Bibbia, sembra assolutamente banale, ma perché non ce ne rendiamo conto? Per questo immedesimarci con quella modalità con cui lui si lascia colpire è come essere generati, come lasciarci commuovere: «Perché Dio dedica se stesso a me? […] Perché, per di
più, diventa uomo e si dà a me per rendermi di nuovo innocente [...]? […] Perché questo dono di sé fino all’estremo concepibile, al di là dell’estremo concepibile?».

venerdì 12 marzo 2010

S.S.BENEDETTO XVI:UDIENZA GENERALE 10 MARZO 2010


......Per san Bonaventura Cristo non è più, come era per i Padri della Chiesa, la fine, ma il centro della storia; con Cristo la storia non finisce, ma comincia un nuovo periodo. Un'altra conseguenza è la seguente: fino a quel momento dominava l’idea che i Padri della Chiesa fossero stati il vertice assoluto della teologia, tutte le generazioni seguenti potevano solo essere loro discepole. Anche san Bonaventura riconosce i Padri come maestri per sempre, ma il fenomeno di san Francesco gli dà la certezza che la ricchezza della parola di Cristo è inesauribile e che anche nelle nuove generazioni possono apparire nuove luci.......



San Bonaventura (2)
Cari fratelli e sorelle,
la scorsa settimana ho parlato della vita e della personalità di san Bonaventura da Bagnoregio. Questa mattina vorrei proseguirne la presentazione, soffermandomi su una parte della sua opera letteraria e della sua dottrina.

S.S.BENEDETTO XVI: UDIENZA AI PARTECIPANTI AL CORSO SUL FORO INTERNO PROMOSSO DALLA PENITENZIERIA APOSTOLICA

....Dal Santo Curato d’Ars, noi sacerdoti possiamo imparare non solo una inesauribile fiducia nel Sacramento della Penitenza, che ci spinga a rimetterlo al centro delle nostre preoccupazioni pastorali, ma anche il metodo del «dialogo di salvezza» che in esso si deve svolgere". Dove affondano le radici dell’eroicità e della fecondità, con cui San Giovanni Maria Vianney ha vissuto il proprio ministero di confessore? Anzitutto in un’intensa dimensione penitenziale personale. La coscienza del proprio limite ed il bisogno di ricorrere alla Misericordia Divina per chiedere perdono, per convertire il cuore e per essere sostenuti nel cammino di santità, sono fondamentali nella vita del sacerdote: solo chi per primo ne ha sperimentato la grandezza può essere convinto annunciatore e amministratore della Misericordia di Dio......


Cari amici,
sono lieto di incontrarvi e di rivolgere a ciascuno di voi il mio benvenuto, in occasione dell’annuale Corso sul Foro Interno, organizzato dalla Penitenzieria Apostolica. Saluto cordialmente Mons. Fortunato Baldelli, che, per la prima volta, come Penitenziere Maggiore, ha guidato le vostre sessioni di studio e lo ringrazio per le parole che mi ha indirizzato. Con lui saluto Mons. Gianfranco Girotti, Reggente, il personale della Penitenzieria e tutti voi che, con la partecipazione a questa iniziativa, manifestate la forte esigenza di approfondire una tematica essenziale per il ministero e la vita dei presbiteri.

QUARTA PARTE INTERVISTA A SUSANNA TAMARO LE BANDIERE DELL’UMANITARISMO

.....Contro questa maschera
dell’umanitariano sotto cui si nasconde «il ghigno della morte», esiste solo la
«trasgressione del cristianesimo». È una cosa diversa da tutte le altre perché
«propone un cammino, un percorso, una via per la redenzione». Come ha altre
volte scritto, «senza l’idea di redenzione la storia diventa un’arena in cui i
vincitori ammassano costantemente i corpi dei vinti. Senza la redenzione la vita
degli esseri umani non è diversa da quella dei gitani sorpresi dalla
nebbia......




Il cristianesimo sta vivendo un «importante passaggio: da fede imposta a scelta consapevole. La Chiesa ha la grande responsabilità di dare una risposta a tutte le persone che chiedono acqua viva e pura. Non può accontentarsi di offrire loro l’aranciata». L’aranciata è la buona creanza, le regole, i precetti. «Io odio i buoni sentimenti, io sono cattivissima», dice Tamaro, sapendo di sfidare così la vulgata che la vuole come la nuova Liala del Duemila. «Ho orrore dei perversi buonismi del nostro tempo. Perché mai dovremmo essere buoni, visto che ci conviene essere cattivi?».

TERZA PARTE INTERVISTA A SUSANNA TAMARO SLAP! UN COLPO SECCO ALLA TOLLERANZA

.....«L’abbiamo visto con i casi di Eluana Englaro,
con la legge 40. Come Ponzio Pilato, non sapendo più cosa dire sulla vita,
abbiamo demandato tutto ai giudici. Una follia. È un mondo più orrendo di quello
immaginato da Orwell. Il nostro futuro è il gulag». Nell’immediato è «la perdita
del timore. Una volta, si sarebbe detto il timor di Dio. Io non so cosa possa
accadere in certi stati vegetativi, però ho timore ad agire con brutalità. Oggi,
invece, basta la carta bollata del tribunale per spegnere una vita». E per far
«sparire dall’orizzonte dell’avventura umana l’imprevisto, quest’ospite scomodo
e inquietante, segno più tangibile che la vita è mistero».......


....., «ho cominciato a leggere, a
chiedere, a cercare. Quel senso del mistero che mi accompagnava da bambina come
un fiume carsico ha trovato la luce». Dice che in lei la consapevolezza del
divino «non è nata né dalla paura né dal conformismo, ma dalla meraviglia. La
fede non mi ha portato né chiusure né paure. Anzi, quelle che c’erano, le ha
spazzate via».....




Non basta vivere cercando d’apparire persone perbene. Non basta essere concilianti, come quel tipo dell’aforisma di Churchill, che dava da mangiare al coccodrillo e si sentiva sollevato di essere l’ultimo a dover essere divorato. «Così non si va mai al fondo del problema. Perché siamo incoerenti? Perché facciamo il male? Perché sbagliamo? Una volta me lo hanno detto in maniera chiara: “Lei è odiata perché s’ostina a credere in queste cose arcaiche: il bene e il male”». «Sì, mi faccio ancora domande importanti: che cos’è l’uomo? Perché fa il male? Rousseau si sbagliava. Non è stato Abele, morto precocemente, a generare tutte le stirpi che popolano la terra, ma Caino».

SECONDA PARTE DELL'INTERVISTA A SUSANNA TAMARO UN PURITANESIMO CHE CI È ESTRANEO

....«questo moralismo bigotto che spesso proviene da quelle stesse
persone che ci propongono il libertinaggio più assoluto. Ci vogliono imporre il
matrimonio omosessuale, ma poi ci mandano alla gogna se finiamo a letto con la
fanciulla consenziente. Amici libertini, ma queste cose succedevano già ai tempi
dei faraoni!».......
Tamaro afferma che questa prassi indecorosa dello squadernare la vita altrui su pagina è «una cosa indegna e assurda», oltre che incomprensibile. «A leggere le intercettazioni non si capisce nulla. Si usa un linguaggio gergale, si fa riferimento a contesti incomprensibili… Questo non è giornalismo, è il suo contrario». È un elenco di frasi tagliate ad arte per avvalorare una tesi precostituita. «Nella mia visione del mondo quel che è segreto deve rimanere segreto. Il giornalismo dovrebbe aiutarci a capire, non confonderci. Così, invece, si sparge nero di seppia per annebbiarci».

CONTRO LA GOGNA MEDIATICA DEI “SENTITO DIRE” E IL MORALISMO BACCHETTONE DEI FINTI LIBERTINI

.....«È il perverso piacere – dice a Tempi – di vedere distrutta la vita altrui. È il gusto sottile della gogna, il macabro rito della ghigliottina». “Fa tutto schifo”, ci dicono. E poi voltano la testa sul guanciale.
«È solo un modo per rimanere tranquilli, perversamente tranquilli. È il modo moderno di confondere la giustizia col giustizialismo dei forni manzoniani. Strano: gli assassini colti a uccidere con l’accetta in mano sono “presunti” colpevoli; persone fino al momento prima ammirevoli, colte col telefonino all’orecchio, sono “certamente” dei furfanti»......


SUSANNA TAMARO
Emanuele Boffi
Tempi 11 marzo 2010

Fino a pochi anni fa Susanna Tamaro aveva l’abitudine di leggere i quotidiani con un giorno di ritardo. «Adesso, ne faccio passare quattro o cinque». Così, ciò che è mostrato come assioma roccioso e granitico il primo giorno, passata la rapida bufera di qualche notte, «si ridimensiona e si chiarisce. Viviamo in un tempo in cui le verità giornalistiche vanno fatte decantare».

mercoledì 10 marzo 2010

SE 500 CRISTIANI MACELLATI NON FANNO NOTIZIA

....I “dalit”, cosiddetti “fuori casta” o “intoccabili”, sono quei 300 milioni di indiani che in base alla teologia induista da secoli sono considerati nulla e non hanno diritti.
Ebbene, i dalit convertiti al cristianesimo sono ancora più diseredati e discriminati degli altri, proprio perché cristiani. Alla pacifica richiesta di giustizia e uguaglianza da parte della Chiesa le autorità rispondono col pugno di ferro.....



Antonio Socci
Da Libero, 9 marzo 2010

Sui mass media la censura delle persecuzioni contro i cristiani continua in modi nuovi. E non parlo solo delle persecuzioni dei regimi comunisti o di quelli islamici.
Nei giorni scorsi, per esempio, in India, quindi in uno dei pochi stati democratici dell’Asia, sono stati arrestati centinaia di cristiani e addirittura tre vescovi cattolici, rei di aver promosso una marcia pacifica di 800 chilometri per sensibilizzare le autorità contro le discriminazioni ai danni dai “dalit” cristiani
.

lunedì 8 marzo 2010

FERMIAMO IL MASSACRO SILENZIOSO. MA COME?

....L’aborto è evidentemente entrato nella mentalità comune come banale contraccettivo, mezzo di controllo delle nascite, nonostante e grazie alla mentalità dominante e alle legislazioni ad essa compiacenti di ciascuno dei Paesi del nostro continente.
Nonostante e grazie a certa politica per cui l’Europarlamento il 10 febbraio scorso ha approvato ad esempio una risoluzione sulla parità di diritti tra uomini e donne in cui si legge che alle donne dovrebbe essere garantito «il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi, attraverso un accesso agevole alla contraccezione e all’aborto», e che esse «devono godere di un accesso gratuito alla consultazione in tema di aborto»,.....

www.medicinaepersona.org
Le cifre sull’aborto In Europa e in Spagna contenute nel rapporto annuale dell’Istituto di politica familiare spagnolo del 2 marzo scorso al Parlamento Europeo parlano chiaro: 2.863.649 aborti praticati e censiti nel 2008 in Europa, di cui 1.207.646 (il 42%) nei 27 Paesi della UE. Nel Vecchio Continente l’aborto è diventato la principale causa di morte (La prima causa di morte, Il Foglio 04/03/2010). Più del cancro, più dell’infarto, e in 12 giorni viene soppresso un numero di embrioni pari a quello dei morti in incidenti stradali lungo l’intero anno. Il numero di aborti in 1 anno (1.2 milioni) equivale al deficit di natalità dell’Unione Europea.

DON GIUSSANI:QUEGLI OCCHI CHE SONO PER ME GLI OCCHI DI CRISTO

Ogni uomo ha bisogno di un testimone che gli permetta di scoprire che è relazione col Mistero, un “Io sono Tu che mi fai”. È quello che Giussani mi ha comunicato col suo sguardo profondo e pieno di amicizia

di Aldo Trento
Tempi 01 Marzo 2010

S.S.BENEDETTO XVI ANGELUS 7 MARZO 2010

.....In presenza di sofferenze e lutti, vera saggezza è lasciarsi interpellare dalla precarietà dell’esistenza e leggere la storia umana con gli occhi di Dio, il quale, volendo sempre e solo il bene dei suoi figli, per un disegno imperscrutabile del suo amore, talora permette che siano provati dal dolore per condurli a un bene più grande.
Cari amici, preghiamo Maria Santissima, che ci accompagna nell’itinerario quaresimale, affinché aiuti ogni cristiano a ritornare al Signore con tutto il cuore. Sostenga la nostra decisione ferma di rinunciare al male e di accettare con fede la volontà di Dio nella nostra vita.....


Cari fratelli e sorelle,
la liturgia di questa terza domenica di Quaresima ci presenta il tema della conversione. Nella prima lettura, tratta dal Libro dell’Esodo, Mosè, mentre pascola il gregge, vede un roveto in fiamme, che non si consuma. Si avvicina per osservare questo prodigio, quando una voce lo chiama per nome e, invitandolo a prendere coscienza della sua indegnità, gli comanda di togliersi i sandali, perché quel luogo è santo. "Io sono il Dio di tuo padre – gli dice la voce – il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe";

DON GIUSSANI E IL SUO DIO IN CARNE ED OSSA

.....Per me, che Giussani non l’ho mai visto, quest’uomo
conosciuto soltanto nella sua eredità di affetti e parole è stato un
ricostruttore: ha riedificato quella struttura umana cristiana che molti della
mia generazione avevano perduto. Ci ha detto che è vero ciò in cui credevano i
padri dei padri; che ha un senso sposarsi per sempre, e avere dei figli, e
continuare la storia. (Come il restauro di un tesoro sommerso, ossidato dal
tempo, confuso nella memoria).
E il fiore del monte Faloria? Beh, quel fiore
è una faccenda fondamentale. Perché la bellezza, ho imparato nei libri di
Giussani, è segno, che potentemente rimanda all’Altro. Orma sui nostri sentieri,
lasciata per chi liberamente voglia riconoscerla. O apparentemente abbandonata
in terre senza nessuno, come quella genziana. Gratuitamente, verginalmente
adorante il suo creatore. Come forse infantilmente avevo intuito – fedele a una
domanda originaria – quel giorno in montagna. E poi dimenticato. Quel prete mai
incontrato mi ha spiegato che tutto è ancora e sempre vero. Da quell’istante che
ha tagliato la storia, con il vagito di un bambino.......

Tempi 22 Febbraio 2010
«Per me che non l’ho mai visto, quest’uomo conosciuto soltanto nella sua eredità ha riedificato quella struttura umana cristiana che la mia generazione aveva perduto». Marina Corradi ricorda il fondatore di Cl
di Marina Corradi

venerdì 5 marzo 2010

PRIMO PIANO - VERSO LE ELEZIONI

.....Una maggiore coscienza dei bisogni reali, che
esistono, e delle grandi potenzialità che ci sono. Per esempio, capisco sempre
di più il grande valore delle piccole e medie imprese come fattore non solo
economico, ma anche culturale per la democrazia stessa; la forza creativa del
mondo degli artigiani; il valore sociale ed educativo delle opere non profit; il
significato paradigmatico delle scuole paritarie per l’introduzione
dell’autonomia scolastica; il conforto reale che mi viene da tante persone che
contribuiscono in modo nascosto, con grandi sacrifici, alla costruzione di
questa società. E desidero, quindi, che tutto questo venga riconosciuto,
valorizzato, potenziato per il bene di tutti. E per questo stiamo
lavorando.......


Un test
dell’esperienza che si vive, quindi.
E un’occasione da prendere sul serio -
con un pizzico di autoironia. Perché siamo servi inutili. Ma servi siamo. In
questo sta quella «ingenua baldanza» di cui don Giussani ci ha parlato, che è
forte e docile e dà respiro alla libertà.




Davide Perillo
Il giornale era praticamente chiuso quando è arrivata la notizia che, dopo il caos delle candidature romane, la Corte d’Appello di Milano aveva escluso - per vizi di forma - anche la lista di Roberto Formigoni dalle regionali in Lombardia. Al momento di andare in stampa non sappiamo ancora che piega prenderà la vicenda: se il ricorso verrà accolto (come sembra probabile) e in che tempi, o se si arriverà a ipotesi assurde che cancellerebbero, di fatto, la competizione elettorale. Lo scenario è tutto da decifrare, insomma. Ma proprio per questo le ragioni per interessarci alla politica che diamo in queste pagine, se possibile, diventano ancora più urgenti. Perché aiutano a comprendere il valore di un patrimonio che è davvero un bene per tutti. E a difenderlo, fino in fondo.

EDITORIALE DI TRACCE DI MARZO

Il filo rosso
Che libertà si respira, quando scopriamo che la vita è unita. Possiamo vivere senza che si aprano fessure - e poi crepe - nella nostra quotidianità, a separare fatti e aspirazioni, desideri e circostanze. Fede e realtà. La vita è una, può essere una. È ciò che desideriamo di più. E chi sta seguendo il percorso tracciato da don Giussani in Si può vivere così? (il testo su cui da mesi migliaia di persone aderenti o vicine a Cl stanno svolgendo un lavoro quotidiano) sta arrivando, poco alla volta, a scoprire la sorgente di questa unità: la carità. Non “gesti di” carità, non atti buoni che ci capita di fare, ma la carità, la natura stessa di Dio. Il Suo dono di Sé, commosso, all’uomo, perché l’uomo sia. «Perché Dio dedica se stesso a me?»,

S.S.BENEDETTO XVI UDIENZA GENERALE 3 MARZO 2010-03-07

....Nell’amore che spinge all’imitazione, egli si è conformato interamente a Lui. Bonaventura additava questo ideale vivo a tutti i seguaci di Francesco. Questo ideale, valido per ogni cristiano, ieri, oggi, sempre, è stato indicato come programma anche per la Chiesa del Terzo Millennio dal mio Predecessore, il Venerabile Giovanni Paolo II. Tale programma, egli scriveva nella Lettera Tertio Millennio ineunte, si incentra "in Cristo stesso, da conoscere, amare, imitare, per vivere in lui la vita trinitaria, e trasformare con lui la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme celeste" (n. 29)......


Cari fratelli e sorelle,
quest’oggi vorrei parlare di san Bonaventura da Bagnoregio. Vi confido che, nel proporvi questo argomento, avverto una certa nostalgia, perché ripenso alle ricerche che, da giovane studioso, ho condotto proprio su questo autore, a me particolarmente caro. La sua conoscenza ha inciso non poco nella mia formazione. Con molta gioia qualche mese fa mi sono recato in pellegrinaggio al suo luogo natio, Bagnoregio, una cittadina italiana, nel Lazio, che ne custodisce con venerazione la memoria.


giovedì 4 marzo 2010

BRUNELLA SCRIVE

ciao Tiziana,
come va?
Giacomo è davvero bello e bravo.
Anche Silvia impasta ogni tanto.
Questo inverno è davvero lunghissimo
Complimenti per il tuo blog;
ogni tanto ci sono articoli veramente belli.
Un grande abbraccio a voi tutti e in particolar modo a Giovannino
brunella


Ciao Brunella
grazie! se mi mandi una foto di Silvia la pubblico volentieri.
Ci vediamo presto al mare.Ormai la scuola e' quasi finita!
Spero che possano venire anche i nipoti di Boston!Speriamo
Tiziana

mercoledì 3 marzo 2010

3 MARZO

AUGURI DI BUON ONOMASTICO A TUTTI I TIZIANI E TIZIANE!!

GIACOMO IMPARA AD IMPASTARE

SI INCOMINCIA DA PICCOLO AD IMPARARE .
CUOCO NON SI PUO' IMPROVVISARE NESSUNO!!!
DAI GIACOMO CHE CON PAZIENZA SUPERERAI LE DOTI CULINARIE DEL TUO BABBO!!!

INAUGURAZIONE A PAVIA DELLA NUOVA SEDE U.O.F.A.A.

VENERDI' 26 FEBBRAIO DURANTE L'INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE U.O.F.A.A. (unione operatori fecondazione artificiale animale)
E' STATO CONSEGNATO UN ATTESTATO DI SOCIO ONORARIO AL DOTT.CLAUDIO CAGGIONI. DOPO L'INAUGURAZIONE SIAMO ANDATI A FARE VISITA ALLA CASA DEL BEATO DON GNOCCHI.

DANTE A COLAZIONE


....Si sveglia di soprassalto in un luogo sconosciuto e il suo animo «spaventato, agghiaccia». In queste semplici parole è racchiusa tutta la gamma delle insicurezze, delle ansie, delle paure che noi banalmente chiamiamo «luna di traverso». È solo un istante. Ma uno di quegli istanti di sospensione su un vuoto in cui ci si potrebbe perdere. Ma Dante ha di fianco la fida guida, Virgilio, che lo rincuora:


«Non aver tema», disse il mio segnore;
«fatti sicur, che noi semo a buon punto;
non stringer, ma rallarga ogni vigore».....


Pigi Colognesi lunedì 1 marzo 2010
da il sussidiario

Capita di svegliarsi con la luna di traverso. A volte ci si sente come un bambino che non vuole lasciare la comodità del seno materno per affrontare l’avventura sconosciuta della vita che si riapre. Altre volte viene a galla il sapore amaro di uno spiacevole ricordo del giorno prima o l’altrettanto sgradevole previsione per quello che ci attende. Può capitare anche di svegliarci quasi di soprassalto per qualcosa che ci ha colpito nel sonno o nella grigia sonnolenza che precede il risveglio. Oppure di essere presi alla gola da un’ansia inspiegabile, tanto più minacciosa quanto più non ne individuiamo esattamente la causa.

CORROTTI SI NASCE O SI DIVENTA?


...Eppure qualcosa di nuovo e di tragico sta accadendo sotto i nostri occhi. Non tanto la presenza del male, che caratterizza la vita di ogni uomo in ogni tempo. È nuovo il disorientamento che regna nel cuore di tanti uomini. Qual è la strada verso una vita buona? Quale la via verso rapporti tra gli uomini che diano la soddisfazione di vivere sulla terra?....


Massimo Camisasca martedì 2 marzo 2010

«Se la corruzione è un grave danno dal punto di vista materiale e un enorme costo per la crescita economica, ancora più negativi sono i suoi effetti sui beni immateriali, legati più strettamente alla dimensione qualitativa e umana della vita sociale» (Pont. Cons. Giustizia e Pace, Lotta alla corruzione, 4).

Leggendo i giornali di questi ultimi giorni la prima impressione è quella di un’enorme confusione. Il lettore normale, come penso di essere, non riesce a raccapezzarsi. Che cosa è accaduto? Che cosa sta accadendo? Siamo di fronte a qualcosa di nuovo o semplicemente al ripetersi di un vizio antico e inveterato?

martedì 2 marzo 2010

STORIA DI SHAZIA

......Mi chiedo perché gli stessi cattolici, che nei primi secoli onoravano e veneravano le giovani cristiane martirizzate dai pagani, ignorano la sorte terribile e il martirio di tante fanciulle in molti paesi.

Nei primi secoli addirittura i padri della Chiesa scrivevano pagine immortali in onore di queste fanciulle: penso al caso di sant’Agnese, martire a 16 anni. Sant’Ambrogio, san Girolamo e san Damaso esaltarono il suo esempio, la Chiesa la venera da 1700 anni, a lei ha dedicato chiese e memorie liturgiche.

Mentre noi cristiani del XXI secolo neanche conosciamo i nomi dei martiri di oggi. Nel tempo dell’informazione planetaria globale i cattolici stessi ignorano la vastità e la crudeltà dell’odio anticristiano e delle persecuzioni nel mondo.......

Storia di Shazia, 12 anni, cristiana
31 gennaio 2010 / In Articoli
Nessuno a Hollywood le dedicherà un film (che pure sarebbe da Oscar), nessuno scrittore la immortalerà in un romanzo, nessun giornale occidentale – che dedica pagine e pagine al burqa in Francia – ha sollevato clamore.

STORIA DI SHAZIA DI ANTONIO SOCCI NOVITA' PER AIUTARE

.....Tanti lettori di Libero mi hanno scritto desiderosi di far qualcosa. Oggi finalmente sono in grado di informare che qualcuno – dopo aver conosciuto la tragedia di Shazia – ha trovato il modo di lanciare un primo salvagente.

Non si tratta di organizzazioni femministe inorridite per la condizione delle giovani donne cristiane. E non si tratta neanche dei tanti “progressisti”, no global o robe simili che amano sciacquarsi la bocca con il Terzo mondo, gli immigrati, la solidarietà e via dicendo.

Nossignori. A rimboccarsi le maniche per aiutare queste sventurate ragazzine e le loro famiglie cristiane, che sono i più poveri dei poveri, è l’ “Umanitaria padana onlus” (per avere notizie su internet si veda www.umanitariapadanaonlus.net)....


Storia di Shazia. Novità per aiutare…
28 febbraio 2010 / In Articoli
Che il Pakistan sia uno dei peggiori “buchi neri” del mondo sembra dimostrarlo anche l’uccisione del nostro eroico agente Pietro Colazzo, vicecapo dell’intelligence in Afghanistan (vedremo dopo perché).

INTERVISTA DI ANTONIO SOCCI ALL'ALLORA CARDINAL JOSEPH RATZINGER

Intervista di Antonio Socci a Joseph Ratzinger

In tempi di islamismo e —scontro di civiltà“ le religioni giocano un ruolo cruciale. Dunque l‘autorevole voce del cardinale Joseph Ratzinger, da decenni custode dell‘ortodossia nella Chiesa per volontà del Papa, è preziosa: non solo per un miliardo e mezzo di cattolici, ma per tutti. Nel bellissimo libro, appena uscito da Cantagalli, Fede, Verità, tolleranza, ha affrontato e con la sua abituale profondità e tutti i temi che oggi infiammano il mondo. Grazie a Davide Cantagalli, l‘editore che ha propiziato l‘incontro, abbiamo avuto la possibilità di parlarne con lo stesso prelato. Excalibur giovedì ha mandato in onda alcuni flash dell‘intervista. Considerata la sua importanza, qui la riportiamo per intero.

Domanda -Eminenza c‘è un‘idea che si è affermata nella cultura alta e nel pensiero comune secondo cui le religioni sono tutte vie che portano verso lo stesso Dio, quindi l‘una vale l‘altra. Cosa ne pensa, dal punto di vista teologico?

lunedì 1 marzo 2010

BUON COMPLEANNO PRINCIPESSA!


Ciao bellissima auguri!!
Oggi compi 6 ANNI
Sono quasi due anni che non ci vedamo spero di poterti e potervi riabbracciare presto!
Un bacione dai nonni,Tiziana e Claudio,dallo zio Giovanni,dallo zio Antonio dal cuginetto Habib.