Maggio 23, 2013 Redazione
«Il sale conservato nella bottiglietta, con l’umidità, perde forza e non serve. Il sale che noi abbiamo ricevuto è per darlo, è per insaporire, è per offrirlo»
Papa Francesco questa mattina, nell’omelia alla Messa alla Casa Santa Marta, ha detto che la fede cristiana aborre «l’uniformità» e che bisogna evitare di essere «cristiani da museo». Il pontefice, parlando del “sale della fede” donatoci da Dio, ha spiegato che questo dono non è fatto per essere nascosto o per essere reso insipido. Questo sale «non è per conservarlo, perché se il sale si conserva in una bottiglietta non fa niente, non serve. Il sale ha senso quando si dà per insaporire le cose. Anche penso che il sale conservato nella bottiglietta, con l’umidità, perde forza e non serve. Il sale che noi abbiamo ricevuto è per darlo, è per insaporire, è per offrirlo. Al contrario diventa insipido e non serve. Dobbiamo chiedere al Signore di non diventare cristiani col sale insipido, col sale chiuso nella bottiglietta. Ma il sale ha anche un’altra particolarità: quando il sale si usa bene, non si sente il gusto del sale, il sapore del sale… Non si sente! Si sente il sapore di ogni pasto: il sale aiuta che il sapore di quel pasto sia più buono, sia più conservato ma più buono, più saporito. Questa è la originalità cristiana!».
La fede, cioè la certezza che Gesù Cristo è morto e risorto per noi, va annunciata. «Quando noi annunziamo la fede, con questo sale – ha detto papa Francesco – coloro che ricevono l’annunzio, lo ricevono secondo la propria peculiarità, come per i pasti. E così ciascuno con la propria peculiarità riceve il sale e diventa più buono».
La fede, cioè la certezza che Gesù Cristo è morto e risorto per noi, va annunciata. «Quando noi annunziamo la fede, con questo sale – ha detto papa Francesco – coloro che ricevono l’annunzio, lo ricevono secondo la propria peculiarità, come per i pasti. E così ciascuno con la propria peculiarità riceve il sale e diventa più buono».
NON E UNA UNIFORMITA’. Questo annuncio, questo messaggio «non è una uniformità. Prende ciascuno come è, con la sua personalità, con le sue caratteristiche, con la sua cultura e lo lascia con quello, perché è una ricchezza. Ma gli dà qualcosa di più: gli dà il sapore! Questa originalità cristiana è tanto bella, perché quando noi vogliamo fare una uniformità – tutti siano salati allo stesso modo – le cose saranno come quando la donna butta troppo sale e si sente soltanto il gusto del sale e non il gusto di quel pasto saporito con il sale. L’originalità cristiana è proprio questo: ciascuno è come è, con i doni che il Signore gli ha dato».
IL DONO. Come non si disperde questo sale? Solo se non lo teniamo per noi, ma lo doniamo, ha spiegato il Santo Padre. Sia agli altri, sia «verso l’autore del sale, il creatore». Il sale, ha ribadito, «non si conserva soltanto dandolo nella predicazione», ma «ha bisogno anche dell’altra trascendenza, della preghiera, della adorazione». Solo così la fede non diventa insipida, e non si rischia di diventare dei «cristiani da museo».
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