Siamo tutti vicini alla famiglia e soprattutto al fratello Vittorio.
Non possiamo che pregare e domandare a Dio che doni la forza di continuare il difficile cammino della vita.
Vittorio ha gia' perso qualche anno fa la cara moglie Lorena ora un nuovo strappo doloroso lo rimette alla prova.
Chiedo a tutti i lettori di stargli accanto pregando per lui e per tutta la sua famiglia.
Qui sotto trovate la notizia tratta dal giornale locale.
.....Con la propria famiglia aveva un rapporto straordinario. «Spesso ci consigliava di non essere troppo inquadrati o borghesi - racconta la figlia Sonia -, ci incitava a fare esperienza e a non vivere, oggi, la vita in modo troppo facile o comoda. Ai funerali desideriamo ricordare papà come una persona felice, allegra. Non ci piacerebbe avere o vedere persone in lacrime. Vorremmo, dopo le esequie, aprire la nostra casa a parenti e amici, bere qualcosa insieme e poi ricordare papà attraverso le sue fotografie, la sua storia. Perché lui era tutto quello che si poteva desiderare da un padre......
Lascia qualcosa di buono l’assurda tragedia che è costata la vita a Nicola Boreatti, 49 anni, morto cadendo dal proprio cavallo domenica pomeriggio, lungo via Dei Martiri, a Cesate. Gli organi dell’ingegnere, molto conosciuto in paese, saranno donati. Questa è stata la volontà della moglie Nadia e dei figli Sonia e Tommaso, di 20 e 18 anni.
Una decisione condivisa anche con gli altri familiari di Boreatti, che subito dopo l’incidente è stato trasportato con l’elisoccorso al Niguarda di Milano, dove è spirato nelle ore successive. Il corpo del 49enne ieri mattina è stato sottoposto all’esame autoptico, quindi, molto probabilmente, le esequie si svolgeranno nel primo pomeriggio di sabato.
Dai primi accertamenti effettuati sul posto dai carabinieri di Garbagnate, risulta che Boreatti abbia perso l’equilibrio per un improvviso imbizzarrimento del cavallo. Nessun testimone ha potuto confermare la dinamica dell’incidente, nonostante quel giorno ci fosse una bella giornata di sole e il via vai della gente. Il cavallo potrebbe essersi innervosito per il forte rumore prodotto da uno scoppio o da un moto di grossa cilindrata in transito in quel momento. Una briglia spezzata, infatti, confermerebbe che l’uomo, prima di cadere e battere la testa sul manto stradale, abbia tentato invano e con tutte le sue forze di rimanere aggrappato al purosangue.
Nicola era un ingegnere e lavorava insieme a un socio in uno studio privato a Novate. Con la propria famiglia aveva un rapporto straordinario. «Spesso ci consigliava di non essere troppo inquadrati o borghesi - racconta la figlia Sonia -, ci incitava a fare esperienza e a non vivere, oggi, la vita in modo troppo facile o comoda. Ai funerali desideriamo ricordare papà come una persona felice, allegra. Non ci piacerebbe avere o vedere persone in lacrime. Vorremmo, dopo le esequie, aprire la nostra casa a parenti e amici, bere qualcosa insieme e poi ricordare papà attraverso le sue fotografie, la sua storia. Perché lui era tutto quello che si poteva desiderare da un padre. Non abbiamo mai ricevuto un rimprovero per un problema suo personale. Il suo insegnamento era ed è impagabile. Papà era un uomo magnifico. Così lo vogliamo ricordare, per sempre».
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