La città 'vietata'
Il giudice ha ordinato di smantellare la passerella costruita per uscire
di Alessandra Pascucci
Ancona, 21 febbraio 2013 - COSTRETTO su una carrozzina, rischia di rimanere murato in casa.L’appartamento in cui vive con i genitori, al primo piano di un condominio di via Flaminia, vicino alla stazione, è separato dalla strada da oltre 50 scalini, talmente ripidi da non permettere l’installazione di un montascale. Ora i vicini di casa vogliono far demolire la passerella che, dal 2003, consente al giovane di uscire per andare a scuola, sottoporsi a fisioterapia, socializzare. E’ la storia di Michele Sacchettoni (riportiamo il nome su autorizzazione dei genitori), 23anni, affetto da totale infermità fisica e psichica.
STEFANO ed Anna Maria Sacchettoni si battono dal 1998 per superare le barriere architettoniche che impediscono al loro figlio di uscire in carrozzina: solo tra il portone condominiale e la strada ci sono oltre 25 gradini, più ripidi della norma. Finché Michele era bambino i genitori lo hanno portato in braccio, impresa divenuta impossibile con gli anni. Nel 1998 la famiglia Sacchettoni ha chiesto di realizzare una sorta di pontile sul retro della casa, che si affaccia su via Berti, a livello più alto rispetto a via Flaminia: la passerella può collegare il giardino di casa con il garage privato, dove Michele può salire in auto. I condomini sono insorti ma, in virtù della legge 104/92, i genitori hanno avviato lo stesso i lavori. La maggioranza dei vicini (8 famiglie su 14) ha deciso però di ricorrere al giudice civile: «La passerella deturpa il condominio, facilita l’ingresso dei ladri, non rispetta le distanze di legge». Il giudice, dopo una serie di udienze cui i vicini hanno partecipato in forze, ha dato loro torto: nel 2003 ha respinto il ricorso e ha condannato i condomini alle spese legali.
I SACCHETTONI hanno quindi realizzato la passerella, ma i vicini non si sono arresi e hanno appellato, stavolta con successo, la prima sentenza: una decisione della Corte d’Appello del luglio 2012 impone lo smantellamento del pontile. Una vicina, in particolare, lamenta stati depressivi dovuti alla vista del manufatto. Ieri, assistiti dagli avvocati Maurizio Marinozzi e Manola Micci, i Sacchettoni hanno chiesto al giudice delle esecuzioni mobiliari di sospendere l’immediata esecuzione della sentenza d’appello: per Michele quella passerella è l’unica strada per uscire. «Reclamiamo il diritto di Michele a farsi curare e a frequentare la scuola — dicono i genitori — entrambi diritti costituzionalmente garantiti». Sul tema della disabilità, ieri, è intervenuto anche Roberto Zazzetti, presidente della Consulta regionale per la Disabilità, che paventa gravi penalizzazioni con gli annunciati tagli alla Sanità.
di Alessandra Pascucci
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