In Cina è persecuzione. Incontro in Vaticano
di Bernardo Cervellera
“Dolore” del Vaticano per l’arresto di mons. Jia Zhiguo.
di Bernardo Cervellera
Pubblicato il comunicato sui lavori svolti dalla Commissione vaticana per la Chiesa in Cina. Per la prima volta dopo anni si citano nomi e situazioni di persecuzione. Si sono affrontati i problemi legati alla formazione di sacerdoti, seminaristi, personale religioso in Cina, per aiutarli ad essere “discepoli di Cristo” ed “esemplari cittadini”. Una spinta verso la missione.
Città del Vaticano (AsiaNews)
“Profondo dolore” per il nuovo arresto di mons. Giulio Jia Zhiguo (nella foto) e per la situazione di altri vescovi e sacerdoti “privati della libertà” viene espresso dalla Commissione vaticana per la Chiesa in Cina, radunata dal 30 marzo al 1° aprile, che ieri pomeriggio ha avuto anche una sessione insieme a Benedetto XVI. L’arresto di mons. Jia (cfr. AsiaNews.it, 31/03/2009 Sequestrato dalla polizia mons. Jia Zhiguo, vescovo sotterraneo di Zhengding), è avvenuto proprio in contemporanea con l’inizio dei lavori della Commissione.
Il comunicato finale, pubblicato oggi dalla Sala stampa vaticana, ricorda che tale mancanza di libertà non è “un caso isolato” e cita “altri ecclesiastici”, come molti vescovi e sacerdoti ufficiali, “sottoposti a indebite pressioni e limitazioni nelle loro attività pastorali”. Molti prelati riconosciuti dal governo, ma riconciliati con Roma, continuano ad essere infatti sottoposti a “vacanze forzate”, lontano dai loro fedeli, e a sessioni politiche che durano mesi, per convincerli della bontà della politica religiosa del Partito e sottomettersi alla politica dell’Associazione patriottica.
I partecipanti alla Commissione desiderano anzitutto far giungere a loro “l’assicurazione della loro vicinanza fraterna e della costante preghiera, in questo tempo quaresimale, illuminato dal Mistero Pasquale”.
Il comunicato esprime con franchezza che queste situazioni di “rapporti non facili con le Autorità civili”, “creano ostacoli a quel clima di dialogo con le competenti Autorità” che il papa – nella sua Lettera ai cattolici cinesi - si augura di avere.
Era da molto tempo che in Vaticano non si citavano esplicitamente nomi e situazioni di persecuzione in Cina, sebbene lo scorso anno, il card. Joseph Zen di Hong Kong, invitato dal pontefice a scrivere le meditazioni per la Via Crucis al Colosseo, abbia dato ampio spazio a questo tema, riferito alla Cina, pur senza nominarla.
Il comunicato spiega che i lavori della Commissione plenaria si sono focalizzati questa volta su “la formazione dei seminaristi e delle persone consacrate e la formazione permanente dei sacerdoti”.
I circa 3 mila sacerdoti (ufficiali e sotterranei); gli oltre 1500 seminaristi (ufficiali e sotterranei); le oltre 5 mila suore e novizie (ufficiali e sotterranee) mancano spesso di formatori a causa delle persecuzioni passate e presenti; hanno carenza di strumenti (pubblicazioni, contatti); soffrono di un dislivello grande fra sacerdoti anziani e giovani, mancando la generazione intermedia, corrispondente al periodo della Rivoluzione culturale (1966-1976), quando sono rimasti chiusi seminari, chiese e conventi. Più di tutto, hanno bisogno di aiuti per affrontare le nuove situazioni in cui vive la società: urbanesimo, consumismo, materialismo, migranti, ateismo scientista, ecc..
Il comunicato afferma che “in unione con i Vescovi della Chiesa in Cina, principali responsabili delle comunità ecclesiali, si cercherà di promuovere una più adeguata formazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale del clero e delle persone consacrate che hanno l’importante compito di agire come fedeli discepoli di Cristo e come membri della Chiesa e di contribuire al bene del loro Paese come esemplari cittadini”.
Vi è anche l’esortazione a una più decisa missionarietà dei cattolici cinesi in patria e all’estero. Il comunicato ricorda che il papa, nella sua Lettera, aveva spinto la Chiesa in Cina a sentire come sua la missione della Chiesa in Asia e nel mondo. “La Chiesa – dice Benedetto XVI nella Lettera - sempre e dovunque missionaria, è chiamata alla proclamazione e alla testimonianza del Vangelo. Anche la Chiesa in Cina deve sentire nel suo cuore l’ardore missionario del suo Fondatore e Maestro. (…) Ora spetta a voi, discepoli cinesi del Signore, essere coraggiosi apostoli del Regno di Cristo. Sono sicuro che grande e generosa sarà la vostra risposta” (n. 17).
Secondo indiscrezioni, Benedetto XVI ha apprezzato il lavoro della Commissione ed ha approvato in pieno il comunicato finale.
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Un sacerdote sotterraneo dell’Hebei arrestato perché ha celebrato una messa. Controlli accresciuti per l’anniversario della morte di mons. Giuseppe Fan Xueyan, ucciso sotto tortura nel ’92. Vescovi e sacerdoti scomparsi o nei lager. Sotto pressione i vescovi ufficiali per farli tornare sotto l’obbedienza dell’Associazione patriottica. Da oggi in Vaticano incontro della Commissione per la Chiesa in Cina.
Roma (AsiaNews)
Vescovi e sacerdoti della Chiesa sotterranea arrestati, Chiese ufficiali sotto controllo, incremento della repressione contro i fedeli: è questa la situazione dei cattolici in Cina in questi giorni, mentre in Vaticano, da oggi, è in corso il raduno della Commissione plenaria sulla Chiesa cattolica in Cina.
Fonti di AsiaNews confermano che in queste settimane, soprattutto nell’Hebei (la regione vicina a Pechino, con la massima concentrazione di cattolici) le comunità sotterranee sono sotto pressione e viene loro proibito di incontrarsi per celebrare la messa. Giorni fa un sacerdote di Dung Lü, p. Paolo Ma, 55 anni, ha celebrato l’eucarestia con alcuni fedeli sotterranei e per questo è stato arrestato. La comunità cristiana è preoccupata per la sua sorte anche perché p. Ma è malato di cuore ed è probabile che in detenzione non venga curato.
Incremento di controlli e arresti sono dovuti al fatto che è vicino l’anniversario della morte di mons. Giuseppe Fan Xueyan, vescovo di Baoding, ucciso dalla polizia nel 1992. Per l’occasione i fedeli visitano la tomba del vescovo a Baoding e organizzano momenti di preghiere per il loro martire.
Mons. Fan, dopo aver passato decenni in campo di concentramento, è stato sequestrato dalla polizia nel 1992. Dopo alcuni mesi, il 13 aprile dello stesso anno è stato riportato morto, depositato nella notte davanti alla porta della casa dei familiari, il cadavere racchiuso in un sacco di plastica, con evidenti segni di tortura.
Fonti di AsiaNews ricordano che nella Chiesa sotterranea vi sono altri due vescovi scomparsi da anni nelle mani della polizia e dei quali non si conosce il loro destino. Il primo è mons. Giacomo Su Zhimin (diocesi di Baoding, Hebei), 75 anni, arrestato e scomparso dal 1996. Nel novembre 2003 è stato visto nell'ospedale di Baoding, controllato dalla polizia, dove ha subito cure al cuore e agli occhi. Ma dopo pochi giorni è scomparso ancora. Il secondo è mons. Cosma Shi Enxiang (diocesi di Yixian, Hebei), 86 anni, arrestato e scomparso il 13 aprile 2001. Mons. Shi, ordinato vescovo nel '82, era stato in prigione per 30 anni. L'ultima volta fu arrestato nel dicembre '90, poi rilasciato nel '93. Da allora aveva vissuto in isolamento forzato fino al suo ultimo arresto
Le stesse fonti affermano che vi sono anche decine di sacerdoti sotterranei in prigione o nei campi di lavoro forzato. E altre decine i vescovi sotterranei in isolamento.
Anche la Chiesa ufficiale subisce controlli e durezze. In questi mesi i vescovi riconosciuti dal governo sono stati chiamati molte volte a subire per settimane e perfino per mesi sessioni politiche sul valore della politica religiosa del Partito comunista cinese. Alcuni vescovi, come quello di Pechino, sono stati costretti anche a elogiare in pubblico l’operato dell’Associazione patriottica e a criticare “l’intromissione vaticana” negli affari religiosi in Cina. L’aumento delle pressioni è dovuto al fatto che ormai la quasi totalità dei vescovi ufficiali sono in segreto in comunione con la Santa Sede e molti vescovi riconosciuti dal governo collaborano sempre più con i vescovi sotterranei. Pechino vede male questa riconciliazione fra Chiesa sotterranea e ufficiale perché essa è generata “da una potenza straniera”, cioè il papa. Dal giugno 2007, quando Benedetto XVI ha pubblicato la sua Lettera ai cattolici cinesi, si sono moltiplicati i segni di riconciliazione fra i due rami della Chiesa in Cina, emarginando il potere dell’Associazione patriottica, l’organismo di controllo sulla Chiesa, voluto dal Partito.
Rompere questa unità è lo scopo di tutte queste vessazioni.
Da tempo l’Associazione patriottica prepara degli incontri a livello nazionale per votare il nuovo presidente dell’Associazione patriottica e il presidente del Consiglio dei vescovi cinesi [una specie di conferenza episcopale, che raduna solo i vescovi ufficiali, non riconosciuta dalla Santa Sede]. Le due cariche sono vacanti da tempo: il vescovo patriottico Michele Fu Tieshan, eletto presidente dell’Ap nel ’98, è morto nel 2007; mons. Giuseppe Liu Yuanren, vescovo patriottico di Nanchino, eletto presidente del Consiglio dei vescovi nel 2004, è morto nel 2005.L’elezione delle due cariche dovrebbe avvenire nel Congresso nazionale dei rappresentanti cattolici, già in programma da mesi. Ma l’incontro non si è ancora tenuto, a causa della resistenza di molti vescovi ufficiali a parteciparvi. Il card. Zen, in un messaggio ai vescovi cinesi lo scorso fine dicembre, ha chiesto loro di boicottare l’incontro, per onorare il loro rapporto di comunione con papa, che nella Lettera ha bollato come “inconciliabili” con la dottrina cattolica gli ideali e la politica dell’Ap.
La Commissione plenaria che si incontra in Vaticano da oggi fino al 2 aprile, è composta circa da 30 persone: superiori e membri della Segreteria di stato e della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli; rappresentanti dell’episcopato cinese, fra cui il card. Joseph Zen di Hong Kong; il suo coadiutore, mons. John Tong Hon; mons. Jose Lai Hung-seng di Macao; mons. John Hung Shan-chuan di Taipei e mons. Bosco Lin Chi-nan di Tainan (Taiwan).
La notizia del raduno, pubblicato ieri sull’Osservatore Romano, annuncia che fra i temi in discussione vi sono “questioni religiose attuali e importanti”.
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1 commento:
"Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi" La Chiesa soffre ancora persecuzioni, è la storia della Chiesa, dei Santi...Vieni a vedere il mio blog, mi farebbe piacere!Buona settimana santa!
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