giovedì 2 aprile 2009

FINALMENTE UN PARTITO LIBERO DA QUEL RICATTO EUROPEO CHE CONDANNA I CATTOLICI DEL PD(E FINI) A VOTARE LAICISTA

.....Questo tuttavia non basterà a convincere la Caritas e Famiglia Cristiana che la maggioranza guidata da Silvio Berlusconi sostiene la posizione della Chiesa in Italia e anche fuori d’Italia, cosa che dimostra come la linea di governo della Santa Sede, che più volte si è dissociata dalle critiche all’esecutivo, non faccia il pieno ai livelli alti del mondo cattolico italiano.
L’Italia rappresenta così un’eccezione nel concerto europeo, dove invece il laicismo è prevalente e la Chiesa è emarginata. In nessun altro paese, infatti, la gerarchia cattolica può conseguire i suoi obiettivi come accade in Italia....


L’approvazione della legge sul fine vita auspicata dai vescovi indica da parte della maggioranza del Pdl la scelta politica di riconoscere il ruolo che la Chiesa svolge nella società

di Gianni Baget Bozzo
La maggioranza berlusconiana si è comportata come nessuna maggioranza democristiana si era comportata: nella battaglia della legge sul fine vita ha preferito appoggiare la posizione sostenuta dalla Chiesa cattolica e non quella avanzata dalla cultura laica.
Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, ha avuto partita vinta. E questo è avvenuto a opera di una maggioranza non confessionale e composta in gran parte di uomini che non sono passati per le parrocchie, le sacrestie e i movimenti. Indica la scelta politica di riconoscere il ruolo che la Chiesa svolge nella società italiana.

Questo tuttavia non basterà a convincere la Caritas e Famiglia Cristiana che la maggioranza guidata da Silvio Berlusconi sostiene la posizione della Chiesa in Italia e anche fuori d’Italia, cosa che dimostra come la linea di governo della Santa Sede, che più volte si è dissociata dalle critiche all’esecutivo, non faccia il pieno ai livelli alti del mondo cattolico italiano.
L’Italia rappresenta così un’eccezione nel concerto europeo, dove invece il laicismo è prevalente e la Chiesa è emarginata. In nessun altro paese, infatti, la gerarchia cattolica può conseguire i suoi obiettivi come accade in Italia.
E questo concetto del rapporto con la Chiesa è accettato anche nel settore della maggioranza, in particolare dal Popolo della Libertà, che si rifà al principio della scelta individuale come criterio unico di decisione del proprio fine vita.
La comprensione delle posizioni cattoliche raggiunge ora il suo punto più alto nella storia della nostra Repubblica, e questo in un momento in cui il laicismo domina l’Europa e il Parlamento europeo che eleggeremo a giugno continuerà ad essere l’organo di un laicismo militante. Sappiamo che questo laicismo vede nel diritto dell’individuo il criterio assoluto della moralità e censura le posizioni comunitarie e culturali, come quelle proprie delle Chiese, tendendo a considerarle reati.
La scelta del Pdl e della Lega Nord ha posto problemi all’interno del Partito democratico, dove i cattolici di sinistra hanno cercato di mantenere una linea di mediazione con le posizioni laiciste, giungendo alla fine a votare contro la legge che corrispondeva alle tesi del cardinale Bagnasco. Salvo compensare questa devianza materiale con dichiarazioni di obbedienza al Papa come principio di identità politica dei cattolici democratici nel Pd.
Se vi è una eccezione al riguardo, questa concerne il ruolo del presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, che ora si colloca in una posizione da riserva della Repubblica ed è divenuto il punto di riferimento politico della sinistra, quello che le consente di dichiarare ancora che Berlusconi insidia la dignità del Parlamento. Fini è il solo a dire parole diverse da quelle della maggioranza di Berlusconi. E cerca di disegnare per se stesso un ruolo istituzionale politicamente neutrale.
È questo il punto più oscuro nella costituzione del Pdl, anche per i rapporti della maggioranza con la gerarchia cattolica. Ed è uno degli elementi di differenza che Fini mette in rilievo nei riguardi della maggioranza di Berlusconi.
Il corpo di Alleanza nazionale si integra più facilmente rispetto alle scelte della maggioranza nei vari ambiti, quindi anche in quelli dei rapporti con la Chiesa. Gianfranco Fini, invece, ha scelto di chiudersi nel ruolo del presidente della Camera. E afferma una singolare terzietà del Parlamento: un linguaggio sconosciuto in Europa e diverso da quello classico del regime parlamentare, per cui il principale compito del Parlamento è quello di produrre e sostenere un governo.
bagetbozzo@ragionpolitica.it



1 commento:

Martino ha detto...

Ho notato da tempo che questo blog sta imboccando una strada che lo porta ad assumere posizione sempre più estremiste, rifuggendo al dialogo per limitarsi ad arroccarsi sulle proprie opinioni. Noto anche che la "moderazione dei commenti" viene usata in modo strumentale, cassando ogni commento che non sia perfettamente ortodosso con le tesi degli articoli. Non è così che un blog dovrebbe comportarsi, pertanto vi invito ad essere più pluralisti e meno dogmatici nell'atteggiamento con la realtà che vi circonda: ne benificerebbero tutti, voi per primi.