"Buon cammino"
Saluto di don Giussani per l’inizio della Scuola di comunità su Il senso religioso degli studenti di Cl nell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Milano, 8 ottobre 1998
In Tracce n. 10, novembre 1998
Vi sono molto grato di discutere sul volume che contiene le mie idee, esposte in tanti anni di lezione, prima in un Liceo e soprattutto all’Università. Ad ogni anno dicevo: «Io non voglio costringere alla persuasione nessuno, ma non voglio che si rinneghi quel che dico da nessuno che non abbia almeno letto le ragioni che io dico».
Mi permetto chiedervi di leggermi nell’intento sincero ed immediato di condividere con tutti i giovani la fatica sul valore della religione sorta da Gesù, figlio di Maria, ebreo di Nazareth.
Non si capisce se non verificando le idee e i valori nella propria singolare esperienza.
Questa esperienza può consistere anche nello shock o nel particolare sentimento che si sorprende in se stessi, o nella storia di un popolo o del mondo.
L’esperienza dice cose che dimostrano la sua verità. Quello che vi dico mi è dettato tutto da qualcosa che io ho studiato, desiderato, che ho ripugnato, ma finalmente amato con passione.
Per me è l’esperienza che insegna tutto il valore di idee e di cose permanendo nel tempo sia persuasivamente sia dubitativamente. Anche grandi pittori, musicisti e poeti dimostrano di continuare a riprendere il tema ispirato ad una “bellezza” incontrata.
In questa occasione che mi avete data Vi auguro una sincerità, una franchezza in tutto e un amore alla verità anche condiviso.
La mia vita ha conosciuto la letizia a queste condizioni.
Infine voglio ripetervi quello che santa Caterina, analfabeta, che è il più grande genio femminile italiano, diceva all’ultimo Papa di Avignone: «Se sarete quel che dovete essere, metterete fuoco in tutta l’Italia. Non accontentatevi delle piccole cose: Egli, Iddio, le vuole grandi».
Buon cammino.
don Giussani
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