.....Credenti diversi possono pregare insieme: pellegrini della verità e della pace «La Giornata avrà come tema ‘Pellegrini della verità, pellegrini della pacè – si legge nel documento -. Ogni essere umano è, in fondo, un pellegrino in ricerca della verità e del bene. Anche l’uomo religioso rimane sempre in cammino verso Dio: da qui nasce la possibilità, anzi la necessità di parlare e dialogare con tutti, nella misura in cui il pellegrinaggio della verità è vissuto autenticamente, esso apre al dialogo con l’altro, non esclude nessuno e impegna tutti ad essere costruttori di fraternità e di pace». «Sono questi – viene aggiunto – gli elementi che il Santo Padre intende porre al centro della riflessione».....
di Maurizio Troccoli
Sono trascorsi 25 anni da quando Papa Giovanni Paolo Secondo incontrò ad Assisi i rappresentanti delle principali religioni di tutto il mondo. Oggi la Chiesa rinnova l’invito ad un appuntamento di pace e di dialogo. E lo fa nella casa del Poverello d’Assisi,
proprio come intuì Papa Wojtyla. In quel luogo mistico che sembra contenere nella sua semplicità il rumore di sottofondo di tutte le confessioni religiose, l’impeto silenzioso di un messaggio di pace, che parte da Francesco, dai suoi viaggi nei paesi del Magreb, e arriva ai giorni nostri come una nuova tappa di uno stesso pellegrinaggio. Benedetto Sedicesimo accoglierà i delegati delle altre religioni, pregherà con l’oro, li inviterà ad un infaticabile e comune lavoro per la costruzione della pace nel mondo. Insieme si farà il bilancio degli impegni assunti e dei risultati raggiunti in 25 anni di dialogo. Mentre sarà esplicitamente richiesto di rinnovare ancora una volta e più convinti che mai, i rapporti tra le diverse religioni, come una risposta forte ai fatti che tutt’oggi attanagliano popolazioni intere di tutto il mondo, sotto scacco della violenza, e che in questi ultimi decenni hanno visto il sacrificio di decine di migliaia di «fratelli» e di esseri umani. Se il potere continua a dividere il mondo, la preghiera deve riunire i popoli. Questo sembra essere il messaggio del prossimo ottobre ad Assisi. Ecco tutti i dettagli dell’appuntamento.
Il programma Le delegazioni partiranno da Roma, in treno, la mattina stessa del 27 ottobre, insieme con il Papa. All’arrivo in Assisi, ci si recherà presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove avrà luogo un momento di commemorazione dei precedenti incontri e di approfondimento del tema della Giornata. Interverranno esponenti di alcune delle delegazioni presenti e anche il Pontefice prenderà la parola. Seguirà un «pranzo frugale», condiviso dai delegati: «un pasto all’insegna della sobrietà – spiega la Sala stampa vaticana -, che intende esprimere il ritrovarsi insieme in fraternità e, al tempo stesso, la partecipazione alle sofferenze di tanti uomini e donne che non conoscono la pace».
Il cammino verso San Francesco Sarà poi lasciato un tempo di silenzio, per la riflessione di ciascuno e per la preghiera. Nel pomeriggio, tutti i presenti in Assisi parteciperanno ad un cammino che si snoderà verso la Basilica di San Francesco. Sarà un pellegrinaggio, a cui prenderanno parte nell’ultimo tratto anche i membri delle delegazioni. «Con esso si intende simboleggiare – si legge ancora nella nota – il cammino di ogni essere umano nella ricerca assidua della verità e nella costruzione fattiva della giustizia e della pace. Si svolgerà in silenzio, lasciando spazio alla preghiera e alla meditazione personale».
Da San Pietro ad Assisi All’ombra della Basilica di San Francesco, là dove si sono conclusi anche i precedenti raduni, si terrà il momento finale della giornata, con la rinnovazione solenne del comune impegno per la pace. In preparazione alla Giornata, papa Benedetto XVI presiederà in San Pietro, la sera precedente, una veglia di preghiera, con i fedeli della Diocesi di Roma.
L’appello del Papa Le Chiese particolari e le comunità sparse nel mondo sono invitate ad organizzare momenti di preghiera analoghi. Nelle prossime settimane i cardinali presidenti dei Pontifici Consigli per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, del Dialogo Interreligioso e della Cultura dirameranno gli inviti, a nome di Benedetto XVI. «Il Papa chiede ai fedeli cattolici – conclude la Sala stampa – di unirsi spiritualmente alla celebrazione di questo importante evento ed è grato a quanti potranno essere presenti nella città di San Francesco, per condividere questo ideale pellegrinaggio».
Parlare con tutti: credenti e non. Ad Assisi dopo 25 anni Per essere «costruttori di fraternità e di pace», è necessario «parlare e dialogare con tutti», credenti o non credenti, «senza rinunciare alla propria identità o indulgere a forme di sincretismo». Così, nel comunicato diffuso oggi dalla sala stampa vaticana, vengono spiegati i principi dell’incontro interreligioso di preghiera per la pace che Benedetto XVI ha convocato per il prossimo 27 ottobre, ad Assisi, a 25 anni da quello voluto da Giovanni Paolo II. Si risponde così indirettamente a quanti, nelle file più tradizionaliste del mondo cattolico, sostengono che persone di fedi diversi non posso pregare insieme.
Credenti diversi possono pregare insieme: pellegrini della verità e della pace «La Giornata avrà come tema ‘Pellegrini della verità, pellegrini della pacè – si legge nel documento -. Ogni essere umano è, in fondo, un pellegrino in ricerca della verità e del bene. Anche l’uomo religioso rimane sempre in cammino verso Dio: da qui nasce la possibilità, anzi la necessità di parlare e dialogare con tutti, nella misura in cui il pellegrinaggio della verità è vissuto autenticamente, esso apre al dialogo con l’altro, non esclude nessuno e impegna tutti ad essere costruttori di fraternità e di pace». «Sono questi – viene aggiunto – gli elementi che il Santo Padre intende porre al centro della riflessione».
Scienza e cultura invitate all’incontro «Per questo motivo – dichiara ancora la Sala stampa vaticana -, saranno invitate a condividere il cammino dei rappresentanti delle comunità cristiane e delle principali tradizioni religiose anche alcune personalità del mondo della cultura e della scienza che, pur non professandosi religiose, si sentono sulla strada della ricerca della verità e avvertono la comune responsabilità per la causa della giustizia e della pace in questo nostro mondo». «L’immagine del pellegrinaggio – viene spiegato – riassume dunque il senso dell’evento che si celebrerà: si farà memoria delle tappe percorse, dal primo incontro di Assisi, a quello successivo del gennaio 2002 e, al tempo stesso, si volgerà lo sguardo al futuro, con il proposito di continuare, con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, a camminare sulla via del dialogo e della fraternità, nel contesto di un mondo in rapida trasformazione. San Francesco, povero e umile, accoglierà di nuovo tutti nella sua città, divenuta simbolo di fraternità e di pace».
Nuova veste grafica alla guida delle diocesi umbre La guida regionale delle diocesi dell’Umbria ed la nuova veste grafica del loro sito web verranno presentati ufficialmente nel pomeriggio di lunedì prossimo, al termine della riunione mensile della Conferenza episcopale umbra, a Castiglione del Lago, nel Palazzo della Corgna. Nella stessa occasione – come annuncia un comunicato della Ceu – i vescovi dell’Umbria incontreranno i coordinatori delle nuove commissioni regionali ed i responsabili dei servizi pastorali regionali della stessa Conferenza episcopale umbra. Il sito web della Ceu, attivo dal giugno 2006, è anche il quotidiano on line ufficiale delle diocesi umbre.
Marini: orgoglio per Umbria «La visita ad Assisi del Pontefice Benedetto XVI è un evento che abbiamo accolto con grande piacere e che ci riempie di orgoglio perché questo rappresenta una ulteriore conferma del ruolo simbolo di Assisi e dell’Umbria come terra di pace e di dialogo». È quanto ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al portavoce della comunità francescana di Assisi, padre Enzo Fortunato, in un colloquio avuto al termine della conferenza stampa svoltasi ad Assisi.
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