sabato 15 ottobre 2011

Benedetto XVI riceve don Carrón. Il presidente di Cl: il Papa ci incoraggia a far risplendere la bellezza



notizia del 14/10/2011 14.36.07


Benedetto XVI ha ricevuto stamani in udienza, al Palazzo Apostolico, don Julián Carrón, presidente della Fraternità di “Comunione e Liberazione”. L’udienza è avvenuta alla vigilia dell’incontro in Vaticano sul tema “Nuovi evangelizzatori per la Nuova Evangelizzazione”. L’evento di due giorni culminerà nella Messa presieduta dal Papa, domenica alle 9.30 in San Pietro. Sull’incontro di stamani e la sfida della nuova evangelizzazione, Alessandro Gisotti ha intervistato don Julián Carrón:RealAudioMP3

R. – La prima cosa che mi viene da esprimere è tutta la gratitudine, la commozione per questa possibilità che il Santo Padre mi ha donato di poter stare con lui in questo incontro, perché mi ha dato la possibilità di poter riflettere con lui su questo momento di travaglio in cui ci troviamo, per la situazione sociale, culturale ed economica che stiamo vivendo, anche come verifica della fede in queste circostanze della vita. Poter condividere con lui tutto questo nella fede è stata una vera consolazione.

D. – Quanto è importante la sfida lanciata dal Papa della nuova evangelizzazione?

R. – E' una sfida storica, perché è la sfida che ha il cristianesimo moderno di fronte alla situazione storica in cui siamo chiamati a vivere la fede. Noi siamo chiamati a testimoniare la fede, la bellezza della fede in una situazione in cui tanti pensano di sapere che cosa sia il cristianesimo e hanno già deciso che non sia interessante per la vita. La vera sfida della nuova evangelizzazione è, secondo me, mostrare come non sia per niente così, e non perché noi rimproveriamo agli altri di non capire, ma perché dobbiamo, noi, trovare la modalità di far risplendere la bellezza della fede nella vita quotidiana.

D. – Fondamentale per la nuova evangelizzazione è il rapporto tra Vangelo e cultura. Questo è un tema molto caro a don Giussani...

R. – Certo, come era molto caro a Giovanni Paolo II. Una cosa che ci segnerà per il resto della vita è che una fede che non diventa cultura non è una fede veramente accolta e matura. La grande sfida che il cristianesimo moderno ha davanti, per usare un’espressione che aveva usato tanti anni fa l’allora cardinale Ratzinger, è superare questa frattura tra il sapere e il credere. Questa, secondo me, è la grande sfida che abbiamo tutti davanti. (ap)

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