Appello del Papa dopo il G8 a L'Aquila
«Servono risposte globali e durevoli»
CITTA' DEL VATICANO Servono risposte globali durevoli alle ingiustizie e alle disuguaglianze del mondo non più tollerabili. Le chiede papa Benedetto XVI che ad appena pochi giorni dalla chiusura del G8 e dalla pubblicazione della sua enciclica sociale "Caritas in Veritate" con cui ha voluto far arrivare al summit anche la voce della Chiesa, esorta a combattere le ingiustizie non solo con «doverosi interventi immediati» ma soprattutto con «una coordinata strategia per ricercare soluzioni globali durevoli».
Ratzinger ne ha parlato all’Angelus di piazza San Pietro, l’ultimo prima di partire domani per la Valle d’Aosta per un periodo di riposo che quest’anno cade alla fine di una settimana particolarmente intensa. C’è stata la pubblicazione, proprio alla vigilia del G8, dell’enciclica con il suo monito a un maggiore impegno etico in economia; le udienze private concesse a diversi capi di stato e di governo in occasione del vertice e dei suoi eventi collaterali, quella al presidente degli Stati Uniti Barack Obama in testa. Impegni con i quali anche Ratzinger ha idealmente partecipato al summit. Al vertice dei leader mondiali «le problematiche in agenda - ha detto oggi il papa rivolgendosi ai fedeli dalla finestra del suo studio - erano talora drammaticamente urgenti».
«Ci sono nel mondo - ha proseguito - sperequazioni sociali e ingiustizie strutturali non più tollerabili, che esigono, oltre a doverosi interventi immediati, una coordinata strategia per ricercare soluzioni globali durevoli». Per questo, ha affermato, «durante il summit i capi di Stato e di governo del G8 hanno ribadito la necessità di giungere ad accordi comuni al fine di assicurare all’umanità un futuro migliore». Da parte sua, ha spiegato Benedetto XVI, «la Chiesa non possiede soluzioni tecniche da presentare» ma «offre a tutti l’insegnamento della Sacra Scrittura sulla verità dell’uomo». Ratzinger è tornato così a illustrare la sua enciclica per rilanciare il monito espresso dal documento. «Occorre - ha esortato - una nuova progettualità economica che ridisegni lo sviluppo in maniera globale, basandosi sul fondamento etico della responsabilità davanti a Dio e all’essere umano come creatura di Dio».
Questo perchè, ha osservato citando direttamente l’enciclica, «in una società in via di globalizzazione, il bene comune e l’impegno per esso non possono non assumere le dimensioni dell’intera famiglia umana». Ratzinger ha insistito poi su un altro tema fondamentale, a suo giudizio, per lo «sviluppo umano integrale», quello delle «pratiche contrarie alla vita». Tema di cui ha discusso anche con il presidente americano Obama invitato dal papa, attraverso il dono della ’Dignitas Personaè, il documento sulla bioetica elaborato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, ad approfondire la conoscenza della posizione della chiesa in merito. «Potrebbe disegnare foschi scenari per il futuro dell’umanità - ha detto all’Angelus il papa - l’assolutismo della tecnica che trova la sua massima espressione in talune pratiche contrarie alla vita». Nel suo discorso domenicale Benedetto XVI non ha mancato infine di esprimere «preoccupazione» per la situazione di crisi in cui versa l’Honduras dopo il colpo di stato che ha rovesciato il governo di Zelaya. «I responsabili della Nazione e tutti i suoi abitanti - ha invocato - percorrano pazientemente la via del dialogo, della comprensione reciproca e della riconciliazione».
Nessun commento:
Posta un commento