giovedì 4 novembre 2010

SPAGNA PUNTA SUL PAPA


«Preghiere ferventi» ha chiesto Benedetto XVI, salutando nella loro lingua i fedeli spagnoli presenti nell'Aula Paolo VI per l'Udienza Generale, in vista del viaggio apostolico che il Papa compirà questo fine settimana in Spagna. «Pregate per me», ha ripetuto ricordando che siamo quasi alla vigilia della partenza, sabato prossimo, per Santiago di Compostela, dove si unirà ai fedeli ai piedi dell'Apostolo Giacomo, in questo Anno giubilare.
GIACOMO GALEAZZI

Sarà una missione nel paese-simbolo dell’Europa in ’transizionè morale quella di Benedetto XVI, che sarà sabato e domenica nella Spagna ’laicistà del premier Josè Luis Zapatero, dove il 73% della popolazione continua però a dichiararsi di fede cattolica. Il Papa farà due tappe ad alto impatto simbolico in terra iberica: prima, da «pellegrino», sabato a Santiago, in Galizia, storica meta del ’camminò di Compostela che per secoli, dal Medioevo è stato per tutta l’Europa un solco di diffusione della fede ma anche e soprattutto di idee, architettura, arte, cultura. Domenica a Barcellona, invece, consacrerà la Sagrada Familia,


la straordinaria chiesa di Gaudì in costruzione da 128 anni, simbolo di fusione fra arte e religione. «Avrò la gioia», ha detto oggi il Papa durante l’udienza generale, di consacrare «il meraviglioso tempio del geniale architetto Antonio Gaudì». Benedetto XVI arriva in un paese che per il Vaticano è diventato negli ultimi anni il nuovo baluardo del ’laicismò. «Prima in Europa quando si parlava di una nazione laica per eccellenza, si pensava alla Francia. Da qualche tempo il primo posto spetta forse alla Spagna, o quanto meno una tendenza molto accentuata», ha detto in un’intervista il ’ministro della culturà vaticano mons. Gianfranco Ravasi. In Spagna il Papa metterà in guardia contro la «scristianizzazione» dell’Europa, ritiene il sottosegretario della Congregazione per il clero mons. Celso Mora. Il paese che accoglie il Papa sabato non è più la Spagna «prima figlia della Chiesa» dei «Re cattolicissimi». Ma rimane un paese fortemente segnato dalla sua storia cristiana. Come in tutta Europa i cattolici sono in calo, ma lento. Erano il 90% della popolazione dopo la fine della dittatura franchista, nel 1980, l’83% nel 1996, il 73% nel settembre di quest’anno, secondo i dati del Cis spagnolo. Fra i più giovani però il calo è più accentuato: il 76% dei giovani fra i 15 e i 29 anni si dichiaravano cattolici nel 1980, oggi il 52%. «Il Papa arriva nella Spagna meno cattolica di tutta la sua storia», afferma il quotidiano della sinistra Publico. Gli anni di Zapatero dal 2004 hanno probabilmente accentuato la tendenza. Leggi come quelle sui matrimoni e le adozioni gay, sui divorzi-express, sulla depenalizzazione dell’aborto, duramente contestate dalla gerarchia cattolica, hanno allargato il solco. Durante la visita è previsto che il Papa ribadisca il messaggio della difesa della vita. Il Partido Popular spagnolo ha presentato un ricorso alla Corte costituzionale contro la nuova legge sull’aborto. La grande attenzione che già da diversi giorni la stampa spagnola rivolge alla visita del Papa conferma che Benedetto XVI non è un capo di Stato straniero come gli altri. Circa 200 mila persone lo seguiranno a Santiago de Compostela, altre 400 mila a Barcellona. E la politica si mobilita. Zapatero ha insistito per essere ricevuto all’aeroporto di Barcellona. Il capo dell’opposizione, il Pp Mariano Rajoy, vedrà il Papa a Compostela. Il mondo autonomista catalano attende dalla visita un cenno di riconoscimento, e gli ha rivolto già un fiducioso benvenuto nella stampa italiana. Il Papa celebrerà nella Sagrada Familia, una messa trilingue, in latino, castigliano e catalano. Alla messa assisteranno Juan Carlos e la regina Sofia. Non Zapatero. Ma per il Vaticano, ha chiarito il portavoce padre Federico Lombardi, non è «in alcuno modo» uno«sgarbo».

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