DA IL CLANDESTINO |
| |
Nella intervista rilasciata al Corriere della sera nei giorni scorsi il presidente della fraternità di comunione e liberazione, don Julian Carron, precisa la posizione del movimento sia rispetto alla politica sia rispetto alla crisi. Ne esce il ritratto di un movimento che da metà degli anni '50 a oggi continua a crescere in tutto il mondo – e non italianocentrico come molti si ostinano a vedere - grazie a una passione per la vita intera, a una distanza critica dalla politica e a una libertà di giudizio e di azione rispetto a quanto il potere (ogni potere, compreso quello mediatico) vorrebbe. Il cristianesimo resta - nel suo nocciolo di esperienza umana di liberazione nel vivo drammatico della esistenza - una cosa sconosciuta se non ai semplici di cuore. Il continuo tentativo di ridurre una esperienza di Chiesa ad altro è destinato a frangersi contro questa semplice intelligenza dei cuori. Le testimonianze di tenacia, di carità e di impegno (senza esimersi dai rischi che queste cose -la carità compresa- comportano) è il modo migliore con cui il movimento parla di ciò che lo origina e muove. La responsabilità dei cristiani in questa epoca di crisi è di essere se stessi, con la gioia del profondo e la passione con cui la fede anima le nostre vite, anche quelle piene di limiti e di difetti come quelle di tutti. |
Con questo blog desidero dare la possibilita' a tutti di leggere articoli ,commenti ,interventi che mi aiutano a guardare la realta', a saperla leggere ed essere aiutati a vivere ogni circostanza positivamente. Mounier diceva "la vita e' arcigna con chi le mette il muso" (lettere sul dolore). E' importante saper abbracciare la realta' tutta per poter vivere la giornata con letizia.
martedì 24 gennaio 2012
IL CRISTIANESIMO COME CONTEMPORANEITA'
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento