E invece Elena era lì, come tra i fornelli di casa. Perché per lei Tempi non era solo un impiego, non era solo una prestazione lavorativa. Per lei Tempi era una cosa sua. In questa sua umiltà e grandezza umana stava la luce che irradiava intorno a sé. Si trattasse del mercatino di Natale a scuola o di una fideiussione bancaria, non riusciva proprio a non essere impegnata con la vita.
27 Ottobre 2009
Elena Rossi, un miracolo di bontà. Aveva fatto di Tempi un problema suo
È scomparsa improvvisamente il 24 ottobre l'amministratore delegato del nostro giornale
di Tempi
Nella mattina di sabato 24 ottobre è venuta a mancare la nostra cara Elena Rossi, 35 anni, mamma di Matteo e consorte di Maurizio. Elena era parte della squadra di Tempi da un anno. E da capo dell’amministrazione è stata uno degli assi portanti la sfida che ci ha portato in edicola. Era una donna generosa, semplice, buona, Elena. E lo era con tutti. Si trattasse del direttore o dell’ultimo stagista, aveva il senso della persona. E alle persone di Tempi Elena si è dedicata con affetto e attenzione. Spesso portandosi a casa i nostri problemi come uno scolaretto si porta a casa i compiti. La rivediamo ancora dietro il banco dello stand di Tempi, al Meeting di Rimini, a compilare abbonamenti e a incontrare i lettori. Poteva starsene tranquilla a guidare il lavoro altrui. E invece Elena era lì, come tra i fornelli di casa. Perché per lei Tempi non era solo un impiego, non era solo una prestazione lavorativa. Per lei Tempi era una cosa sua. In questa sua umiltà e grandezza umana stava la luce che irradiava intorno a sé. Si trattasse del mercatino di Natale a scuola o di una fideiussione bancaria, non riusciva proprio a non essere impegnata con la vita. Una volta, a un’amica con cui chiacchierava di una certa cicatrice che le aveva lasciato una operazione subìta nella prima infanzia, Elena diceva: «Vedi, so come potrei cancellarla con la chirurgia estetica e so il prezzo dell’operazione. Ma credo che non lo farò». Perché? «Perché mi ricorda che dovevo morire e invece sono viva. Perché mi ricorda mia mamma pellegrina alla Madonna di Caravaggio. Perché mi ricorda che la vita è un miracolo». Grazie per il miracolo di bontà che sei stata in mezzo a noi, Elena. Ci vediamo in Paradiso.
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