«La nostra vita appartiene a qualcosa d’Altro. L’inevitabilità [di ciò che accade] è come il sinonimo più chiarificatore di questa non appartenenza a noi della cosa, e soprattutto non appartiene a noi ciò da cui tutto deriva: la nostra vita appartiene a un Altro.
In questo senso si capisce perché la vita dell’uomo è drammatica: se non appartenesse a un Altro sarebbe tragica. La tragedia è quando una costruzione frana e tutti i sassi e i pezzi di marmo e i pezzi di muro, crollano. E tutto nella vita diventa niente, è destinato a diventar niente, perché di ciò che abbiamo vissuto nel passato, di ciò che abbiamo vissuto fino a un’ora fa, fino a cinqueminuti fa, non esiste più niente di formato, di costruito non esiste più niente. E questo
è tragico. La tragedia è il nulla come traguardo, il niente, il niente di ciò che c’è. Mentre se tutto appartiene a un Altro, a qualcosa d’Altro, allora la vita dell’uomo è drammatica, non tragica. Riconosco che ti appartengo, riconosco che il tempo non è statomio, non mi apparteneva, come il tempo fino ad oggi non mi appartiene, non mi appartiene. Prendi pure la mia vita, accetto che non mi appartenga, riconosco che non mi appartiene, accetto che non mi appartenga.
Ciò che possiede il nostro tempo è morto per noi, si presenta ai nostri occhi e al nostro cuore come il luogo dove è amato il nostro destino, dove è amata la nostra felicità, tanto che Colui che possiede il tempo muore per il nostro tempo. Il Signore, Colui a cui appartiene il tempo, è buono».
(L.Giussani, Si può vivere così?)
«Il nostro pensiero, in questi giorni, è rivolto alle care popolazioni di Haiti, e si fa accorata preghiera. Seguo e incoraggio lo sforzo delle numerose organizzazioni caritative, che si stanno facendo carico delle immense necessità del Paese. Prego per i feriti, per i senza tetto, e per quanti tragicamente hanno perso la vita».
(Benedetto XVI, Angelus del 17 gennaio 2010)
È la certezza di questa appartenenza che sostiene la nostra speranza e ci fa sentire come nostro il dramma dei fratelli di Haiti.
Per questo,accogliendo l’appello del Papa, sosteniamo la raccolta fondi lanciata da AVSI per intervenire in favore della popolazione e far fronte alla grave emergenza umanitaria che si è creata nell’isola.AVSI è presente ad Haitidal 1999 con alcuni progetti a sostegno della realtà locale.
Comunione e Liberazione
20 gennaio 2010.
TERREMOTO AD HAITI
La nostra vita appartiene a un Altro
Per sostenere le attività di AVSI indicare nella causale “terremoto Haiti”:
Credito Artigiano - Sede Milano Stelline, Corso Magenta 59
IBAN IT 68 Z0351201614000000005000
Per bonifici dall’estero:
IBAN IT 68 Z0351201614000000005000
BIC (Swift code) ARTIITM2
Conto corrente postale n° 522474, intestato AVSI
Per le donazioni online vai sul sito: www.avsi.org
Anche CESAL - organismo spagnolo di volontariato collegato ad AVSI e
presente ad Haiti con alcuni progetti - ha promosso una raccolta fondi.
Per informazioni: www.cesal.org
Nessun commento:
Posta un commento