giovedì 12 febbraio 2009

ELUANA PER TE PREGHIAMO COLUI CHE CI E' PADRE

Eluana/In quest'ora dolente, si svelano i cuori
Riposa in pace
"Quando la realtà appare in tutta la sua crudezza, vuoi capire che cosa hai davanti e cosa c’entra il limite con il tuo desiderio di felicità", così ha scritto Mario Dupuis, un nostro amico, padre di Anna, una ragazza cerebrolesa gravissima dalla nascita. Anna è vissuta per 15 anni, non ha mai parlato, non ha mangiato, né bevuto da sola. Era nutrita attraverso la P.E.G. e per farla respirare dovevano somministrarle ossigeno. La domanda sempre più assillante e implacabile, scrive Mario, era: "come faccio a guardare tutto questo senza soccombere, senza diventare cinico e rinnegare che la vita ha un significato seppure misterioso? Ferito da questa impotenza ed incompiutezza, mi sono attaccato a chi guardava Anna con una 'strana' profondità e un’umanità diversa, che io, che ero suo padre non avevo".




Questa paternità per noi è solo da imparare, facendoci figli di chi umilmente ha saputo impararla.


Oggi le cronache intorno alla tragica morte di Eluana rincorrono faccende di protocolli, procedure istituzionali, formalità più o meno rispettate, mentre questa giovane donna, che nonostante tutto respirava e misteriosamente viveva la sua presenza nel mondo, ci ha testimoniato che la vita è sempre più grande e reale delle nostre povere teorie.



In quest'ora difficile, molti cuori si interrogano, di laici e cattolici, sul significato misterioso della vita: grazie, Eluana, perché silenziosamente, partecipando del sacrificio di Cristo, ci hai costretti tutti a porci una domanda su di noi, su ciò che crediamo, su ciò che sappiamo, su ciò che speriamo.



Solo se accettiamo di essere figli del Mistero che dà la vita, possiamo sperare in una più grande e umana paternità, per noi, per i nostri figli, per tutti coloro che partecipano di questa povea umanità.

Riposa in pace, Eluana, nelle braccia del Padre, e prega per noi, perché la disperazione non prevalga.



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