mercoledì 16 maggio 2012

Il Papa proclama santa Ildegarda di Bingen, la mistica che lottò per la Chiesa

.... «il vero rinnovamento della comunità ecclesiale non si ottiene tanto con il cambiamento delle strutture, quanto con un sincero spirito di penitenza e un cammino operoso di conversione. Questo è un messaggio che non dovremmo mai dimenticare»......


di Benedetta Frigerio
Tratto da Tempi del 14 maggio 2012
Papa Benedetto XVI ha firmato numerosi decreti di canonizzazione e beatificazione, riconoscendo le virtù eroiche di 13 uomini uccisi dai protestanti e 37 nuovi martiri.
Tra i prossimi beati Tommaso da Olera, un pastore analfabeta, frate portinaio di conventi che fu poi consigliere spirituale di nobili imperatori. Con il frate Maria Troncatti, suora missionaria in Ecuador che da catechista divenne infermiera, chirurgo, ortopedico, dentista e promotrice dei diritti delle donne indigene. Si aprirà poi il processo di beatificazione di tre laici: Maria Bolognesi, che ha rivissuto le sofferenze di Cristo sul Calvario, Rachele Ambrosini, morta a 15 anni di meningite lodando Dio e la sua Croce, e Odoardo Focherini, giornalista e padre di famiglia che per tutta la vita testimoniò l’amore di Cristo in casa, sul lavoro e infine dando la vita per salvare centinaia di ebrei. Già venerata come santa, è stata invece canonizzata ufficialmente dal Papa, a circa ottocento anni dalla sua morte, Ildegarda di Bingen, proclamata anche “dottore della Chiesa”.




Una scelta molto importante, che rende onore a una santa che ha conosciuto i Vangeli e le Sacre Scritture con una profondità inaudita, grazie alle visioni mistiche che ebbe durante la vita. A lei il Santo Padre ha dedicato ben due catechesi nel 2010 e, sempre in quell’anno, rivolgendo gli auguri di Natale alla curia romana, ha citato la santa per gettare luce sulle prove che stanno colpendo la Chiesa. Ildegarda, vissuta nel XII secolo, ha mostrato quanto il cristianesimo possa esaltare la natura femminile e quanto il carisma di una donna possa incidere nella storia e nella vita nella Chiesa. Fondatrice di monasteri, poetessa, compositrice di musica sacra e scienziata, fu anche grande teologa. Per questo il Papa vuole indicarla come nuova fonte da cui attingere. Non solo, Ildegarda visse in un momento storico simile al nostro, in cui la Chiesa era attaccata dal suo interno. Da una parte c’erano i sacerdoti peccatori e dall’altra i catari, convinti che la riforma della Chiesa dovesse partire da un rinnovamento formale.
Il Papa, davanti alla curia romana, ha citato una visione della santa: «Nella visione di sant’Ildegarda il volto della Chiesa è coperto di polvere ed è così che noi l’abbiamo visto». La donna, infatti, vide una vergine bellissima il cui vestito, però, «era strappato per la colpa dei sacerdoti». Così come lei l’ha visto ed espresso, aveva continuato Benedetto XVI, «l’abbiamo vissuto in quest’anno».
Commentando la visone di Ildegarda, il Santo Padre ha citato esplicitamente coloro che vogliono rinnovare la Chiesa con l’abolizione del celibato o il sacerdozio femminile: «Dobbiamo accogliere questa umiliazione come un’esortazione alla verità e una chiamata al rinnovamento. Solo la verità salva. Dobbiamo interrogarci su che cosa possiamo fare per riparare il più possibile l’ingiustizia avvenuta. Dobbiamo chiederci che cosa era sbagliato. Dobbiamo trovare una nuova risolutezza nella fede e nel bene. Dobbiamo essere capaci di penitenza», perché «il vero rinnovamento della comunità ecclesiale non si ottiene tanto con il cambiamento delle strutture, quanto con un sincero spirito di penitenza e un cammino operoso di conversione. Questo è un messaggio che non dovremmo mai dimenticare».

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