Cari amici,
Che bello l'articolo di Carron apparso oggi sull'Osservatore Romano!
("Prima di tutto autenticamente uomini" ndr)
Mentre me la "divoravo" pensavo al dialogo avuto ieri sera con la mia figlioletta Veronica di 8 anni che mi avevo chiesto di parlarmi. Rimasto orfano perchè i genitori sono morti di AIDS nella mia clinica e prima di morire la mamma me la ha affidata come mia figlia.
Veronica é davanti a me seduta. Mi guarda con gli occhi umidi e mi dice: "Mi manca la mamma, sento la sua assenza. Sento di essere triste e non so perchè". Le chiedo di tentare lei a rispondere al "perchè". Dopo alcuni minuti, piangendo, mi disse: "perchè sento che mi manca qualcuno e non so chi è".
Lascio a voi immaginare la mia sorpresa e commozione. Solo il genio, solo il bambino giá provato de tanto dolore è capace di questa intuizione. Che pugno nello stomaco per noi borghesi, anestetizzati dalla carriera, dall`esito, dal lavoro! Eppure Carron ci riconduce in ogni momento a Veronica, compresi noi preti che pensiamo di educare a forza di psicologia o di psicanalisi, o insistendo sulle conseguenze etiche invece di stare di fronte al Mistero come siamo stati provocati quest'anno rispetto il caso Eluana , il crocifisso, l'articolo di Natale e il bellisimo giudizio "Feriti torniamo a Cristo".
Senza questo giudizio saremmo stati terribilmente soli, vittime delle regole (sebbene importanti) e carichi di paura, specialmente noi che viviamo le 24 ore con i bambini. Peró Veronica con i suoi 8 anni mi ha fatto rivivire il percorso di quest`anno facendomi capire che o ritorniamo alla originalitá del nostro cuore o ci incontreremo tristi e perduti.
Con Marcos e Cleusa e i responsabili ultimi dell`America Latina ci siamo trovati a condividere alcuni giorni in Brasile. Una festa di cui il cuore é stato il dramma di Veronica, con le sue domande e che cosa significa seguire Carron. Cleusa diceva: “Solo se in noi c'è una cellula di Giussani, possiamo cogliere che cos'è il movimento e vivere come figli di Carron”.
Al contrario il movimento sará sempre qualcosa di efficace adesso che intristirá la vita, mettendoci nel gruppo degli ex-combattienti, dei pensionati... Magari con tante medaglie però tristi e nostalgici.
E' proprio bella la sfida.
Ciao P. Aldo
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