giovedì 14 ottobre 2010

NON CE LA FACCIO

da clandestino

“Non ce la faccio a stare con mio figlio”… “Non ce la fa, poveretta non riesce proprio a starci davanti”… Sempre più spesso sento frasi di questo genere (se non peggio) e mi chiedo come poter aiutare quel povero bambino che ha un genitore che “non ce la fa”.
Vorrei abbracciarlo e tranquillizzarlo: “Coraggio, non sei tu che non vai bene è solo un momento di fatica della mamma.”.
Che fatica guardare i propri figli pensandoli nell’istante e aspettando con pazienza il futuro.
Guardarli come sono veramente e non come vorremmo. Quanto c’è in più in quello che sono loro! Tutto è pieno di fantasia, colori accessi, sfumature, poesia, prati … e non biancoenero come il bel progettino di bambino che abbiamo in testa.
Basterebbe pochissimo per farci rendere conto che il nostro progetto non vale niente: basterebbe che per un attimo il figlio diventasse come il nostro progetto. Onestamente, amici genitori, provate a pensarci. Basterebbe solo un attimo… Eccolo il vostro figlio come lo volete… bravo educato attento…così perfettamente anonimo, piatto, uguale. Che sconfinato squallore, che gigantesca tristezza!Il mondo gli chiede uno standard, non facciamolo anche noi. Guardiamo dov’è e chiediamogli il passo che la sua gamba può fare. Scopriremo infiniti talenti, suoi, tutti suoi! Che gusto!

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