sabato 10 maggio 2008

LETTERA A FAUSTO BERTINOTTI

Solidarietà al compagno pro Israele contestato dai compagni nazisti
di Yasha Reibman
Tratto da Tempi del 7 maggio 2008

Solidarietà a Fausto Bertinotti. Certo è stato un ottimo presidente della Camera dei deputati, ma non ci laceriamo le vesti perché ora il suo partito è fuori dal Parlamento.



Le ultime elezioni hanno escluso i partiti con la falce e martello, Rifondazione comunista compresa, così come i gruppi nostalgici del fascismo. È il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Era molto più bello quando si poteva votare per il proprio partitino, quando ci si sentiva pienamente rappresentati, quando ciascuno di noi poteva identificarsi con entusiasmo in un determinato simbolo e in un programma. Ma questo impediva di fatto la governabilità, che degenerava nel consociativismo, nell’assenza di scelte e di responsabilità, nel tentativo di accontentare tutto e tutti, salvare capra e cavoli. Le ultime elezioni hanno fatto fare un passo avanti al paese, o almeno così dovrebbe essere. Il voto non serve più a scegliere chi ci rappresenta, ma chi ci governa, a determinare le due o tre questioni chiave dei prossimi anni. E se la maggioranza ci delude, allora si cambia.

Ecco perché non rimpiangiamo l’uscita di Bertinotti, simbolo della stagione passata, dal Parlamento della Repubblica. E la nostra solidarietà gliela porgiamo per altro. Al corteo del Primo maggio il leader comunista è stato contestato dai giovani di un centro sociale, dai suoi stessi compagni quindi. Il motivo: Bertinotti, che pure ha sempre criticato molte scelte dei governi israeliani, ha in questi anni cercato di far passare l’idea che Israele ha comunque diritto a esistere, e infatti ha il merito di aver annunciato la propria partecipazione alla Fiera del libro di Torino, che avrà come ospite d’onore proprio Israele. Fatto gravissimo e inaccettabile per i giovani contestatori di Bertinotti, i quali, da “perfetti democratici”, hanno pensato bene di bruciare una bandiera israeliana. Boicottare i libri, simboli dello Stato ebraico al rogo: lo stile nazista (anche se magari inconsapevole) è evidente. E le vittime di atteggiamenti nazisti hanno sempre la nostra solidarietà.

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