India, suore di Madre Teresa sotto minaccia degli induisti Asia - dom 14 set
Ancora tensione in Chhatisgarh. Oggi corteo degli integralisti contro «il traffico di minori gestito dalle missionarie» • Convento sorvegliato dagli agenti per evitare attacchi dei fanatici • Era falsa l'ipotesi di rapimento: restituiti i bimbi alle religiose Ma la polizia le costringe al silenzio
di Lucia Capuzzi
Tratto da Avvenire del 13 settembre 2008
Costrette al silenzio, «per salvaguardare la loro incolumità». Le quattro suore di Madre Teresa – aggredite da un gruppo di integralisti indù a Durg nel Chhattisgarh e arrestate con la falsa accusa di aver «rapito e convertito con la forza» dei bambini – hanno ricevuto ordine tassativo di non parlare con nessuno «dell’incidente».
Il divieto è stato imposto direttamente dalle autorità. «La polizia con l’amministratore del distretto di Chhattisgarh sono venuti al convento – ha raccontato suor Mamata, una delle missionarie assalite, ad AsiaNews– e ci hanno detto di tenere il più assoluto riserbo sulla vicenda».
Un modo –secondo le autorità – per tutelare le suore dalla furia dei fanatici, che da settimane stanno conducendo una feroce campagna anti-cristiana. Le violenze – divampate alla fine di agosto in Orissa dopo l’assassinio del leader estremista Saraswati – sono dilagate in altri stati. Tra cui il Chhattisgarh dove, a finire nel mirino, sono state le Missionarie della carità, simbolo di solidarietà universale. A scatenare l’ira dei fanatici è stato un episodio banale: le suore stavano accompagnando quattro minori nel loro centro di Bhopal. Gli estremisti le hanno fermate e incolpate di averli rapiti. Un’accusa assurda: le religiose avevano tutti i documenti in regola. Nonostante questo, le autorità le hanno trattenute una notte in caserma e hanno sottratto loro i bambini per alcuni giorni, fino a quando i certificati non sono stati minuziosamente verificati. Ora che i piccoli sono tornati nella casa delle missionarie, gli estremisti non si rassegnano. Il convento è stato messo sotto controllo dalla polizia per timore che venga attaccato dai fanatici. «L’amministratore ci ha spiegato che l’ordine era necessario per il nostro bene perché alcuni gruppi militanti indù stanno muovendo l’opinione pubblica contro di noi e il nostro lavoro missionario», ha spiegato suor Mamata. Proprio oggi, infatti, gli attivisti del Sangh Parivar – schieramento radicale indù – hanno organizzato una marcia di protesta contro «il traffico di bambini organizzato dalle suore di Madre Teresa ». Alcuni esponenti del gruppo, inoltre, hanno presentato un memorandum alla Procura affinché l’inchiesta contro le religiose venga riaperta. Il clima d’odio, intanto, contagia al- tre regioni del Paese. Sajan k George, responsabile del Global Council of Indian Christians, con base a Bengalore, ha dichiarato ad AsiaNews che anche nel Karnataka si sono verificati attacchi contro i cristiani.
Ogni domenica – ha detto Sajan K George – estremisti del Sangh Parivar invadono le chiese lanciando insulti e minacce. Nella sola area di Davangere, tre luoghi di preghiera sono stati chiusi col pretesto di non avere le autorizzazioni in regola. A nulla è valso il fatto che i pastori pentecostali abbiano dimostrato alle autorità di avere i permessi: le chiese restano chiuse.
1 commento:
non ci sono commenti... trattare così le suorine che da anni dedicano la loro vita ai loro poveri... Preghiamo e speriamo.
Vito
Posta un commento