sabato 13 settembre 2008

PADRE ALDO



Aiutatemi con la vostra preghiera perché a chi molto è stato dato, molto
gli è chiesto. Sono grato a Gesù perché non mi lascia tranquillo un
secondo e così la vita diventa supplica.


Sentiamo che il grido dell'uomo è sempre potente ed è un grido che ha bisogno non di telefonate,di consigli, ma di una compagnia?


PADRE ALDO TRENTO
(In allegato le foto di Victor )
Asunto: Il santo del mese

Il Santo del mese di settembre

A dire il vero sarebbero tanti i santi di questo mese. Santi incontrati
al Meeting di Rimini, santi che ogni giorno mi riempiono di e-mail, una più
bella dell'altra, e santi che stanno morendo nella clinica "Casa Divina
Provvidenza S. Riccardo Pampuri".

E chi sono questi santi? Sono le centinaia di persone, di tutte le età
che dopo l'incontro di Rimini mi "assediano" con il loro grido di verità, di
bellezza, di amore, di felicità. Persone desiderose, bramose di saperne
di più rispetto al centuplo.


Padre ma è vero che quanto è accaduto a lei è
possibile anche per me?

Padre è vero che la depressione è una grazia?

E come accettarla così?

Dove trovare un uomo con questa libertà di vivere,di amare?

Padre ho paura del sacrificio, del dolore…come ha fatto lei a sopportare tutti questi anni di sofferenza psichica e morale?

Ma è possibile amare e come coniugare l'amore con il dolore?

Ma che bella la verginità se poi accade quanto è accaduto a lei! Dove ha trovato
l'energia per obbedire a Giussani?
Come ha fatto a dargli credito?
Padre ci parli dell'umanità di questo uomo che ha saputo condurlo per mano in un modo
così umano che sbalordisce e nello stesso tempo sentiamo che se non fosse
così non varrebbe la pena credere in Cristo.
Le e-mail di questi giorni sono tutte un tentativo di rispondere a
queste domande.

C'è un vuoto affettivo, una paura d'amare e un'assenza di padri
impressionante. Come non ricordare le code di ragazzi, ragazze, adulti
che hanno fatto impazzire Miriam, la hostess, per poter sentirsi dire che
ciò che il cuore desidera è vero e può incontrare una risposta adeguata?


Perfino mi correvano dietro con il loro dramma anche quando andavo al
bagno. No, non è spento il cuore dell'uomo, il cuore del santo.
Solamente, mi domando, dove siamo noi adulti?


Sentiamo che il grido dell'uomo è sempre potente ed è un grido che ha bisogno non di telefonate,di consigli, ma di una compagnia?

Vorrei mandarvi le e-mail che ricevo perché potessimo
rendercene conto.

I santi sono quelli che gridano, che vivono
irrequieti, senza patria, mendicanti dell'Infinito.


Tornando a casa ho rivisto tutti i miei figli ed è stata una festa. Ma
ho rivisto in particolare il piccolo Victor di un anno. Se non ve lo
ricordate vi rimando la foto…però così come è ora.

Sono rimasto sconvolto appena l'ho visto. Gemeva, geme in
continuazione…mmm, ah, ah, ah…e tende le braccia stringendo forte le
manine a forma di pugno. La sua testa è enorme e come d'improvviso la parte
inferiore si è sprofondata lasciando una piccola fossa, lì dove non ha
il cranio. Cos'è successo? D'improvviso, attraverso l'apparato messogli dai
medici, è uscita tutta l'acqua della testa, quell'acqua che avvolgeva il
suo piccolissimo cervello. Una immagine impressionante, dolorosissima.
E' come guardare un pallone da calcio bucato. Non bastasse questo, l'altro
giorno gli è scappato l'occhio sinistro, rimanendo una cavità vuota che
spurga di tutto. Abbiamo dovuto mettergli una garza. Lo guardo e non
posso non andare con la mente al testo di Isaia, lì dove il profeta parla del
servo sofferente, di Gesù, senza apparenza senza nessuna bellezza,
distrutto fisicamente, gemente per l'atrocità del dolore.

Victor il mio
bambino non solo è un piccolo cadaverino che vive, ma è tutto deformato,
lacerato, pieno di cannucce che entrano ed escono dal corpo. Il mondo ha
paura di lui, sente ribrezzo, non sopporta vedere questo piccolo ridotto
ad un mostro. Il mondo dice: perché non lo lasciate morire?


Ma voi siete inumani, non è giusto, etc…Io lo guardo, piango, soffro perché Victor è
Gesù, il mio piccolo Gesù che agonizza, che soffre, che geme, che chiede
un po' di amore. Lo bacio, lo bacio sempre…i gemiti si calmano. Gli
accarezzo la fronte…non più testa ormai sgonfiata con la pelle infossata, come un
laghetto di montagna…e sento che accarezzo Gesù. Le domande mie sono
tante e tutte rivolte a Gesù e così pure le domande di chi ha il cuore di
Cristo per vederlo, perché senza questo cuore posseduto da Cristo uno non ce la
fa. Chiedo a Gesù di aiutarmi perché questa piccola ostia bianca,
ridotta ad un "mostro", così lo definirebbero quanti in Italia vogliono che
Eluana muoia, cambi il cuore, lasciando a Gesù di possederlo, tenga desto in me
quella drammaticità toccata con mano in Rimini.


Mentre scrivo sento i suoi gemiti continui, come un sibilo che ti rompe il cuore…e non mi resta che inginocchiarmi davanti a Lui, Gesù che sta morendo sulla croce. Però
Gesù aveva il Padre, la mamma ai suoi piedi, questo Gesù ha solo me, noi
poveri uomini e per di più non ha mai conosciuto il sorriso, né il pianto…ma
solo un gemito che dura dalla nascita fino ad ora. Il suo corpicino deformato
non ha più niente di sano, gli manca solo che si spappoli l'occhio
sinistro poi tutto è consumato.

Amici, quanto dolore nel mondo e noi? Noi siamo
grati a Gesù per quanto ci dà?

Per me Rimini ha voluto dire la percezione che Gesù da quel momento in avanti mi avrebbe chiesto ancor di più sia come capacità di soffrire, sia come capacità di fare compagnia. E ne ho avuto subito l'esperienza appena tornato in cui da subito, lontano da quel frastuono umano, mi sono trovato alle prese con la vita quotidiana.

Aiutatemi con la vostra preghiera perché a chi molto è stato dato, molto
gli è chiesto. Sono grato a Gesù perché non mi lascia tranquillo un
secondo e così la vita diventa supplica.

Con affetto,
P. Aldo Trento

Nota Bene: Come vorrei che questo scritto con la foto arrivasse a coloro
che hanno deciso che Eluana "deve" morire. No, non può morire se Dio non
ha ancora deciso. La vita è sua, di Dio... se la uccidiamo saremmo tutti
più poveri e disgraziati.

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