martedì 11 marzo 2008

CHIRURGIA PLASTICA PER BAMBINA DOWN DI DUE ANNI


Sarebbe bello far nascere un dibattito sulla questione.
Spesso si liquida il problema,si tende a colpevolizzare i genitori,a ergersi giudicidi situazioni non comprese,a voler lasciare forzatamente il marchio di riconoscimento.
Questa notizia solleva un problema I DOWN NON SONO UN POPOLO UGUALE CON MEDESIME CARTATTERISTICHE
Spesso, se non sempre, il marchio cataloga l'individuo e non gli permette di potersi giocare fino in fondo.
Proprio perche' i bambini con sindrome di down sono persone ,individui unici e irripetibili con pensieri propri,desideri propri,piaceri propri puo' far nascere in certi genitori il desiderio di portarli ad avere caratteristiche fisiche che non permettano l'immediata identificazione.
Conosco ,in particolare ,una donna veramente eccezionale con la quale e' bello poter trascorrere ore insieme,chiacchierare e giudicare la realta'.
Se qualcuno la ascoltasse solo (libero quindi da pregiudizi)si potrebbe rendere conto dello spessore dei suoi discorsi.
Se invece l'incontra e la saluta,nonostante i suoi anni le dira'"ciaoooooo come stai?
con voce infantile come se si rivolgesse ad una bimba"
Una volta ricordo che mi ero irritata e lei con semplicita' mi ha detto "Tiziana non prendertela sono ormai abituata"
Con questa premessa adesso leggete la notizia .
(Ricordiamoci anche che se la bambina inglese ha 2 anni e' molto probabilmente voluta,visto che gli inglesi non si fanno grandi problemi sull'eliminazione)


E' dibattito: Daily Mail, per figlia o per disagio genitori?

LONDRA, 10 MAR -
I genitori di una bimba di due anni affetta da sindrome di Down hanno deciso di sottoporla a una serie di interventi di chirurgia plastica. 'Non e' giusto che Ophelia, e altri nella sua stessa condizione, vengano giudicati dalle apparenze e magari scartati per un lavoro che invece possono benissimo svolgere', ha detto la madre della bimba.

Ma 'l'oggetto della questione e' la felicita' dei bambini o il desiderio dei genitori di avere dei figli piu' 'normali'?' si domanda il tabloid 'Daily Mail'.



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