sabato 29 marzo 2008

DA' A OGNUNO LA SUA MORALE


Piperno:«Per me i brigatisti sono moralmente ottime persone anche se hanno ucciso»
di Berlicche
Mio caro Malacoda, “è più criminale chi rapina una banca o chi la fonda?” dice un vecchio adagio antiborghese, nato come battuta e spesso utilizzato per giustificare gli espropri proletari.

A leggere i commenti dei giornali italiani di questi tempi sui conti del Liechtenstein, sembra che i criminali siano coloro che la banca la usano. È più immorale non far nascere un bambino o farlo nascere per poi abbandonarlo in un orfanotrofio, luogo notoriamente pieno di pedofili, come dice l’ex senatrice Franca Rame? È più disonesto il politico che prende la tangente per far costruire un ospedale o l’infermiere che prende lo stipendio senza lavorare?

È moralmente peggio lo Stato che paga poco gli insegnanti o l’insegnante che, visto che è pagato poco, si disinteressa della sua responsabilità educativa? Non mi interessa che tu mi risponda a queste e alle infinite altre domande che si possono fare sulla moralità. Mi interessa che tu, sul tema, continui a fare confusione. Per noi diavoli creare confusione significa due cose: in presenza della risposta moltiplicare le domande; in assenza di una risposta immediatamente evidente fornirne una e soffocare ogni domanda. Per fare questo il campo della morale va isolato da ogni contatto col resto del mondo, recintato, assolutizzato e, proprio perché assolutizzato, reso il terreno di ogni possibile relativismo. Il nostro obiettivo è l’assoluta autoreferenzialità, che per essere tale deve essere sciolta da ogni legame con il vero assoluto. Sembra un gioco di parole, una di quelle cose che dirla è un fatto ma viverla di fatto… è una parola. Però è più semplice di come sembri. L’esempio più chiaro in merito ci è stato fornito dal dibattito fra due intellettuali italiani, uno si chiama Franco Piperno e ovviamente fa il professore universitario, l’altro si chiama Massimo Fini e non potendo fare il professore universitario fa il giornalista (sull’utilità delle due categorie ai nostri scopi è inutile che mi dilunghi, sai già che lì si pesca a piene mani). Che cosa ha detto Piperno? Una frase da mandare a memoria: «I terroristi? Io penso che sono moralmente delle ottime persone anche se hanno ucciso». Che cosa aveva detto Fini? «Erano più onesti i terroristi dei sessantottini». La differenza fra il pensiero dell’uno e quello dell’altro sta in questa precisazione di Piperno: «Apprezzo il tentativo di Massimo Fini di rivalutare moralmente i terroristi, ma faccio presente che molti di questi erano leader del Sessantotto, Curcio compreso». A questo punto Visco, o un suo facente funzioni, potrebbe chiedere se gli stipendi dei brigatisti in clandestinità erano in nero e se, di fronte all’evasione fiscale, possa resistere la qualifica di “persone morali”. Un buon cattolico potrebbe far notare che sì, erano mossi da “sinceri ideali”, ma che sulla morale sessuale non erano proprio irreprensibili. Il vegetariano invece sospenderebbe il suo giudizio fino a quando non fosse certo del loro rispetto per il mondo animale, il che testimonierebbe a favore della loro sensibilità. Per far sparire la tensione morale bisogna far trionfare le morali. La morale tiene unita la mano che può uccidere con il cuore che si emoziona e con la mente che giudica e conosce, la morale vive di rapporti e cerca legami universali. Le morali ostentano spezzar di catene ma erigono giardinetti recintati in cui muoversi liberamente. Noi controlliamo che non si creino fessure, non sia mai che la luce di un giudizio illumini e scaldi l’emozione di un cuore.
Tuo affezionatissimo zio

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