Si impone pertanto un’onesta e sincera riflessione, un esame di coscienza. Occorre discernere tra ciò che costruisce la "civiltà dell’amore", secondo il disegno di Dio rivelato in Gesù Cristo, e ciò che invece ad essa si oppone.
Alle 17 di questo pomeriggio, nell’Aula Paolo VI, ha luogo la Veglia di preghiera in occasione della VI Giornata Europea degli Universitari, promossa dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa e dall’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma sul tema: "Europa e Americhe insieme per costruire la civiltà dell’amore".
L’incontro di preghiera degli studenti degli atenei romani prevede collegamenti via satellite con gli universitari di Toledo (Spagna), Aparecida (Brasile), Loja (Ecuador), Napoli (Italia), L’Avana (Cuba), Città del Messico (Messico), Avignone (Francia), Washington, D.C. (USA), Bucarest (Romania) e Minsk (Bielorussia).
Alle 18 il Santo Padre giunge nell’Aula Paolo VI e guida la recita del Rosario. A conclusione della preghiera il Papa rivolge agli universitari presenti in Aula e in collegamento dalle varie città europee ed americane il saluto che riportiamo di seguito:
• SALUTO DEL SANTO PADRE
Cari giovani universitari!
Al termine di questa veglia mariana, con grande gioia rivolgo il mio saluto a tutti voi, a quanti siete qui presenti e a quanti partecipate alla preghiera mediante i collegamenti via satellite.
Saluto con riconoscenza i venerati Cardinali e Vescovi, in particolare quelli che hanno presieduto la recita del Rosario nelle sedi collegate: Aparecida in Brasile, Avignone in Francia, Bucarest in Romania, Città del Messico in Messico, L’Avana a Cuba, Loja in Ecuador, Minsk in Bielorussia, Napoli in Italia, Toledo in Spagna e Washington negli Stati Uniti d’America.
Cinque sedi in Europa e cinque nelle Americhe. Infatti questa iniziativa ha per tema: "L’Europa e le Americhe insieme per costruire la civiltà dell’amore". E proprio su questo tema si è svolto in questi giorni presso l’Università Gregoriana un convegno, ai cui partecipanti rivolgo un cordiale saluto.
E’ felice la scelta di evidenziare di volta in volta il rapporto tra l’Europa e un altro continente, in una prospettiva di speranza. Due anni fa Europa e Africa; l’anno scorso Europa e Asia; quest’anno Europa e America.
Il cristianesimo costituisce un legame forte e profondo tra il cosiddetto vecchio continente e quello che è stato chiamato il "nuovo mondo". Basta pensare al posto fondamentale che occupano la Sacra Scrittura e la Liturgia cristiana nella cultura e nell’arte dei popoli europei e di quelli americani. Purtroppo però la cosiddetta "civiltà occidentale" ha anche in parte tradito la sua ispirazione evangelica.
Si impone pertanto un’onesta e sincera riflessione, un esame di coscienza. Occorre discernere tra ciò che costruisce la "civiltà dell’amore", secondo il disegno di Dio rivelato in Gesù Cristo, e ciò che invece ad essa si oppone.
Mi rivolgo ora a voi, cari giovani. I giovani sono sempre stati, nella storia dell’Europa e delle Americhe, portatori di spinte evangeliche. Pensiamo a giovani come san Benedetto da Norcia, san Francesco d’Assisi e il beato Karl Leisner, in Europa; come san Martín de Porres, santa Rosa da Lima e la beata Kateri Tekakwitha, in America. Giovani costruttori della civiltà dell’amore! Oggi, voi, giovani europei e americani, Iddio vi chiama a cooperare, insieme con i vostri coetanei del mondo intero, perché la linfa del Vangelo rinnovi la civiltà di questi due continenti e di tutta l’umanità.
Le grandi città europee e americane sono sempre più cosmopolite, ma spesso manca in esse questa linfa, capace di far sì che le differenze non siano motivo di divisione o di conflitto, bensì di arricchimento reciproco. La civiltà dell’amore è "convivialità", cioè convivenza rispettosa, pacifica e gioiosa delle differenze in nome di un progetto comune, che il beato Papa Giovanni XXIII fondava sopra i quattro pilastri dell’amore, della verità, della libertà e della giustizia.
Ecco, cari amici, la consegna che oggi vi affido: siate discepoli e testimoni del Vangelo, perché il Vangelo è il buon seme del Regno di Dio, cioè della civiltà dell’amore! Siate costruttori di pace e di unità! Segno di quest’unità cattolica, cioè universale e integra nei contenuti della fede cristiana che tutti ci lega, è anche l’iniziativa di consegnare a ciascuno di voi il testo dell’Enciclica Spe salvi su un CD in 5 lingue. La Vergine Maria vegli su voi, sulle vostre famiglie e su tutti i vostri cari.
Vorrei ora salutare nelle diverse lingue quanti sono uniti a noi dalle altre città attraverso i collegamenti radiotelevisivi.
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