Ormai questa mentalita' si sta radicando sempre piu' in ciascuno di noi.
Le giovani mamme seguono le indicazioni dei medici certe di aderire a proposte buone e utili al loro futuro bimbo.
Mostrano con orgoglio le pance e rassicurano chi le incontra dicendo che il bimbo,ancora non nato, e' sano e gode ottima salute.
Si sentono orgogliose perche' ritengono di essere moderne ,di saper utilizzare bene la scienza,
di saper pianificare tutto per poi non dover perdere tempo nel crescere un bambino "socialmente inutile"
I bimbi come il mio Giovanni danno quasi fastidio,possono far riemergere la vera domanda sul senso della vita.Alla gente da fastidio persino il parcheggio riservato e la cassa del supermercato che da la precedenza agli svantaggiati.!!!!Non sanno che prima o poi faremo tutti parte di questo popolo!!!
....Siamo, dobbiamo essere, responsabili di quello che facciamo e di quello che avremmo potuto impedire. Non esiste solo la legge biologica, c’è anche una legge morale che non si può trasgredire senza nefaste conseguenze per l’intera umanità. E non c’entra la religione, l’essere o meno credenti, avere o no fede. Sono elementi fondamentali di quel 'senso comune' che oggi molti tendono a rimuovere per cecità intellettuale e per mero egoismo......
La più grande associazione abortista d'America ha 880 cliniche aperte 24 ore su 24. E adesso sbarca nei centri commerciali offrendo, con la pillola, t-shirt e gadget
di Andrea Pamparana
Tratto da Avvenire del 6 luglio 2008
Tempo fa, nella mia rubrica l’«Indignato speciale», nell’edizione delle 13 del Tg5, diedi spazio alla denuncia di due genitori di un bambino affetto da sindrome di Down.
Essi lamentavano la scarsità di aiuti da parte delle istituzioni, i tanti ostacoli morali e materiali che avevano dovuto affrontare e, ultimo in ordine di tempo, il fatto che per scarsità di fondi il locale Comune aveva tolto al loro bambino l’insegnante di sostegno nella scuola elementare. Evento, ovviamente, molto grave per le conseguenze sul già difficile percorso educativo di un bimbo Down.
Feci notare, nel mio commento, che c’era da parte dello Stato una evidente discriminazione. Senza entrare nel merito della libertà di scelta di una donna, appare evidente nei fatti che lo Stato e le istituzioni in genere assistono la madre che, a conoscenza di una grave anomalia cromosomica del nascituro, decide di abortire secondo i termini della legge 194. Non in modo altrettanto 'generoso' si comporta lo Stato verso quei genitori (una scelta, infatti, sempre condivisa dalle famiglie, padre e madre) che scelgono in libertà di generare e far crescere un 'cittadino' che ha un difetto cromosomico pur limitante. Attenzione: uso apposta il termine 'cittadino'. Perché ai genitori che hanno un figlio Down non vengono fatti sconti dal fisco, esiste per tutti l’obbligo scolastico, hanno gli stessi doveri di tutti ma, a quanto appare evidente, non hanno gli stessi diritti.
A mio avviso basterebbero questi esempi per rimettere in discussione molte delle certezze che hanno caratterizzato questi ultimi trent’anni.
Giorni fa ho parlato con il professor William Saunders, bioeticista, membro a Washington del Consiglio sui Diritti Umani, consulente sui temi della famiglia, dell’aborto e dell’eutanasia del Presidente Bush. È anche membro di diverse istituzioni internazionali e insegna a Roma alla prima Facoltà di Bioetica istituita nel mondo, quella all’Università Regina Apostolorum. Saunders è molto pessimista sulla situazione in generale nel mondo in merito al dibattito sull’aborto. Gli ho chiesto quali sono le posizioni dei due candidati alla Casa Bianca, Barak Obama e John McCain e la sua risposta è stata chiara: «C’è un grande problema». Basti dire che la Planned Parenthood è la più grande organizzazione abortista d’America, oltre 880 cliniche attive 24 su 24 sull’aborto, definita da Barak Obama come «fondamentale per la difesa della libertà delle donne ». Questa organizzazione dispone di molti mezzi finanziari e di una fitta rete di volontari. Applicando le regole del marketing la Planned Parenthood ha aperto numerosi 'express center' in tutto il Paese, appoggiandosi perfino alla rete dei mega centri commerciali e vendendo, oltre a pillole abortive anche seducenti T-shirt, bigiotteria varia, gadgets e perfino profumate candele per ambienti. Perché il nome di 'express center'? Perché la donna che lavora, ad esempio, a giudizio di questi manager dell’aborto, hanno sempre più fretta, non possono perdere tempo, possono abortire grazie alla pillolina in meno di un’ora. Il Plan B impedisce di fatto all’ovulo fecondato d’impiantarsi nell’utero materno. Un dato inquietante su tutti: quando ci fu l’uragano Katrina, la Planned inviò sul posto ingenti quantitativi di farmaci abortivi, compreso un kit contraccettivo per l’emergenza. Sapete che c’è scritto su una delle magliette che si possono acquistare tramite il sito Internet? «Ho avuto un aborto».
Saunders ha poi sottolineato che ormai in molte culture occidentali si sta sempre più radicando il concetto che «l’aborto fa parte dei diritti fondamentali dell’uomo ». Questo avviene, a mio avviso, perché si sta diffondendo un nuovo naturalismo che diventa biologismo. Si vuole spiegare la totalità della vita umana solo in termini chimici e fisici, dimenticando e togliendo lo spazio all’idea fondante della dignità dell’uomo. Siamo, dobbiamo essere, responsabili di quello che facciamo e di quello che avremmo potuto impedire. Non esiste solo la legge biologica, c’è anche una legge morale che non si può trasgredire senza nefaste conseguenze per l’intera umanità. E non c’entra la religione, l’essere o meno credenti, avere o no fede. Sono elementi fondamentali di quel 'senso comune' che oggi molti tendono a rimuovere per cecità intellettuale e per mero egoismo.
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