mercoledì 16 luglio 2008

ELUANA COSA CI DICE? COSA SUSCITA IN CIASCUNO DI NOI?


non a caso questa sentenza capita nel mese di luglio.
Tutti noi siamo portati a pensare come e dove andare in feri,e spesso desideriamo mandare in ferie anche il cervello.
Forse tutti avrebbero preferito rimanere all'interno del giallo della povera ragazza uccisa in Spagna.
Forse poteva essere un argomento che dava maggior possibilita' di chiacchierio.
Eluana ci costringe a pensare al senso della vita.
Eluana si propone come simbolo di tutti i deboli e non autonomi,vuole che ciascuno di noi si fermi un attimo e faccia i conto con la propria posizione,con cio' che desidera vivere.
In una societa' dove conta solo il potere,dove tutto viene misurato dal profitto non c'e' piu' spazio per quelli che sono posti sul nostro cammino come memoria del senso del vivere.
Chi vuole porsi domande cosi' scomode?
Eluana e' una persone che ha necessita' piu' forti di dipendenza dall'altro.
Quanti vivono questa condizione?
Molti,c'e' un popolo attorno a noi di malati,di disabili,di comatosi,di anziani che non chiedono altro di essere accolti,abbracciati.
Non li vogliamo sono un peso e un richiamo troppo pesante.
Le suore che accompagnano Eluana sono felici di farlo e chiedono di continuare.
Non sentono il peso della fatica,perche' abbracciare Eluana e' come abbracciare il Mistero,e permette loro di sperimentare il centuplo quaggiu'.
Lo sbaglio lo facciamo noi che viviamo accanto a queste persone e godiamo quotidianamente della loro compagnia ma non sappiamo comunicare queste Grazie agli altri!




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1 commento:

Martino ha detto...

Cosa mi dice Eluana? Che cosa mi suscita? Avrei voluto conoscerla quando non era ancora attaccata ad una macchina, quando la sua vita non era stata ancora trasformata in un'artificiale parodia dell'esistenza, da un congegno metallico che salva un corpo senza capire che la mente e l'anima non ci sono più e non torneranno. Allora avrei potuto capire il suo amore per la vita, quella vera e naturale e che non dipende da una macchina, il suo attaccamento alla dignità dell'uomo. Avrei forse compreso con più chiarezza il suo rifiuto alla condizione in cui sarebbe rimasta per dodici anni, e avrei accettato la sua scelta consapevole di poter dire la parola "fine" alla propria esistenza nel modo più dignitoso e libero possibile.
Chi dice di amare Eluana, come persona, come donna, allora dovrebbe rispettare anche le sue scelte sulla propria vita. Altrimenti dimostra solo di amare un'astratta ideologia che ha perso il contatto con la realtà.

Cordiali saluti.
Martino