J. Carron, Appunti dalla presentazione di Si può vivere così? (Roma), Tracce luglio-agosto 2008
"Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo." (Matteo 13, 44)
« "Di fronte al fatto eccezionale di quell'uomo che parla sempre [e agisce sempre e mi guarda sempre e mi abbraccia e ha questa tenerezza verso di me] in modo corrispondente al cuore come mai nessun altro, la conseguenza più immediata e logica è quella di seguirlo, come ha detto san Pietro: «Se andiamo via da te, dove andiamo?»" (Si può vivere così?, pag. 139).
Nessuno li ha costretti ad obbedire. Gesù li ha sfidati fino alla fine. Se ne erano andati tutti. «Volete andarvene anche voi?». Non ha risparmiato loro niente. Che esperienza di pienezza hanno dovuto fare con quell'Uomo perchè Pietro potesse dire: «Se andiamo via da Te, da chi andiamo? Solo tu hai parole che spiegano la vita»! Allora si capisce veramente che cosa è l'obbedienza. Quando fai questa esperienza, man mano che quello che ti viene detto diventa una cosa sola con te, come succede a Pietro, allora obbedire che cos'è? L'obbedienza è "seguire la scoperta di sè" (pag. 149) operata da un Altro. Come quando uno si innamora: non lo fa per piacere all'altro, segue la scoperta di sè operata dall'incontro con l'altro. Altro che perdere la vita! Altro che cedere la vita a un altro! E' la pienezza dell'io. Questo è l'obbedienza: "seguire se stessi" colpiti, commossi dalla presenza di un Altro che mi rende sempre più me steso. »
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