martedì 4 novembre 2008

STUDIARE LA SUSSIDIARIETA' COME ALTERNATIVA ALL'ASSISTENZIALISMO

.....Il Seminario internazionale ha come obiettivo quello di fornire a dottorandi, ricercatori e studiosi in genere, nonché ad amministratori e professionisti, gli strumenti per saper leggere e interpretare questo principio nelle sue valenze più ampie, interdisciplinari e trasversali ai diversi interessi di studio particolari. L’approccio sarà di natura teorica ed applicativa insieme, con attenzione ai diversi campi disciplinari (storico, politico, giuridico, economico, sociologico, organizzativo) e ai vari livelli territoriali (da quello locale a quello europeo). Occorre capire che cosa significhi e cosa implichi orientarsi a realizzare obiettivi come il federalismo politico e fiscale, la sussidiarietà verticale, orizzontale e laterale......


di Pierpaolo Donati
Tratto da Il Sussidiario.net il 1 novembre 2008

Il Consorzio inter-universitario Nova Universitas e la Fondazione per la Sussidiarietà organizzano un seminario internazionale sul tema Verso una società sussidiaria?




Teorie e pratiche della sussidiarietà in Europa che si terrà nei giorni 28-29 novembre 2008 presso l’Università di Bologna (Aula Magna S. Cristina, Piazza Morandi, 2). Il Seminario vuole analizzare i molteplici significati che il principio di sussidiarietà ha assunto e continua ad assumere in Europa, sia a livello nazionale che sovra-nazionale.

In particolare, l’interesse di questa iniziativa si rivolge allo scambio di idee e di esperienze che riguardano l’applicazione del principio di sussidiarietà in Paesi con sistemi di welfare differenti, nella prospettiva del passaggio dal welfare state alla welfare society. Il confronto sarà centrato su quattro diversi ‘sistemi sussidiari’, quelli esistenti in Germania, Olanda, Gran Bretagna e Italia. La loro comparazione sarà estremamente utile per capire tre diverse ‘filosofie’ della sussidiarietà e le loro connesse implicazioni operative. È noto che, negli ultimi anni, il principio di sussidiarietà è venuto acquisendo una crescente importanza nella configurazione della nuova società.

L’Unione Europea ne ha fatto da tempo un riconoscimento esplicito a partire dal Trattato di Maastricht (Articolo 3 B: “La Comunità agisce nei limiti delle competenze che le sono conferite e degli obiettivi che le sono assegnati dal presente trattato. Nei settori che non sono di sua esclusiva competenza la Comunità interviene, secondo il principio della sussidiarietà, soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri e possono dunque, a motivo delle dimensioni o degli effetti dell'azione in questione, essere realizzati meglio a livello comunitario”).

L’Italia ha posto questo principio a fondamento del suo ordine costituzionale con la riforma del Titolo V della Costituzione (articoli 117-118-119-120). Si tratta di un principio, a carattere ordinativo e di governance, che sta modificando tutti gli assetti politici, economici e sociali attraverso nuove istituzioni e nuove modalità organizzative le quali richiedono una riflessione e una preparazione ad hoc per essere comprese e gestite nei vari campi applicativi, da quello del welfare e delle politiche sociali e dei servizi (scuola, sanità, servizi alle persone) a quello dei sistemi fiscali e di regolazione normativa delle relazioni fra sistema politico-amministrativo e società civile.

Il Seminario internazionale ha come obiettivo quello di fornire a dottorandi, ricercatori e studiosi in genere, nonché ad amministratori e professionisti, gli strumenti per saper leggere e interpretare questo principio nelle sue valenze più ampie, interdisciplinari e trasversali ai diversi interessi di studio particolari. L’approccio sarà di natura teorica ed applicativa insieme, con attenzione ai diversi campi disciplinari (storico, politico, giuridico, economico, sociologico, organizzativo) e ai vari livelli territoriali (da quello locale a quello europeo). Occorre capire che cosa significhi e cosa implichi orientarsi a realizzare obiettivi come il federalismo politico e fiscale, la sussidiarietà verticale, orizzontale e laterale. Il quadro concettuale comune su cui verranno impostati i lavori parte dall’assunto secondo cui il concetto di sussidiarietà non rappresenta soltanto una generica relazione di aiuto, o una specifica modalità di trasferimento di funzioni dal centro alla periferia, o ancora una forma sofisticata di decentramento amministrativo. Indica anche e soprattutto un principio operativo rivolto alla realizzazione di un benessere sociale che passa per la relazione fra attori diversi: fra Stato e Pubblica Amministrazione, Mercato e soggetti appartenenti alla Società Civile, come le realtà associative, le famiglie e il mondo delle Organizzazioni di Terzo Settore e Privato Sociale.

Anche per questa complessità costitutiva, il principio di sussidiarietà viene interpretato ed applicato in modi estremamente diversi, soprattutto nell’ambito delle politiche sociali attuate dagli ordinamenti di welfare contemporanei. La comprensione delle specificità costitutive e delle modalità di implementazione delle strategie di ricerca del benessere, costituisce un passaggio imprescindibile per realizzare una welfare community all’interno della quale il sistema politico amministrativo partecipa alla creazione del benessere sociale, ma non è l’unico attore responsabile della definizione degli interventi, della programmazione e gestione delle politiche, oltre che della valutazione dei loro impatti sociali. La sussidiarietà, dunque, come principio-guida per riscoprire legami comunitari che non sono certamente sinonimo di chiusura o particolarismo, ma indicatori del pluralismo che unisce soggetti certamente diversi, eppure coinvolti nella ricerca di un benessere sociale alternativo a quello perseguito dalla logica dell’assistenzialismo.

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