Un’evidenza che dà valore alla vita, a ciascuna vita, qualunque sia la sua condizione. « Nessuna vita – ha ricordato don Carron – ha un valore minore perché debole o fragile, perché ciascuna vita è in rapporto col Mistero » .
DA LECCO
Lasciarsi provocare dalla realtà, mettendosi di fronte ' a ciò che capita nella vita'. Con questo atteggiamento, i lecchesi hanno incontrato l’altra sera il presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, Julian Carron, invitato in città per parlare a una scuola di comunità sul caso di Eluana Englaro. L’incontro è partito proprio da un volantino di giudizio sulla vicenda, intitolato «Caso Eluana. Carità o violenza? », scritto a partire da una riflessione di don Giussani sulla « fatica del vivere » .
« La riflessione principale che siamo chiamati a compiere – ha sottolineato Carron – riguarda la prima evidenza che emerge nella nostra vita: non ci facciamo da soli. Siamo voluti da un Altro. Per questo siamo chiamati a riconoscere il Mistero che sta dentro ciascuna vita, che non può essere ridotta ai fattori antecedenti » .
Detto diversamente, la vita non può essere « misurata » secondo parametri esclusivamente biologici, sociologici o psicologici, perché è voluta, appunto, da un Mistero più grande. È questa la ' sfida' che attende gli uomini, cristiani e non, secondo Carron che, durante il proprio intervento, non ha mai fatto cenno alle polemiche di queste settimane sulla legittimità o meno di staccare il sondino nasogastrico che, da sedici anni, alimenta e idrata la giovane donna lecchese. Il sacerdote ha anche più volte parlato della situazione « dell’amico Gianni » , un uomo, nelle condizioni di Eluana, ricoverato proprio nella stanza accanto a quella della donna nella casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco. Anche per lui e per i suoi familiari è quotidiana la ' fatica' di riconoscere il significato di una vita trascorsa nel letto di una clinica, ma ugualmente voluta e amata dal Mistero.
Un’evidenza che dà valore alla vita, a ciascuna vita, qualunque sia la sua condizione. « Nessuna vita – ha ricordato don Carron – ha un valore minore perché debole o fragile, perché ciascuna vita è in rapporto col Mistero » . Il presidente della Fraternità di Cl a Lecco: l’esistenza non si può misurare con parametri esclusivamente biologici
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