Con questo blog desidero dare la possibilita' a tutti di leggere articoli ,commenti ,interventi che mi aiutano a guardare la realta', a saperla leggere ed essere aiutati a vivere ogni circostanza positivamente. Mounier diceva "la vita e' arcigna con chi le mette il muso" (lettere sul dolore). E' importante saper abbracciare la realta' tutta per poter vivere la giornata con letizia.
lunedì 24 settembre 2007
A CARAVAGGIO ABBIAMO INCONTRATO GLI AMICI DELLA CASA GIOELE
Gioele si pone al servizio della sua comunità e dei credenti d'ogni epoca raccogliendo il filo sottile di quel disastro per tessere trama e ordito di una tela in cui sia Dio a parlare.
Chi sono questi amici?
Roberta Silvana Stefano Antonio Ciro...persone che fanno parte di una grande famiglia.
Silvana(spero di aver azzeccato il nome)e' la loro mamma.
Rimasta vedova in giovane eta' con tre figli piccoli da crescere,non si e' lasciata schiacciare dalle circostanze.
Due sono stati i suoi grandi amici don Giussani e padre Scalfi.
E' dall'esperienza di questi grandi incontri che un avvenimento ,cosi' doloroso,le ha permesso di aprirsi alla realta'
E' iniziata la sua gran avventura la casa di Gioele(ci ha spiegato il perche' della scelta del nome.)chi e' Gioele nella storia biblica(Poche pagine per un dire profondo
Gioele ha fatto pressappoco così. Un profeta quasi anonimo. Di lui conosciamo il nome con cui ci viene tramandato e la paternità di Petuél cui lo stesso libro fa riferimento. Difficilmente si riesce a collocarlo in un periodo storico e in una zona geografica precisi. È semplicemente il profeta Gioele che racconta il flagello di cavallette. Alle persone lontane dal territorio in cui si consuma quell'evento e a quelli che ignorano le trepidazioni dei contadini, l'invasione delle cavallette non riesce a dire proprio nulla. Forse proprio per questa ragione, Gioele si pone al servizio della sua comunità e dei credenti d'ogni epoca raccogliendo il filo sottile di quel disastro per tessere trama e ordito di una tela in cui sia Dio a parlare. "Il giorno del Signore" infatti è la categoria cui il profeta fa ricorso per far comprendere quanto Dio non sia estraneo al destino degli uomini e che il suo progetto è di tenerezza e di misericordia e mai di sciagura. È l'invito a guardare più in là della propria contemporaneità nel tentativo di associarsi allo sguardo planetario ed eterno del Signore. Ciò che rende Gioele particolare è il ricorso al verso piuttosto che alla descrizione o all'esortazione. Ancora più profondo è poi l'insegnamento per il quale non si deve confondere il disastro (delle cavallette) con "il giorno del Signore" perché il suo giorno è più lungo dei nostri giorni e noi dobbiamo vivere dentro di esso con fede consapevole e atteggiamento penitenziale. Su questa via è possibile rivolgersi a Dio dicendogli: "Il Signore si mostri geloso per la sua terra, e si muova a compassione per il suo popolo" (2, 18). In questo dialogo di toccante implorazione Dio può rispondere: "Ecco io mando il grano, il vino nuovo e l'olio e ne avrete a sazietà; non farò più di voi il ludibrio delle genti" (2, 19). Infine non si può almeno accennare al passaggio che rende Gioele noto anche ai frequentatori del Nuovo Testamento. Egli riferisce l'effusione dello Spirito come un dono di Dio che raggiunge tutti. Proprio tutti: "Anche sopra gli schiavi e sulle schiave, in quei giorni, effonderò il mio spirito" (3, 2). È il segno eloquente di un Dio che, amando il suo popolo, gli dona il regalo più bello e più importante.)
Gioele e' un piccolo che e' grande nell'adesione alla realta' che lo circonda.
La casa di Gioele vuole essere una risposta alle esigenze ai bisogni che emergono nella comunita' di Lissone.
La storia ha poi allontanato fisicamente,la fondatrice,dal movimento.
Ma le radici affondate nel carisma di don Giussani hanno permesso a Stefano di chiedererle di incontrare gli amici di Giovanni e a lei la liberta' di partecipare ieri all'incontro.
Una grande occasione per incominciare a conoscerci e crescere insieme.Speriamo di vederci presto .
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