giovedì 20 settembre 2007

L'EMBRIONE E' ADOTTABILE




La Turco dice che a quelli crioconservati va riconosciuta “dignità umana”


Tratto da IL FOGLIO del 19 settembre 2007

... E’ successo che, una volta tanto e da una tribuna in parte inaspettata, si sono chiamate le cose con il loro nome. E’ successo che è stata riconosciuta la condizione di essere umano allo stato embrionale a ciò che altri sognano di far diventare, prima possibile, materiale da laboratorio.

Il ministro Livia Turco ha dichiarato al settimanale Grazia che è d’accordo, in linea di principio, con l’idea di “rendere adottabili gli embrioni in esubero”. A essi, infatti, va riconosciuta quella “dignità umana” che impone “di trovare una risposta a chi mi chiede conto del destino di questa vita potenziale. Offrirla in adozione è un gesto, forse puramente simbolico, che attesta una posizione chiara”, ed è “insieme un modo per stabilire un principio etico: non si possono manipolare, bisogna averne cura”.

E’ molto importante che questa ragionevole posizione sia stata fatta propria dal ministro della Salute, e i suoi critici dovrebbero ricordare che, nel 2005, lo stesso Comitato nazionale di bioetica si era espresso a stragrande maggioranza (due soli voti contrari) negli stessi termini. Il principio di quel pronunciamento, così come delle parole della Turco, è che per quelle vite sospese nell’azoto liquido sussiste un diritto a nascere che va garantito, compatibilmente con la disponibilità di donne pronte ad accoglierle. Succede normalmente negli Stati Uniti, dove qualche mese fa George W. Bush ha ricevuto un gruppo di piccoli nati proprio così, perché ci sono state donne, spesso già madri di famiglia, che hanno deciso di dar loro una possibilità. Non è proprio il caso di parlare, come fa il rifondarolo Salvatore Bonadonna, di nessuna “borsa dell’embrione” o di losche compravendite, e anche il radicale Marco Cappato dovrebbe rinunciare a definire “fuorviante” il temine “adozione” applicato agli embrioni abbandonati (lui li chiama “non impiantabili” e a fuorviare è lui, perché un embrione crioconservato è sempre impiantabile: di recente è nato un bambino da un embrione rimasto congelato per tredici anni). E’ successo che, una volta tanto e da una tribuna in parte inaspettata, si sono chiamate le cose con il loro nome. E’ successo che è stata riconosciuta la condizione di essere umano allo stato embrionale a ciò che altri sognano di far diventare, prima possibile, materiale da laboratorio.

1 commento:

Anonymous ha detto...

Grazie per aver riportato questa notizia.
Notizia ancor più notevole se si pensa alla contraddizione con le recenti dichiarazioni dello stesso ministro Turco, rilasciate dopo il fatto dei gemelli periti per un aborto selettivo errato.
Speriamo che non si tratti della solita boutade fatta per sftuttare l'effetto annuncio, ma che seguano i fatti.
Ciao
Marco Martinelli (Martino) da Modena