L'appello del Santo Padre: “Non ridurre la religione alla sfera del privato”
Società - dom 16 set
CITTA’ DEL VATICANO – "In una societa' pluralista e democratica, la religione non dovrebbe essere ridottta alla sfera del privato". Ne e' convinto Benedetto XVI che ha affrontato questo tema ricevendo il nuovo ambasciatore d'Irlanda, Nohel Fahey.
Per il Papa, tradurre la fede in una presenza sociale e' necessario oggi come ieri, quando ad impedirlo c'erano "regimi totalitari e brutali". A dettare tale rinnovata urgenza, ha spiegato, sono "lo scetticismo contemporaneo di fronte alla retorica politica", e soprattutto "un disagio crescente per la mancanza di punti etici di riferimento, ad esempio per quanto riguarda la bioetica". "C'e' bisogno - ha affermato - di una riscoperta di principi morali ed etici e di riconoscere i limiti della ragione per capire la sua complementarieta' con la fede e la religione".
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