Repubblica ha riferito dello spettacolo applaudito all'Ambra Jovinelli di Roma e portato in scena con l'organizzazione di Articolo 21. Lì si è paragonato Cristo e la sua morte al macello delle vacche in 14 stazioni come la via crucis. Bello vero? Geniale Daniele Luttazzi, complimenti veramente. Chissà che paura ha della reazione delle guardie svizzere, l'eroico giannizzero della satira. Che pena. La speranza è che - essendo i cattolici partecipanti di Articolo 21, guidato e fondato da capi del Partito democratico - si arrabbino gli induisti per cui la mucca è sacra, e non va trascinata alla berlina.
Libero 18 dicembre 2007
di RENATO FARINA
Ci sono parecchie cose interessanti e spaventose nell'intervista televisiva che Ayman al Zawahiri ha diffuso nelle scorse ore. Sono gli auguri di Natale di Al Qaeda. Trascuriamo i capitoli sulle difficoltà interne all'orga nizzazione, che il Rasputin fondamentalista cerca di esorcizzare inventandosi vittorie fasulle in Iraq. Qui occupiamoci del nemico numero 1 di questa gentaglia: il Papa. Lo sceicco egiziano, ideologo di Osama Bin Laden, dedica poche sprezzanti parole al Santo Padre. Lo fa come si levasse un insetto dalla barba. Egli sta parlando in realtà al popolo islamico, accusa alcuni capi arabi ritenuti traditori e affonda il coltello contro di loro. Ma qual è l'accusa grave che rivolge alla dinastia saudita, odiatissima da Bin Laden perché filoamericana? Di aver visitato il Papa.
Poteva andar bene, sbarcare a Washington a casa di Bush. Ma a Roma, no! «Chiedo al Muftì (dell'Ara bia Saudita) se era appropriato il fatto che re Abdullah visitasse il Papa che ha offeso l'islam e i musulmani. È così che si propone la dottrina moderata e avviene il confronto con il politeismo?». Il Papa è politeista, ha colpito l'islam.
Lanterne e forconi
In Europa si è gia dimenticato il seguito di Ratisbona. Benedetto XVI in quella università, il 14 settembre 2006, attaccò il nichilismo occidentale e la pretesa di imporre la fede con la violenza, fatta propria dall'Islam.
Seguirono manifestazioni di piazza, il fantoccio di Ratzinger fu dato alle fiamme, una suora in Somalia fu assassinata per ritorsione. Si è creduto che tutto fosse stato dimenticato. Non è così. Permane la fatwa di morte. Resta la propaganda di odio, che domenica in Turchia ha condotto all'assalto con il pugnale al frate minore Adriano Franchini, dopo la messa nella chiesa di Smirne. Sono segni. Se per fortuna i terroristi non sono riusciti a portare a termine altre minacce mortali in Europa, non lo si deve a qualche loro ripensamento, ma alla guerra condotta nelle loro basi che ne ha diminuito nelle centrali afgane e irachene il potenziale offensivo, e ha drenato da quelle parti i kamikaze allevati nelle nostre moschee.
Si fa spesso riferimento, per mostrare il metodo delle organizzazioni criminali, alla solitudine istituzionale e agli attacchi mediatici cui fu sottoposto nel 1988 e poi nel 1991 il giudice Giovanni Falcone, prima di essere colpito a Capaci. Si tace, ovvio, che questo isolamento fu provocato in gran parte da Magistratura democratica (ad eccezione di Gian Carlo Caselli) e dal quotidiano l'Unità con articoli devastanti tra l'altro di Alessandro Pizzorusso, giurista mito dei girotondini. Ma questo è un altro discorso.
Guitti da strapazzo
La questione è che Papa Ratzinger è violentemente attaccato in Italia, lui e la sua povera religione, con un accanimento mai registrato in passato. Non passa giorno ormai che Benedetto XVI sia vittima di una violenza pagliaccesca, che si maschera da satira, ma è una ripetuta ingiuria senza argomenti e che si compiace di essere blasfema sperando in qualche reazione che dia pubblicità ai guitti.
Repubblica ha riferito dello spettacolo applaudito all'Ambra Jovinelli di Roma e portato in scena con l'organizzazione di Articolo 21. Lì si è paragonato Cristo e la sua morte al macello delle vacche in 14 stazioni come la via crucis. Bello vero? Geniale Daniele Luttazzi, complimenti veramente. Chissà che paura ha della reazione delle guardie svizzere, l'eroico giannizzero della satira. Che pena. La speranza è che - essendo i cattolici partecipanti di Articolo 21, guidato e fondato da capi del Partito democratico - si arrabbino gli induisti per cui la mucca è sacra, e non va trascinata alla berlina. P.S. Un'osservazione per i temerari curiosi di cose terroristiche. Interessante che Al Qaeda - in questo documento - proclami come unici fidati alleati nella Jihad i militanti curdi di Ansar Al Sunna facenti capo al mullah Krekar. Nessuno è obbligato a ricordarlo, ma questo giornale in polemica con La Repubblica, che li trattava da simpatici ragazzetti usi al folklore, sostenne fosse estremamente pericolosa la relazione con questo comparto fondamentalista di non pochi islamici milanesi. Invece per Bonini e D'Avanzo la nostra era una "notizia farlocca", faceva parte della "ma nutenzione della paura" ordita dal governo Berlusconi, come a questi due era stato spiegato da servizi segreti americani deviati. Bravi.
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