Lo scorso anno i monaci benedettini, autori della mostra su San Benedetto, ci mandarono una lettera scritta da padre Lepori, per confortarci nel lavoro che avremmo affrontato riguardo alle mostre. Eccone alcuni passi: «Qual è l’equilibrio fra ciò che ci è donato come grazia e ciò che ci è chiesto? Fin dove deve andare il nostro sforzo, senza diventare volontaristico, e dove inizia l’opera della grazia?
Il bambino dei cinque pani e dei due pesci mi ha aiutato a capire. Questo ragazzino, infatti, dà tutto, offre tutto: quello che offre non è niente rispetto al bisogno, ma questo niente, per il ragazzino è tutto. Allora Dio può compiere l’offerta: la santità è il compimento che Dio dà all’offerta totale, anche se l’offerta totale di noi stessi è offerta di un bel niente.» E ancora: «Cristo preferisce che i suoi discepoli mettano a disposizione il poco o il niente che sono o che hanno: questo gli basta per moltiplicarlo. Per Cristo, moltiplicare per due, per dieci, per cento o per mille, è la stessa cosa. L’impossibile è in ogni caso impossibile.» Molti tra coloro che hanno lavorato alle mostre hanno potuto sperimentare la verità di queste parole e nelle pagine seguenti ne abbiamo alcune testimonianze. Il nostro desiderio è che possiamo aiutarci nel continuare ad offrire il poco che abbiamo, sicuri dello spettacolo di cui siamo, e saremo, testimoni.
Ermanno Benetti
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