Cattolici in campo • Kiko Argüello: se si dissolve questo istituto è in gioco il futuro dell’umanitàdi Pier Luigi Fornari
Tratto da AVVENIRE del 29 dicembre 2007
«Bisogna promuovere un risveglio della famiglia cristiana in tutta Europa. La grande celebrazione che si terrà domani a Madrid a Plaza de Colón, in occasione della Festa della sacra Famiglia, ha questo significato», spiega Kiko Argüello che insieme a Carmen Hernández è iniziatore del Cammino Neocatecumenale.
Dopo l’apporto dato al Family Day italiano, si è esposto in prima persona per promuovere il grande raduno madrileno por la familia Cristiana, che si terrà domani. «A plaza de Colón – aggiunge – saranno presenti anche famiglie di Berlino per chiedere un aiuto. Perciò forse dovremo organizzare nuovi incontri in altre grandi metropoli europee, Berlino, Vienna... L’evento di Madrid, comunque, sarà una luce per un’Europa, soprattutto del Nord nella quale la famiglia sembra scomparire. Farà presente la bellezza del matrimonio cristiano, del dono dei figli. Inoltre sarà importantissimo l’aiuto che ci verrà dalla liturgia della Parola, dall’omelia del cardinale Antonio María Rouco Varela e soprattutto dal messaggio che Benedetto XVI invierà per televisione».
Il quotidiano governativo «El Pais» l’ha definita «il grande mobilitatore delle masse del cattolicesimo contemporaneo». Com’è nata l’idea di questo grande raduno di Madrid?
La verità è che la preparazione della grande celebrazione della parola di domenica, Festa della Sacra famiglia, in Plaza de Colón, è stata caratterizzata fin dall’inizio da una grande comunione di tutte le realtà ecclesiali spagnole. Abbiamo presentato l’idea al cardinale Rouco Varela, che l’ha assunta come iniziativa dell’arcidiocesi di Madrid. Parteciperanno i cardinali spagnoli e circa 50 vescovi, con il presidente della Conferenza episcopale spagnola Ricardo Blázquez. Faremo un grande celebrazione della Parola, preceduta da testimonianze di coniugi, giovani e anziani e di alcuni esponenti delle realtà organizzatrici, tra gli altri Andrea Riccardi di Sant’Egidio, Julián Carrón di Cl, e un messaggio di Chiara Lubich. Anch’io farò un intervento. Poi, prima che inizi la celebrazione, Benedetto XVI, durante l’Angelus da Roma, si rivolgerà attraverso i maxischermi televisivi ai partecipanti. Credo che sia il primo intervento in diretta del Santo Padre in un grande raduno che si svolge all’estero.
Anche la preparazione è stata caratterizzata da questo clima?
Il Cardinale Rouco ha mandato una bellissima lettera a tutti i parroci perché permettessero che famiglie con figli, domenica 23 ed il giorno di Natale, andassero a portare la loro testimonianza dopo le messe.
L’incontro si segnala per una specifica attenzione al messaggio cristiano sulla famiglia
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Infatti il motto dell’incontro è proprio questo: «Per la famiglia cristiana ».
Non a caso domenica si celebra il venticinquennale del giorno in cui Giovanni Paolo II, nella stessa piazza, lanciò un messaggio alla Spagna e a tutta l’Europa, ammonendo che il futuro dell’umanità passa attraverso la famiglia cristiana. La celebrazione inizierà, tra l’altro, con una processione delle famiglie missionarie di Madrid che porteranno la Madonna dell’Almudena sul palco.
Com’è in Spagna la situazione della famiglia?
È stata molto attaccata. La istituzione del matrimonio tra omosessuali ha stravolto il concetto di famiglia. Poi il cosiddetto divorzio «express», in 6 mesi, come hanno scritto i giornali, ha fulminato ben 90 mila famiglie. I divorzi sono aumentati del 75%. Per non parlare poi dei contenuti della cosiddetta educazione alla cittadinanza. Ma è un problema di tutta l’Europa. In Germania il cancelliere Angela Merkel ha dovuto far ritirare i manuali di educazione sessuale diffusi nelle scuole di fronte alle proteste dei genitori.
Quale aiuto può dare il richiamo ai contenuti cristiani in questa situazione?
Il problema è che manca una formazione cristiana profonda e di fronte alla pressione dell’ambiente le famiglie vanno in crisi. Dato che un gran numero di coniugi che stanno loro accanto divorziano, sembra che questa sia una tendenza inevitabile. Il mondo oggi è completamente disorientato, è come un transatlantico nell’oceano che non va da nessuna parte. Non c’è nessuna risposta alla sofferenza, allora la risposta è il suicidio, la legalizzazione dell’eutanasia.
Di fronte a questa situazione noi dobbiamo dire con forza che non è vero che la nostra vita non va da nessuna parte. Questa «nave» va verso la Gerusalemme celeste.
Ma che effetto ha questo disorientamento sulla famiglia?
Se si dissolve la famiglia cristiana le conseguenze più gravi ricadono sui giovani. È in gioco il futuro dell’umanità.
Solo la famiglia cristiana dà ai giovani un’identità profonda, la certezza che sono stati creati per amore, per volontà di Dio. Nascono dall’unione dei loro genitori (due in una sola carne). Del resto i figli, anche fisicamente, nei loro caratteri somatici, fanno presente la loro unione. La famiglia cristiana dà ai giovani anche una morale e una fede. E più importante di tutto, conferisce loro un destino eterno. Se tutto questo viene distrutto, vengono distrutte le basi fondamentali della società.
È quello che sta avvenendo nel Nord Europa?
Infatti gli Stati sono preoccupati per l’enorme quantità di gente che vive sola, con conseguenti indici altissimi di alcolismo e di suicidio. Ma questa situazione si sta diffondendo a grande velocità in Spagna, in Italia... Per questo è necessario e urgente riscoprire il valore della famiglia cristiana.
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