lunedì 3 marzo 2008

LA PROPOSTA DELLA COLLEGIATA:UN LIBRO AL MESE PER EDUCARE ALLA FEDE

Una persona, ad esempio, mi ha raccontato che leggendo il libro di Santa Caterina aveva l’impressione che le sue giornate fossero arricchite da una presenza amica, che l’accompagnava e che le parlava attraverso quelle pagine, tanto che quando Santa Caterina muore si è trovata a piangere”.

“Perché è il racconto appassionante della semplicità disponibile di una ragazza, semplicità che poi si trasforma in grandezza umana dentro un sì alla storia che Dio ha scelto. Quella piccola donna analfabeta con il suo coraggio cambia le sorti del mondo, si fa obbedire da Papi e principi, ma non ha nessun progetto. Se non quello di rispondere, da cristiana, alla realtà che le è posta innanzi.

di Giovanni Bucchi -
Da Il Nuovo Diario Messaggero – sabato 1 marzo 2008

Il tempo libero è il tempo dell’educazione alla libertà, il tempo nel quale si scopre cosa interessa veramente ad ogni uomo. Così scriveva qualche decennio fa uno dei più grandi sacerdoti del Novecento. E così parla oggi don Leonardo Poli, parroco della Collegiata di Lugo, che da qualche mese a questa parte ha messo sul piatto una proposta del tutto particolare. Quella cioè di accostarsi ad un libro fuori dagli schemi odierni, il cosiddetto “libro del mese”, da leggere con calma e grande attenzione.


Un’opera capace di illuminare la fede e la ragione di qualsiasi lettore disposto a sfogliare le pagine con occhio vigile. Quale libro? Si tratta dell’ultima riedizione de “La mia natura è il fuoco. Vita di Santa Caterina da Siena” (Bur), opera dello storico tedesco Louis de Wohl, deceduto nel 1961.

I destinatari? Tutti i parrocchiani ovviamente. Ma non solo. Perché chiunque sia interessato ad approfondire la propria esperienza di fede cristiana, oppure voglia curiosarvi nei meandri, trova in quest’opera pane per i suoi denti.


Don Leonardo, partiamo con ordine. Come è nata questa idea di proporre un libro a tutti i parrocchiani?

Innanzitutto, perché leggere contribuisce al lavoro che forma e fa crescere la propria umanità. Il dramma di oggi infatti è che si vive di immagini che hanno come unico scopo la cattura della nostra attenzione, senza lasciare il tempo di giudicare e incrementare la riflessione.

E così lo scopo dell’immagine consumistica rimane solo il puro divertimento. Si legge poco e quel poco non è di certo edificante, in funzione di un’evasione dalla realtà. E’ importante quindi proporre libri in cui si mostri come il Cristianesimo sia l’educazione di un’umanità in pienezza, libri che pongono il dramma umano con una possibilità di speranza”.

E così è partita la proposta del “libro del mese”, che tu hai lanciato all’inizio di dicembre durante un’omelia della messa domenicale. Che risposta c’è stata da parte dei fedeli?

Una risposta inaspettata e per certi versi commovente. Il libro del mese è stato non a caso inserito all’interno di un percorso educativo, in cui si intende rivolgersi non appena al sentimento dei fedeli, ma alla ragione di ognuno.

Ogni domenica, nel mese della promozione del libro, lo si collega alle Sacre Scritture e all’esperienza, in modo che ne esca sempre un giudizio unitario.

E i parrocchiani sono stati entusiasti. Basti pensare che solo dai banchetti della nostra parrocchia abbiamo venduto più di 250 copie, senza contare quelle richieste nelle librerie di Lugo. Alcuni mi sono pure venuti a ringraziare di persona”.

Per avergli proposto il libro su Santa Caterina da Siena?

Esatto. Una persona, ad esempio, mi ha raccontato che leggendo il libro di Santa Caterina aveva l’impressione che le sue giornate fossero arricchite da una presenza amica, che l’accompagnava e che le parlava attraverso quelle pagine, tanto che quando Santa Caterina muore si è trovata a piangere”.
Ma perché hai proposto proprio questo libro sulla santa senese?

“Perché è il racconto appassionante della semplicità disponibile di una ragazza, semplicità che poi si trasforma in grandezza umana dentro un sì alla storia che Dio ha scelto. Quella piccola donna analfabeta con il suo coraggio cambia le sorti del mondo, si fa obbedire da Papi e principi, ma non ha nessun progetto. Se non quello di rispondere, da cristiana, alla realtà che le è posta innanzi. Ma non dico di più, c’è chi lo deve ancora leggere”.
Avete pensato anche ad un incontro di presentazione del libro, giusto?

“Sì, perché il lavoro di giudizio deve continuare per lasciare qualche segno nella nostra esperienza. Venerdì 7 marzo faremo un incontro all’aula magna di Ragioneria a Lugo con Davide Rondoni, il poeta e giornalista bolognese che ha curato la prefazione del libro. Si tratta di un ulteriore aiuto che vogliamo darci nel mettere a fuoco cosa trattenere per la nostra vita da questo incontro con Caterina. E successivamente pensiamo proprio di fare anche una gita domenicale a Siena aperta a tutti, parrocchiani e non”.



Nessun commento: