Solidarietà ai buddisti Ma per i cristiani non si muove nessuno
LIBERO 30 SETTEMBRE 2007
di LUCA VOLONTÈ
C'è qualcuno che segue e ascolta la catechesi del Papa, prima sugli apostoli e ora sui padri della Chiesa? Qualcuno che ancora antepone a piccini interessi curiali la sequela allo Spirito, a Cristo, al Papa? Sia chiaro che in questa situazione l'omissione è un peccato gravissimo e fonte di scandali futuri. L'unica gara, aveva ricordato Benedetto, è quella dietro a Cristo, mica alla poltrona in loggia o loggione. Noi non ci accontentiamo di una bandierina rossa una volta ogni vent'anni; io voglio di più. Con il solito sterco Maltese accusa la Chiesa d'esser troppo ricca in una Italia povera. Tutto già spiegato, tutto legittimo, laico, giusto. Tuttavia, sarà più facile per i vescovi ribadire l'assoluto voto di povertà come Crisostomo, che per questi assatanati "giacobini" alzare la coperta sui miliardi a Radio Radicale, gli stipendi d'oro di Santoro o la casta dei baroni rossi in alcune Università. Gli aumenti di luce, gas, pane, etc. non è colpa di Bagnasco. Piuttosto, dei cocomeri ambientalisti italiani. Ma di questo un "maltese" che ne sa? Sarebbe come pretendere che Amato conoscesse la differenza tra il velo delle suore o della mia nonna contadina e il burqa islamico. Lui si occupa solo di grembiuli. Magari rossi.
Le Acli in piazza in 230 città bordano i loro gazebo di rosso, come le magliette della nazionale italiana in onore dei monaci buddisti della Birmania? E vaffa... dopo 17 anni di parole intermittenti ci si ricorda del Nobel Aung San Suu Kyi e però si continua a baciare i piedi del mandarino cinese e indiano? Altro che vaffa. I cristiani possono morire a migliaia, essere deportati o sparire in carcere, ma né alle Acli, né allo sport e tantomeno a Veltroni viene in mente di solidarizzare. Il governo Prodi? Bonino, D'Alema e lo stesso presidente del Consiglio hanno più volte dichiarato gli ottimi rapporti con Cina e India, ma nessuno di loro si incavola contro i generali materialisti al potere da decenni. Laggiù, i generali hanno scritto nella Costituzione che lo Stato ha il dovere di portare la felicità al popolo; in Italia, Prodi aveva la stessa idea. Ovunque c'è questo grande compito statalista e illiberale, l'economia va a catafascio, aumentano le tasse, si riducono i diritti umani, le libertà religiose, i monasteri e le Chiese... Infatti, mentre i monaci aranci e rossi vengono battuti, arrestati e accoppati insieme a cattolici e protestanti, in Italia la campagna di dileggio, insulto, sputtanamento della Chiesa Cattolica prosegue. "Wojtyla stesso ha chiesto l'eutanasia": da settimane Micromega lo ha stabilito, il medico presente al capezzale smentisce, ma ormai è deciso così. E se Giovanni Paolo II è stato per se stesso favorevole alla "dolce morte", lo Stato deve ancor più velocemente approvare la legge. Martini da Gerusalemme, Melloni l'emiliano e il Marino americano vogano tutti verso la stessa direzione. Il Papa Benedetto catechizza, racconta della straordinaria esperienza di contemporaneità di San Giovanni Crisostomo? Vescovo chiaro, precursore della Dottrina Sociale della Chiesa, amante della povertà e della verità. Pensate forse che il Vescovo di Foligno o di Spoleto possano ascoltare e cambiare? Immaginate che a Siena escano i mercanti dal Duomo? Biiiip! Dobbiamo noi pregare di più, di più per la nostra famiglia e la nostra casa, che è la Chiesa, i suoi vescovi e i suoi sacerdoti; come loro pregano per noi laici.
Diversamente, gli attacchi pretestuosi dei soliti laicisti, massoni e radicali troveranno sempre un appiglio. Più correzione reciproca e più umiltà di ascoltare.
Diversamente, ci ritroveremo a sfamare con del Miglio, ora ad Ivrea, i corvacci che assalgono la cattedra di Torino. C'è qualcuno che segue e ascolta la catechesi del Papa, prima sugli apostoli e ora sui padri della Chiesa? Qualcuno che ancora antepone a piccini interessi curiali la sequela allo Spirito, a Cristo, al Papa? Sia chiaro che in questa situazione l'omissione è un peccato gravissimo e fonte di scandali futuri. L'unica gara, aveva ricordato Benedetto, è quella dietro a Cristo, mica alla poltrona in loggia o loggione. Noi non ci accontentiamo di una bandierina rossa una volta ogni vent'anni; io voglio di più. Con il solito sterco Maltese accusa la Chiesa d'esser troppo ricca in una Italia povera. Tutto già spiegato, tutto legittimo, laico, giusto. Tuttavia, sarà più facile per i vescovi ribadire l'assoluto voto di povertà come Crisostomo, che per questi assatanati "giacobini" alzare la coperta sui miliardi a Radio Radicale, gli stipendi d'oro di Santoro o la casta dei baroni rossi in alcune Università. Gli aumenti di luce, gas, pane, etc. non è colpa di Bagnasco. Piuttosto, dei cocomeri ambientalisti italiani. Ma di questo un "maltese" che ne sa? Sarebbe come pretendere che Amato conoscesse la differenza tra il velo delle suore o della mia nonna contadina e il burqa islamico. Lui si occupa solo di grembiuli. Magari rossi.
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