Con questo blog desidero dare la possibilita' a tutti di leggere articoli ,commenti ,interventi che mi aiutano a guardare la realta', a saperla leggere ed essere aiutati a vivere ogni circostanza positivamente. Mounier diceva "la vita e' arcigna con chi le mette il muso" (lettere sul dolore). E' importante saper abbracciare la realta' tutta per poter vivere la giornata con letizia.
martedì 11 marzo 2008
PROVE DI SUSSIDIARIETA'
....Il tempo dell’ente pubblico che pretende di provvedere a tutto, “dalla culla alla tomba”, è finito: solo aiutando persone e famiglie a essere più responsabili, mature e libere, anche nelle scelte inerenti il loro futuro, si potrà fronteggiare la crisi che il nostro Paese sta attraversando.....
di Giorgio Vittadini
TRACCE - febbraio 2008
Sta per essere attuato in Regione Lombardia un provvedimento fortemente innovativo rispetto a quanto si è fatto finora sul piano nazionale e nel panorama internazionale per dare attuazione al principio di sussidiarietà. Si tratta della “Dote”, resa possibile dalla legislazione regionale su istruzione e lavoro.
La Dote è un insieme di risorse in denaro e servizi, riservato a chi desiderasse utilizzarlo per sviluppare e valorizzare al meglio il suo capitale umano.
Tale strumento rivoluziona la modalità di sostenere il diritto all’istruzione, alla formazione professionale e al lavoro.
La persona, infatti, riceve la propria Dote sotto forma di voucher che le consente di acquistare beni e servizi presso diversi erogatori quali le scuole, gli enti di formazione accreditati e gli enti - sempre accreditati - per i servizi al lavoro.
Sul piano pratico, la Dote, nella sua componente di Dote-scuola, è un’evoluzione della politica che la Regione Lombardia ha messo in atto già da molti anni: la politica del buono scuola, che aveva come scopo di favorire la libertà di scelta delle famiglie tra il sistema pubblico di istruzione e il sistema privato.
Oggi, tale logica viene estesa e generalizzata, e mira non solo a sostenere la libertà di scelta di chi opta per le scuole private, ma anche ad aiutare le famiglie meno abbienti che mandano i loro figli alle scuole pubbliche, nonché a supportare chi vuole entrare nel sistema della formazione professionale o chi cerca lavoro.
Le Doti istituite e finanziate da Regione Lombardia (per un ammontare di 275 milioni di euro) sono infatti diverse a seconda delle diverse fasi della vita: oltre alla Dote-scuola, che consente l’accesso e/o la permanenza nella scuola, vi è una Dote per la formazione professionale, cui si aggiunge una Dote per facilitare l’accesso al lavoro.
Inoltre, la Dote assume un diverso valore in relazione alle caratteristiche della persona: ne premia il merito, se capace, e la sostiene se versa in situazione di bisogno economico o di disabilità.
Organizzare i propri interventi secondo la logica della Dote permette alla pubblica amministrazione anche di aumentare l’efficienza della propria azione, riducendo e semplificando l’apparato gestionale e burocratico.
Sul piano dell’efficacia, la Dote intende facilitare i cittadini attribuendo loro il contributo non come rimborso delle spese sostenute, bensì in anticipo. In questo modo si realizza il passaggio a una amministrazione che attribuisce risorse economiche direttamente alla persona, secondo la logica della sussidiarietà.
L’interesse per questo provvedimento è grande, sul piano ideale e sul piano pratico. Se l’esperimento riuscirà nel campo dell’istruzione, si potrà estendere ad altri settori dell’azione regionale, quali l’assistenza, la sanità e la cultura.
Il tempo dell’ente pubblico che pretende di provvedere a tutto, “dalla culla alla tomba”, è finito: solo aiutando persone e famiglie a essere più responsabili, mature e libere, anche nelle scelte inerenti il loro futuro, si potrà fronteggiare la crisi che il nostro Paese sta attraversando.
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