Sono convinto che la musica – e qui penso in particolare al grande Mozart e, stasera, naturalmente alla meravigliosa musica di Gabrieli e al maestoso «Mondo Nuovo» di Dvořák – sia veramente il linguaggio universale della bellezza, capace di unire fra loro gli uomini di buona volontà su tutta la terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto ed ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la loro ultima sorgente in Dio stesso.
CONCERTO IN ONORE DEL SANTO PADRE
IN OCCASIONE DEL SUO 80° GENETLIACO
DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
Lunedì, 16 aprile 2007
Signori Cardinali,
venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
gentili Signore e Signori,
cari amici!
Al termine di questo stupendo concerto, di cui l’orchestra sinfonica della Radio-televisione di Stoccarda ci ha fatto dono elevando i nostri animi, desidero anzitutto salutare tutti voi con viva cordialità.Quest’universalità della musica è oggi particolarmente accentuata grazie agli strumenti elettronici e digitali della comunicazione. Quante persone nei più diversi Paesi hanno la possibilità di prendere parte, nelle loro abitazioni, a questa esecuzione musicale o anche di riviverla in seguito! Sono convinto che la musica – e qui penso in particolare al grande Mozart e, stasera, naturalmente alla meravigliosa musica di Gabrieli e al maestoso «Mondo Nuovo» di Dvořák – sia veramente il linguaggio universale della bellezza, capace di unire fra loro gli uomini di buona volontà su tutta la terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto ed ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la loro ultima sorgente in Dio stesso. Nel guardare indietro alla mia vita, ringrazio Iddio per avermi posto accanto la musica quasi come una compagna di viaggio, che sempre mi ha offerto conforto e gioia. Ringrazio anche le persone che, fin dai primi anni della mia infanzia, mi hanno avvicinato a questa fonte di ispirazione e di serenità. Ringrazio coloro che uniscono musica e preghiera nella lode armoniosa di Dio e delle sue opere: essi ci aiutano a glorificare il Creatore e Redentore del mondo, che è opera meravigliosa delle sue mani. Ecco il mio auspicio: che la grandezza e la bellezza della musica possano donare anche a voi, cari amici, nuova e continua ispirazione per costruire un mondo di amore, di solidarietà e di pace. Per questo invoco su noi, qui convenuti stasera in Vaticano, e su tutti coloro che sono collegati con noi mediante la radio e la televisione la costante protezione di Dio, di quel Dio d’amore che desidera continuamente accendere nei nostri cuori la fiamma del bene e alimentarla con la sua Grazia. Egli, il Signore e Datore della vita nuova e definitiva, la cui vittoria celebriamo con gioia in questo tempo pasquale, benedica voi tutti!
Vi ringrazio ancora per la vostra presenza e per gli auguri. Buon tempo pasquale a tutti! Grazie!
© Copyright 2007 - Libreria Editrice Vaticana
UDIENZA ALL’EM.MO CARD. FRIEDRICH WETTER CON IL CAPITOLO METROPOLITANO DI MÜNCHEN UND FREISING (REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA) (16 APRILE 2007)
DISCORSO DEL SANTO PADRE
Caro Signor Cardinale, caro Signor Canonico, cari amici!
C’è tanto da ringraziare che non so da che parte incominciare. E dove il cuore è colmo, la parola a volte può traboccare, ma a volte la bocca può anche ammutolire. In questo momento mi mancano le parole per esprimere la gratitudine come, secondo il mio cuore, vorrei farlo. Voglio ringraziare di cuore Te, caro Confratello, per tutto ciò che hai dato in questi lunghi anni da Arcivescovo di Monaco – tutta la tua forza, la tua fede, il tuo amore, la tua conoscenza, il tuo coraggio e la tua amicizia. Penso che l’Arcidiocesi senta tutto questo e sappia di essere stata guidata da un buon Pastore. In queste ore preghiamo il Buon Dio affinché ci aiuti a trovare la persona giusta che possa prendere nelle sue mani il pastorale di san Corbiniano.
Soprattutto vorrei ringraziare di cuore per tutto ciò che ho potuto sperimentare durante quei bei giorni della mia visita in Baviera – specialmente a Monaco e a Frisinga: per l’amore, l’attenzione, la cura nella preparazione, la dedizione e ovviamente la preghiera in comune. Quei giorni – dall'inizio all’aeroporto e particolarmente sul Marienplatz, nel duomo di Monaco e in quello di Frisinga, alla Fiera e nello stesso Vescovado – sono presenti nella mia mente in modo luminoso. L’uomo ha bisogno di ricordi che lo aiutino. Io sono solito ripercorrere con animo riconoscente il paesaggio dei ricordi; e allora amo in particolare tornare mentalmente a quei giorni benedetti.
Ringrazio Voi tutti, cari Confratelli: a ciascuno mi lega, in qualche modo, un particolare rapporto personale; non è necessario che ora li elenchi – e neppure lo potrei. So bene come Voi, ciascuno al suo posto, svolgete un servizio per l’Arcidiocesi, per la Chiesa di Dio, nella profonda comunione con colui che è stato scelto come successore di Pietro. So come, per così dire, un intero cammino esistenziale e la donazione di una vita, la lotta interiore e la fatica di un’esistenza, siano intessute nel Vostro impegno e si irradino sull’Arcidiocesi, contribuendo a far sì che possiate vivere la fede nella comunione della Chiesa, nella comunione col Signore e nella comunione con Nostra Signora di Monaco e tramandarla gioiosamente al futuro. Voi siete il Capitolo metropolitano di Nostra Signora – che bel nome, che unisce, appunto, la metropolis, cioè la città-madre della fede con la stessa Madre della fede, per portare così il calore e la cordialità della fede nella nostra terra bavarese.
Questa mattina ho avuto due colloqui incoraggianti: uno con il Ministro Presidente bavarese e l’altro con il Ministro Presidente dello Schleswig-Holstein che, pur partendo da ambienti e da temperamenti notevolmente diversi, hanno però manifestato ambedue questa certezza interiore che la fede apra un futuro e che in questo momento dell’incontro delle culture, ma anche dell’incombente conflitto tra le culture, sia importantissimo che la forza interiore, pacificatrice e risanatrice della fede cristiana rimanga viva nel nostro popolo influenzando così come forza del bene il futuro.
E c’era ancora un altro incontro buono stamattina: quello con il metropolita Ioannis Zizioulas di Pergamo, inviato del Patriarca di Costantinopoli, uno dei grandi sostenitori del dialogo cattolico-ortodosso. Egli è sorretto da una profonda convinzione interiore, che cioè l’incontro tra Roma e l’Ortodossia sia di importanza fondamentale per il continente europeo e per il futuro della storia universale e che dobbiamo fare ogni sforzo possibile, affinché questo incontro conduca veramente alla comunione fraterna e da essa nasca poi la benedizione della comunione della fede: la benedizione perché l’umanità possa vedere che siamo "uno" e in base a ciò credere in Cristo. – Penso che sia questa la missione di tutti noi: impegnarci – ciascuno nel suo ruolo – affinché la forza della fede diventi operativa in questo mondo, efficace come gioia, come fiducia, come dono in questo momento.
Grazie ancora per l’incontro a Monaco e per l’incontro in questo momento. Preghiamo insieme che il Signore ci aiuti a fare, ciascuno di noi, la cosa giusta e che così la nostra storia sia benedetta. Un grazie di cuore a tutti, e salutatemi la Baviera!
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