Con questo blog desidero dare la possibilita' a tutti di leggere articoli ,commenti ,interventi che mi aiutano a guardare la realta', a saperla leggere ed essere aiutati a vivere ogni circostanza positivamente. Mounier diceva "la vita e' arcigna con chi le mette il muso" (lettere sul dolore). E' importante saper abbracciare la realta' tutta per poter vivere la giornata con letizia.
sabato 28 aprile 2007
UNA TRAGEDIA SENZA SENSO
Un gruppo di giovani universitari cosi' commenta la tragedia "senza senso" americana
“Una tragedia senza senso”
Quello che è successo nel campus di Virginia Tech, a Blacksburg negli USA, non può non colpire anche noi. Non sappiamo se Cho Seung Hui fosse psicopatico. Sappiamo che era arrabbiato, deluso della vita.
Ma come può un ragazzo di ventitre anni – come noi pieno di aspettative – percepire la realtà in modo così negativo, da prendere una pistola e uccidere trentadue suoi compagni?
È innegabile che tra noi studenti esista un disagio, una insoddisfazione: tentiamo di perseguire i nostri desideri più veri (di un senso del vivere, di un amore gratuito, di amicizia, di giustizia…), ma ciò che vogliamo è sempre sproporzionato rispetto a quello che possiamo fare o immaginare.
Di fronte a questo, spesso si sceglie di lasciar perdere e ci si inizia a rassegnare a qualcosa che è meno di quello che desideriamo realmente: il successo, il campus migliore, una certa immagine di sé, quello cioè che la società di oggi ci indica come il massimo.
Quando si scopre l’inadeguatezza di questi falsi ideali, si è delusi e svuotati. Sparare a chi ti sta intorno, ai tuoi compagni, è come affermare che questo disagio è l’ultima parola sulla nostra vita, un ostacolo impossibile da superare.
Anche noi, pur sperimentando tutti i giorni lo stesso dramma, non vogliamo rinunciare alla sete di soddisfazione che ci costituisce, non vogliamo mettere a tacere il grido del nostro cuore.
Abbiamo incontrato qualcuno che condivide questo dramma con noi e che offre una ipotesi di risposta alla domanda che ci urge; una risposta capace di abbracciare l’esistenza intera, senza lasciar fuori niente. Ci sono persone in università che studiano, ridono, piangono, amano come noi, ma certe di un senso, di una Presenza che unisce la vita. Sono segno di una speranza per tutti, inizio di una risposta anche alla “tragedia senza senso” – come l’ha definita Benedetto XVI – di Blacksburg.
Comunione e Liberazione Universitari
Milano, 19.04.07
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