venerdì 13 aprile 2007

L'ISLAM E' FEROCE SOLO SE TOCCA LORSIGNORI

LIBERO 12 APRILE 2007
di RENATO FARINA


".....In quei libri Oriana dice che cos'è l'Islam di questi feroci jihadisti, la loro determinazione a ridicolizzare la buona fede altrui nelle trattative, a farsene un baffo della parola data. Povero autista, povero interprete. Daniele Mastrogiacomo se le avesse un pochino creduto non sarebbe andato a intervistare i talebani come Cappuccetto rosso dal lupo, convinto che avrebbe rispettato le sue trecce. Perché sono tutti così sorpresi? La gente comune l'ha amata e capita. Loro l'hanno trattata come una povera pazza, e da morta subito dimenticata. A Porta a porta, a Matrix, su Sky, dovunque, i politici unionisti mostravano la faccia stupefatta. Dinanzi alle immagini del Tg1, precedenti la decapitazione dell'autista Saied Agha, inerme come un fanciullino, sono caduti dal pero: «I terroristi hanno dimostrato la loro crudeltà, non hanno rispetto dell'umanità!». Dio mio, hanno scoperto che i terroristi sono cattivi."....



"....Non a caso i talebani, che conoscono i meccanismi della comunicazione, hanno diffuso il filmato di Mastrogiacomo impotente e lacrimante che invoca la «carità cristiana» trasformandola nell'invocazione di uno che non vuol condividere la sorte di un compagno, e non hanno invece diffuso le immagine della morte «da eroe risorgimentale» (Fallaci) di Fabrizio Quattrocchi. Se avessimo letto e riletto Oriana non saremmo in questo stato di palese impotenza, servi sciocchi degli assassini che ridono di noi....."



Questo articolo è un invito a leggere Oriana Fallaci. Consiglio l'ultima opera: l'intervista a se stessa con allegata l'Apocalisse. Repubblica potrebbe utilmente pubblicarne tre righe al giorno. Ci sono pagine sulle decapitazioni dove si sente dentro le nostre budella il grugnito dei decapitati e il canto macabro degli assassini islamici, con la loro invocazione al Corano e ad Allah. Se invece di farla insultare in prima pagina, scrivendo di lei che Ratzinger ha fatto bene a riceverla, dato che può permettersi di accogliere anche chi non è «perbene», avessero dato un'occhiata ai suoi scritti, magari credendole, oggi forse non ci sarebbero sette piccoli orfani e due vedove in Afghanistan. In quei libri Oriana dice che cos'è l'Islam di questi feroci jihadisti, la loro determinazione a ridicolizzare la buona fede altrui nelle trattative, a farsene un baffo della parola data. Povero autista, povero interprete. Daniele Mastrogiacomo se le avesse un pochino creduto non sarebbe andato a intervistare i talebani come Cappuccetto rosso dal lupo, convinto che avrebbe rispettato le sue trecce. Perché sono tutti così sorpresi? La gente comune l'ha amata e capita. Loro l'hanno trattata come una povera pazza, e da morta subito dimenticata. A Porta a porta, a Matrix, su Sky, dovunque, i politici unionisti mostravano la faccia stupefatta. Dinanzi alle immagini del Tg1, precedenti la decapitazione dell'autista Saied Agha, inerme come un fanciullino, sono caduti dal pero: «I terroristi hanno dimostrato la loro crudeltà, non hanno rispetto dell'umanità!». Dio mio, hanno scoperto che i terroristi sono cattivi. Non hanno detto islamici, non si usa più, neppure il centrodestra lo dice. Repubblica però ha un soprassalto. Quando ti toccano sulla carne viva, almeno per un secondo, non puoi più fingere, e rivedi o almeno metti in soffitta tutte le fesserie del passato. Ecco allora che il direttore Ezio Mauro lascia finalmente a Khaled Fouad Allam la prima pagina.
Quelle opinioni su Bin Laden
Fouad Allam è un deputato della Margherita, è un algerino, conosce quelli che prima di buttare giù le Torri gemelle hanno sgozzato duecentomila suoi connazionali. E Repubblica butta via la tesi che lanciare l'allarme sul pericolo rappresentato da questi masnadieri di Allah sia «manutenzione della paura». E vuol far dimenticare quanto scrisse Giuseppe D'Avanzo sulla prima pagina di Repubblica il 4 ottobre del 2005. Testuale: «Osama Bin Laden non è il terrorista apocalittico o il Satana narcisistico della vulgata, ma un leader che fa quel che dice e crede in quel che fa; una "guida" che non vuole cancellare la nostra democrazia, ma scoraggiarci con le armi dal distruggere le cose che l'Islam ama; un uomo che sta vincendo la guerra non con il terrore, ma con le parole...». Con le parole, non con il terrore. Lo spieghi tu, Mauro, alle vedove di Saied e di Adjmal perché hai pubblicato queste stronzate? Un movente agli assassini
Stavolta Repubblica spiega la verità semplice che sapevamo tutti, senza bisogno di andare a far scannare due poveretti che dovevano guadagnarsi il pane come sherpa. Scrive Fouad Allam che i talebani sono islamici capaci soltanto di questo: tagliare le teste, imporre il loro «totalitarismo del terzo tipo». L'interprete-giornalista Adjmal e l'autista Saied sono stati catturati e uccisi non perché uno o l'altro fossero spie - come sostenuto finora da giornalisti bene informati della Rai, che hanno regalato orrendamente un movente ai decapitatori - ma perché costoro erano alieni all'Islam fondamentalista. Uccisi in quanto musulmani traditori, tanto che accompagnavano un occidentale. La conclusione di Repubblica stavolta viene da sé: con i talebani è impossibile avere rapporti, fare trattative, la loro essenza è l'orrore. Non perché siano incolti o barbari per ragioni ancestrali, ma per motivi ideologicoreligiosi. Lo avevamo scritto due giorni fa: sono i deobandi, gli allievi figli della madrassa di Deoband ieri citata da Repubblica. Hanno 12mila (dodicimila!) campus nel mondo. Sono quelli che hanno spedito i loro fratelli inglesi nelle metropolitane di Londra il 7 luglio del 2005. I loro leader hanno perfezionato studi e cognizioni tecnologiche in Europa e in America. Sono in Italia. Non girano coi kalashnikov da noi. Ma sono la stessa banda. Lo scoprite adesso, amici di Repubblica? Lo sappiamo, tra un attimo dimenticherete. Adesso dicono: ah il terrore! Ci domandiamo. Ehi, eravate voi, compagni dei Ds e giornalisti di Repubblica, a berciare infamie e lanciare barriti contro Oriana Fallaci che diceva queste stesse cose, o abbiamo sbagliato film? Qualcuno ha letto, non diciamo Libero con le modeste descrizioni a mia firma di alcune decapitazioni, ma almeno la Fallaci? I lugubri canti, la morbida gola tranciata. Non erano animali, ma uomini anche allora. Perché avete fatto finta di nulla? Un filmato da nascondere Ora ci tocca vedere il filmato che i talebani hanno ripreso con buona tecnica, ottimi giornalisti, direbbero i signori dell'Ordine, non sono intervenuti a modificare la realtà magari cercando di chiamare qualcuno in soccorso, ma hanno filmato con oggettività, meritano un premio questi reporter talebani, non è vero? Se intervenivano invece che limitarsi a prendere appunti avrebbero violato lo statuto di testimone neutrale, un problema deontologico serio... Non a caso i talebani, che conoscono i meccanismi della comunicazione, hanno diffuso il filmato di Mastrogiacomo impotente e lacrimante che invoca la «carità cristiana» trasformandola nell'invocazione di uno che non vuol condividere la sorte di un compagno, e non hanno invece diffuso le immagine della morte «da eroe risorgimentale» (Fallaci) di Fabrizio Quattrocchi. Se avessimo letto e riletto Oriana non saremmo in questo stato di palese impotenza, servi sciocchi degli assassini che ridono di noi.

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