sabato 24 novembre 2007

COLLETTA ALIMENTARE


Un gesto di carità cristiana semplice e concreto. E’ quello che oggi si potrà compiere in Italia partecipando alla XI Giornata nazionale della colletta alimentare, organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare. In 6.800 supermercati del Paese, oltre 100mila volontari inviteranno a donare cibi non deperibili, che verranno distribuiti a più di un milione di poveri ed emarginati. “Un piccolo aiuto che ha la forza di trasformarsi in grande atto d’amore” afferma mons. Mauro Inzoli, presidente della Fondazione Banco Alimentare, intervistato da Federico Piana:




R. – Io credo che partecipare ad un gesto di carità cristiana, così semplice, concreto ed accessibile a tutti, come è appunto la colletta svela davvero la legge della vita che è amare e che è dono di sé. Penso anche che più uno vive e realizza concretamente questo amore, quindi più dà se stesso e fa un gesto di carità semplice e più vede che diventa uomo. Il suo desiderio allora cresce, il suo desiderio di condividere diventa più profondo e magari diventa anche la strada di un’amicizia.
Io vorrei invitare tutti, domani, ad andare al supermercato e a comprare magari prodotti per l’infanzia (come omogeneizzati) oppure pelati, carne in scatola ed olio, che sono tutti elementi che noi più difficilmente recuperiamo durante l’anno per poter integrare la spesa dei più poveri del nostro Paese. Fare un gesto di carità vuol dire realizzare se stessi.


D. – Dove vanno questi aiuti?


R. – Questa domanda potrebbe davvero essere l’inizio di qualcosa di interessante, perché potrebbe coinvolgere la persona che desidera veramente sapere dove vanno questi alimenti: è un'esperienza che dalla colletta diventa poi una storia di rapporti di amicizia e di solidarietà. Le associazioni distribuiscono sul territorio, capillarmente e a tutti gli italiani, questi prodotti alimentari e in modo particolare alle famiglie bisognose, comunità di accoglienza, mense per i poveri, guardando all’uomo con una simpatia totale, soprattutto nel momento della più profonda necessità.

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