(ASCA) - Citta' del Vaticano, 29 ott - ''L'obiezione di coscienza e' un diritto che deve essere riconosciuto'' anche ai farmacisti ''permettendo loro di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che abbiano come scopo delle scelte chiaramente immorali, come ad esempio l'aborto e l'eutanasia''. E' quanto ha detto oggi il papa ricevendo in udienza in Vaticano i partecipanti al XXV.mo Congresso internazionale dei farmacisti cattolici.
Il papa ha poi richiamato il dovere da parte dei farmacisti di farsi ''educatori'' presso i loro pazienti ''soprattutto per far conoscere le implicazioni etiche dell'uso di alcune medicine''. ''In questo senso - ha poi aggiunto papa Benedetto XVI - non e' possibile anestetizzare le coscienze, ad esempio, sull'effetto delle molecole che hanno come solo scopo quello di impedire all'embrione di impiantarsi oppure di ospitare la vita di una persona.
Il farmacista - ha concluso il papa - deve invitare ognuno ad uno slancio affinche' ogni essere umano sia protetto dal suo concepimento fino alla morte naturale e affinche' le medicine svolgano veramente il loro ruolo terapeutico''.
"I farmacisti riflettano sulle funzioni sempre più ampie che sono chiamati ad avere, in particolare come intermediari tra la medicina e il paziente - ha proseguito il Pontefice - essi hanno un ruolo educativo sui pazienti per un uso giusto dell'utilizzo dei farmaci e soprattutto per fare conoscere le implicazioni etiche dell'utilizzo di certi medicinali".
Occorre dunque, che i farmacisti seguano "l'insegnamento della Chiesa" rivolgendo particolare attenzione ai "malati, che hanno bisogno di un sostegno umano e morale per vivere nella speranza - ha concluso il Papa - e per trovare energia interiore che gli aiutino nel corso dei giorni".
PAPA/ NON ANESTETIZZARE COSCIENZE, UOMO NON E' UN OGGETTO
La vita va protetta dall'inizio alla fine
Città del Vaticano, 29 ott. (Apcom) - "Non è possibile anestetizzare le coscienze, per esempio per quanto riguarda gli effetti delle molecole che hanno per scopo quello di evitare l'annidamento di un embrione o abbreviare la vita di una persona". È questo il monito lanciato da Benedetto XVI nel discorso rivolto questa mattina ai partecipanti al Congresso Internazionale dei Farmacisti Cattolici, ricevuti in udienza in Vaticano.
"Il farmacista - ha sottolineato Papa Ratzinger - deve invitare ciascuno a un sussulto d'umanità, affinchè tutti gli esseri siano protetti dal concepimento fino alla morte naturale e che i medicinali abbiano il loro ruolo terapeutico".
In tal senso, "nessuna persona può essere considerata, in maniera inconsiderata, come un oggetto, per realizzare sperimentazione terapeutiche". Occorre, dunque, "rispettare le norme etiche fondamentali". "Le sperimentazioni - ha ammonito ancora il Papa - devono avere per scopo un miglioramento delle condizioni dell'essere umano, e non solamente l'attenzione allo sviluppo delle ricerche scientifiche".
PAPA: GARANTIRE A TUTTI ACCESSO A CURE E FARMACI
Permettere accesso anche ai Paesi più poveri
Città del Vaticano, 29 ott. (Apcom) - Tutti abbiano accesso alle cure e ai farmaci. Lo ha detto il Papa ricevendo questa mattina in udienza in Vaticano i partecipanti al congresso internazionale dei farmacisti cattolici.
"E' necessario - ha scandito il Papa - che le differenti strutture farmaceutiche, i laboratori nei centri ospedalieri permettano l'accesso alle cure e ai farmaci di prima necessità a tutti gli strati della popolazione e in tutti i Paesi, specialmente alle persone più povere".
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