lunedì 19 novembre 2007

ANGELUS 18 NOVEMBRE

il Papa mette in guardia i fedeli: “Non affidarsi ai falsi messia ma solo al Signore Gesù”

CITTA’ DEL VATICANO - ''Non temiamo per l'avvenire, anche quando esso ci puo' apparire a tinte fosche''. Questo incoraggiamento, tratto dal Vangelo, il Papa lo ha rivolto ai 40mila fedeli presenti in piazza San Pietro per la preghiera dell'Angelus.

''La storia - ha spiegato Benedetto XVI - deve fare il suo corso, che comporta anche drammi umani e calamita' naturali. In essa si sviluppa un disegno di salvezza a cui Cristo ha gia' dato compimento nella sua incarnazione, morte e risurrezione''. Ma la speranza cristiana ha un fondamento assai solido: ''Il Dio di Gesù Cristo, che ha assunto la storia per aprirla al suo compimento trascendente, ne e' l'alfa e l'omega, il principio e la fine: egli ci garantisce che in ogni piccolo ma genuino atto di amore c'e' tutto il senso dell'universo, e che chi non esita a perdere la propria vita per Lui, la ritrova in pienezza''.

Da parte sua, ha ricordato il Papa, ''la Chiesa vive nell'attesa orante del ritorno del suo Signore, scrutando i segni dei tempi e mettendo in guardia i fedeli da ricorrenti messianismi, che di volta in volta annunciano come imminente la fine del mondo''. E questa speranza ''continua ad annunciare ed attuare con la predicazione, con la celebrazione dei sacramenti e la testimonianza della carita'''.

Per ricordare questa verita' del Vangelo, il Papa ha citato l'ammonimento di Gesu' a non lasciarsi terrorizzare quando ''sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni'' in quanto ''non sara' subito la fine'', sottolineando che esso ''ripropone la visione biblica della storia e invita i discepoli a non avere paura, ma ad affrontare difficolta', incomprensioni e persino persecuzioni con fiducia, perseverando nella fede in Lui''.
''Cari fratelli e sorelle - ha concluso Benedetto XVI - raccogliamo l'invito di Cristo ad affrontare gli eventi quotidiani confidando nel suo amore provvidente''.



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