mercoledì 27 febbraio 2008

L'IRRUZIONE DEI TEMI ETICI SPEZZA I FRAGILI EQUILIBRI LAICI-CATTOLICI

....Si tratta di un fatto senza precedenti. Lo si deve all'impegno della Chiesa ratzingeriana, che si conferma una Chiesa militante: poco propensa a rispettare le vecchie mediazioni politiche e decisa a farsi ascoltare sui principi essenziali. Ma non c'è dubbio che esiste anche un secondo livello ed è la campagna promossa da Giuliano Ferrara sulla liceità morale dell'aborto.....

mar 26 feb
il Punto di Stefano Folli
24 ORE

Qualcuno si domanda perché Walter Veltroni abbia voluto con tanta determinazione il Partito Radicale nelle liste del suo Pd.

La risposta più logica è che ha voluto rafforzare la sponda riformatrice del nuovo centro-sinistra affidandosi alle posizioni economiche, ultra-liberali e moderniz-zatrici, del partito di Marco Pannella ed Emma Bonino.






Nel momento in cui si è spezzato l'antico rapporto con la sinistra comunista di Bertinotti, l'intesa con i radicali aiutaa rafforzare il profilo del partito veltroniano, determinato a rivolgersi all'Italia moderata.

L'operazione non poteva essere indolore. Può darsi che Veltroni abbia sottostimato quanto siano «faticosi» i radicali, come ha sottolineato Pannella, ma era evidente fin dalla prima ora che i rapporti con il mondo cattolico sarebbero stati assai messi alla prova.

Per varie ragioni. Una delle quali è l'irruzione violenta dei temi etici legati all'aborto nella campagna elettorale.


Si tratta di un fatto senza precedenti. Lo si deve all'impegno della Chiesa ratzingeriana, che si conferma una Chiesa militante: poco propensa a rispettare le vecchie mediazioni politiche e decisa a farsi ascoltare sui principi essenziali. Ma non c'è dubbio che esiste anche un secondo livello ed è la campagna promossa da Giuliano Ferrara sulla liceità morale dell'aborto. Al di là della nascita della lista «pro life», questa campagna culturale e giornalistica ha già ottenuto una serie di risultati. Il primo dei quali è di aver incoraggiato e persino spinto i cattolici ad abbandonare le timidezze, in piena sintonia con la linea di Benedetto XVI.

Ne deriva che certi equilibri possibili un tempo sono diventati più incerti e di difficile gestione. Veltroni quasi si stupisce delle polemiche e offre una risposta classica: «Lo Stato è laico, poi è naturale che si sviluppi un dibattito in cui ciascuno ha diritto di far sentire la propria voce». Ineccepibile, se non fosse che questo criterio è adeguatofinché i temi etici restano fuori dalla campagna elettorale (come ha auspicato anche Umberto Veronesi).

Ma nel momento in cui si apre il vaso di Pandora e si solleva il velo sull'aborto, si sfiora (pur senza ammetterlo) la legge 194, si tocca la questione della pillola abortiva, ebbene in quel momento il richiamo allo Stato laico che abbraccia tutti rischia di essere un po' astratto, certo insufficiente a rimuovere i problemi.

Non si può credere che Emma Bonino e i radicali vogliano mettere la sordina alle loro posizioni.

Le possono stemperare in un'alleanza politica: e infatti sottoscrivono il programma del Partito Democratico. Ma le loro tesi sono note, peraltro testimoniate da candidature scomode e conflittuali come quella di Viale.

È vero che la Bonino è stata per due anni ministro del governo Prodi senza che ciò abbia creato scompensi nella coalizione. Tuttavia oggi le circostanze sono cambiate e questo spiega gli attacchi di Rosy Bindi, una cattolica tutt'altro che integralista.

La verità è che non abbiamo mai visto una campagna in cui si parla di aborto e di diritto alla vita con toni tanto accesi. Questo fa saltare tutti gli schemi e impone alla politica di cercare risposte non consuete e banali.

C'è un dinamismo nuovo che riguarda soprattutto i cattolici e che affiora sui loro organi di stampa. Basta leggere gli editoriali di «Avvenire » e ora anche le analisi di «Famiglia Cristiana ». L'attacco a Veltroni per il «pasticcio pannelliano» rivela che il cammino del leader del Pd sarà in salita. Più di quanto egli si sarebbe mai aspettato.

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