domenica 17 febbraio 2008

MALATTIA E SPERANZA CRISTIANA

......i tratti del progetto salvifico divino attraverso il dolore. Ripercorrendo gli insegnamenti di Benedetto XVI ha collocato nel mistero eucaristico il mistero stesso della sofferenza umana. E non ha mancato di sottolineare il ruolo fondamentale che in questo progetto assume la Vergine Maria. "Nell'Eucaristia - ha detto in particolare il cardinale - troviamo lo stesso Corpo di Cristo che ci dà Maria. Troviamo quel corpo che la riempie di dolore e amarezza, gioia e allegria insieme; per questo l'acclamiamo come nostra Madre dolorosa, Madre della santa speranza"......

A Roma le reliquie di santa Bernadetta per la sedicesima giornata mondiale del malato

Tratto da L'Osservatore Romano del 13 febbraio 2008




Sono diversi i motivi che hanno reso speciale, ieri, lunedì 11 febbraio, la celebrazione della sedicesima giornata mondiale del malato.

Intanto Roma e Lourdes si sono divise il ruolo di punto d'incontro per quelle lunghe teorie di fedeli che hanno attraversato le contrade d'Europa e gli oceani per riaccendere fede e speranza dopo l'esperienza della sofferenza. E a rendere ancora più stretto il legame tra le due città mariane il vescovo di Tarbes e Lourdes, monsignor Jacques Perrier, ha consentito - fatto unico nella storia - che le reliquie di santa Bernadette fossero portate a Roma per l'occasione.

E dunque mentre a Roma una piccola folla cominciava a stringersi attorno alle reliquie della pastorella, a Lourdes, al podium de la prairie proprio dinanzi alla grotta dove la Signora era apparsa per la prima volta, il vescovo ha presieduto, di buon mattino, la solenne messa per le migliaia di fedeli che hanno voluto celebrare il ricordo di quell'11 febbraio di centocinquant'anni fa sulle rive del Gave.

Cuore della preghiera romana è stata la basilica di san Pietro, dove, nel primo pomeriggio, il cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, ha presieduto la messa. Come di consueto in quest'occasione la basilica ha offerto la sensazione di vivere l'atmosfera di quella esaltazione del dolore che trova la sua sintesi più alta nella croce.

Assistenti dell'Opera romana pellegrinaggi, barellieri e volontari dell'Unitalsi hanno provveduto ad allineare dinanzi all'altare della cattedra numerosi ammalati, i più compromessi seduti su sedie a rotelle. Tutt'intorno volontari, assistenti e famigliari dei malati, coprotagonisti quest'ultimi dell'esperienza della malattia vissuta attraverso il dolore dei loro cari.

Quest'anno anzi la Conferenza episcopale italiana ha voluto dedicare, come intenzione particolare della preghiera, un pensiero speciale proprio a loro, ai familiari. "Il pensiero - ha scritto non a caso don Andrea Manto, direttore dell'ufficio nazionale per la pastorale sanitaria della CEI, nel librettino che ha accompagnato la giornata - va in modo speciale alle famiglie dei malati di particolare gravità, quelli oncologici, i disabili cronici o i malati mentali", legata e vicina com'è all'ammalato "la famiglia è investita in maniera diretta e più forte dalle conseguenze affettive e assistenziali della malattia" e dunque merita "una particolare attenzione pastorale".

Il cardinale Javier Lozano Barragán ha aggiunto poi un ulteriore elemento a questo mosaico di preghiera e di riflessione, riproponendo, durante l'omelia della messa, quanto Benedetto XVI aveva offerto nel suo messaggio per la Giornata, come unica risposta al grande mistero della sofferenza umana: l'Eucaristia.

Il Papa aveva tra l'altro così voluto dilatare gli orizzonti della celebrazione della Giornata di quest'anno sino a comprendere l'altro grande appuntamento che segnerà questo 2008 nella storia della Chiesa, il Congresso eucaristico internazionale, in programma per il prossimo mese di giugno a Québec, in Canada.

Riproponendo questo legame il cardinale Lozano Barragán ha come ridisegnato i tratti del progetto salvifico divino attraverso il dolore. Ripercorrendo gli insegnamenti di Benedet- to XVI ha collocato nel mistero eucaristico il mistero stesso della sofferenza umana. E non ha mancato di sottolineare il ruolo fondamentale che in questo progetto assume la Vergine Maria. "Nell'Eucaristia - ha detto in particolare il cardinale - troviamo lo stesso Corpo di Cristo che ci dà Maria. Troviamo quel corpo che la riempie di dolore e amarezza, gioia e allegria insieme; per questo l'acclamiamo come nostra Madre dolorosa, Madre della santa speranza".
Se la celebrazione della messa in basilica è stata il cuore della Giornata romana, si sono tuttavia vissuti altri diversi momenti di preghiera. Già al mattino una lunga teoria di fedeli, molti dei quali ammalati assistiti dall'Unitalsi, si era raccolta all'inizio di via della Conciliazione per seguire processionalmente, sino alla basilica di san Pietro, l'urna con le reliquie di santa Bernadette. In basilica le reliquie sono state accolte dall'arciprete cardinale Angelo Comastri il quale, deposta l'urna accanto all'altare della cattedra, ha guidato la recita dell'Angelus e impartito la benedizione ai presenti.

Nel tardo pomeriggio la comunità francofona residente a Roma si è data invece appuntamento nei giardini Vaticani dove, dinanzi alla riproduzione della Grotta di Lourdes, si è conclusa la processione "aux flambeaux" con la celebrazione della santa messa per il centocinquantesimo delle apparizioni, presieduta da monsignor Pierre-Etienne Pillot, rettore della chiesa nazionale di san Luigi dei Francesi.




Nessun commento: