18 febbraio 2008
L’Otto marzo tutte e tutti a Roma: per le donne e per la vita.
L’Otto marzo tutte e tutti a Roma: per le donne e per la vita. Chiederò a Giovanni Lindo Ferretti di suonare e cantare come sa. A Paola Bonzi di raccontare che cosa significa combattere la solitudine di una donna di fronte al rifiuto di maternità, di fronte all’abbandono maschile e all’indifferenza sociale. Chiederò a Mario Melazzini di dirci perché i malati vogliono essere aiutati a vivere e aiutarsi a vivere, perché non sono particolarmente interessati al diritto di morire, che tutti abbiamo già. Come dice Agostino la vita è vita morente, e in questo sta la sua finita allegria piena di speranza. Come dice Don Chisciotte siamo nati per vivere morendo, e in questa saggezza e follia sta il meraviglioso della vita. Chiederò ad Agnese Pellegrini, una donna minuta e bella che ho appena conosciuto, di leggere brani della splendida lettera alle donne, mea culpa compreso, di Giovanni Paolo II, che mi ha inviato ieri sera per posta. E chiederò alle suore di farsi avanti e parlare, chissà. Ce ne è una radiosa che ho incontrato a Nomadelfia, nel corso di una stupenda assemblea pro life, e mi ha detto: grazie, eravamo considerate delle bacchettone, e lei fa di noi un simbolo di libertà.
Bisogna trovare un teatro o una piazza abbastanza grandi, e prenotare i treni. La manifestazione è già fatta, è già riuscita. E’ il bello della democrazia, quando libertà e vita camminano insieme come grandi alleate.
Scrivi qui il resto dell'articolo
Nessun commento:
Posta un commento