giovedì 6 settembre 2007

Oggi Londra decide sulla creazione di ibridi uomo/animale

Non più solo una chimera • Cellule umane fuse con ovociti di mucca. L’Authority bioetica inglese è entusiasta, ma non sa dire cosa sianoTratto da IL FOGLIO del 5 settembre 2007

Roma. Da oggi può cominciare un mondo nuovo, fatto di chimere. Oggi a Londra la Hfea, cioè la massima autorità bioetica inglese, potrebbe concedere le licenze per studiare, cioè creare, embrioni ibridi. Con la stessa tecnica usata per la pecora Dolly, con la creazione di esseri uomo/animale da usare, per ora, come materiale da laboratorio.

La Hfea, esplicitamente favorevole, ha avviato tre mesi fa una consultazione pubblica sul tema, e ha rivelato sabato che la maggioranza degli inglesi è diventata “disinvolta” sul tema delle chimere. Le approvano. Grazie al pressing degli scienziati, grazie all’appoggio del premier Tony Blair, grazie al favore di organi di stampa come il Times e l’Economist, grazie alla speranza di curare, in futuro, l’Alzheimer, il Parkinson, con terapie cellulari rivoluzionarie. Grazie, soprattutto, al dibattito pubblico: ieri il Guardian scriveva che la consultazione, costata 150 mila sterline, durata tre mesi di dibattiti, incontri, conferenze, ha reso anche i partecipanti più dubbiosi molto “positivi” verso l’idea di mescolare umano e animale. Ma quelli che hanno partecipato alla consultazione e si sono letti i quintali di materiale pubblicato sul sito della Hfea, raccontano un’altra storia, spiegano che più del settanta per cento del pubblico partecipante ha detto: no agli ibridi. Negli incontri e nelle consultazioni scritte. Josephine Quintavalle, attivista pro life e direttrice del gruppo “Comment on reproductive ethics” dice al Foglio che quel sessantun per cento di “sì” registrato dal Guardian riguarda solamente un’indagine fatta per strada, su un campione di duemila persone, a cui sono state poste domande più o meno così: “Sei favorevole a una cura embrionale per l’Alzheimer?”. E la prestigiosa rivista Lancet ha scritto un editoriale esplicito: “Anche se è pienamente giustificabile essere cauti nel regolare nuove biotecnologie, la comunità dei ricercatori deve continuare a ricordare al governo inglese di non regolare oltremodo le attività degli scienziati. Il Regno Unito è leader nella ricerca sulle cellule staminali, soprattutto per via della stretta regolamentazione negli Usa e per lo scandalo della frode che ha rallentato gli scienziati sudcoreani nel 2005. Questo vantaggio potrebbe essere perso rapidamente. Molti membri dell’opinione pubblica inglese vedono benefici nel creare embrioni chimera umani/animali per puri scopi di ricerca, una volta che le argomentazioni vengono spiegate chiaramente. Comunque, c’è il pericolo che la consultazione sia dominata da chi crede che la ricerca sugli embrioni sia moralmente sbagliata. E’ essenziale che gli scienziati educhino essi stessi il pubblico e insistano che la consultazione avvenga su un campione scientificamente selezionato”. Educare il pubblico all’entusiasmo per le chimere.

Sembra che la Hfea dirà sì, e gli scienziati potranno mettersi al lavoro, andare nei macelli a prendere il materiale animale che serve. “E’ una cosa ripugnante. E’ il tipo di scienza più folle che si possa immaginare”, dice la Quintavalle. Perché creare una chimera significa fondere una cellula umana con un ovocita di mucca svuotato del proprio nucleo, significa dare vita a un’entita ibrida, il cui patrimonio genetico è animale per qualche frazione di punto percentuale (perché il Dna è tutto umano ma i mitocondri sono animali), significa creare nuovi esseri a percentuale variabile di umanità. Utilizzabili, forse, per trapianti o trattamenti medici (anche se la clonazione terapeutica non ha mai funzionato sugli esseri umani, anche se l’unico lavoro scientifico che annunciava di avere raggiunto il traguardo è stato quello del famoso veterinario coreano Hwang, il più grande truffatore scientifico di tutti i tempi).

“Probabilmente siamo competenti”
Oggi, comunque, la Hfea si pronuncerà sulle licenze. Mentre la commissione governativa di scienza e tecnologia sta preparando l’intera revisione della legge (che è ancora quella del 1990), ovviamente in senso maggiormente permissivo. Dice Josephine Quintavalle che in realtà la Hfea non avrebbe nemmeno la competenza giuridica per dire sì o no alla concessione della licenza. “Loro si occupano di gameti umani, questi ibridi cosa sono? Utilizzano ovociti animali e cellule, non gameti, umani. Ci siamo scambiati una serie di lettere, con la Hfea, su questo punto, e loro hanno risposto che ‘probabilmente’ sono competenti. Ecco, quel probably è evidentemente un punto molto debole”. Insomma, possono esserci gli estremi per un ricorso. Perché nemmeno la Hfea, così entusiasticamente a favore della sperimentazione sugli ibridi, è riuscita a spiegare cosa siano: umani o animali? Quanto umani e quanto animali?

Nessun commento: