L’impressione , al ritorno a casa ,dopo il pellegrinaggio a Santiago è di aver vissuto un’avventura guidata da un Altro.Ci si è messi insieme per il comune piacere di uscire in bicicletta la domenica iniziando durante le vacanze della comunità.
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Dopo un anno, dopo diversi pellegrinaggi con la fraternità in autobus, matura l’dea,di fare un pellegrinaggio in bicicletta a Santiago.
I vari problemi organizzativi vengono affrontati e risolti.Rimane l’ultimo: chi avrebbe guidato il camper.?
Improvvisamente insieme alla soluzione ,impersonata da Baggio,amico di C.
arriva la notizia della malattia di uno di noi…per un attimo il dubbio… Poi si decide di partire rimandando di pochi giorni l’inizio delle terapie per C.
Ho la netta soluzione che il pellegrinaggio assuma una motivazione molto precisa e concreta.
Il primo giorno, la benedizione dei pellegrini a Roncisvalle è veramente emozionante. I giorni successivi, nonostante lo scarso allenamento e condizioni atmosferiche avverse che rendono il sentiero a volte impraticabile dalle biciclette, superiamo tappa dopo tappa la distanza (870 km) visitando i luoghi che da sempre hanno visto passare migliaia di pellegrini di tutto il mondo. Il motivo ultimo di questo pellegrinaggio è sempre presente durante le preghiere e le fatiche, ma anche la bellezza dei luoghi visitati o i pranzi e le cene in allegria. Infine l’abbraccio alla statua del santo e la Messa sono il naturale coronamento del pellegrinaggio. Il ritorno a casa porta la consapevolezza di una parte delle nostra vita offerta a Lui, una piccola partecipazione alla Sua Passione facendo compagnia a C.
Giacomo
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