Con questo blog desidero dare la possibilita' a tutti di leggere articoli ,commenti ,interventi che mi aiutano a guardare la realta', a saperla leggere ed essere aiutati a vivere ogni circostanza positivamente. Mounier diceva "la vita e' arcigna con chi le mette il muso" (lettere sul dolore). E' importante saper abbracciare la realta' tutta per poter vivere la giornata con letizia.
giovedì 16 agosto 2007
AMICI PERCHE'ABBIAMO GLI STESSI VALORI
La suora di clausura e il comunista «Amici perché abbiamo gli stessi valori»
- mer 15 ago
L’incontro tra Maria Gloria Riva, che ha ottenuto un permesso speciale dopo 23 anni, e Fabio Cavallari, militante di Rifondazione per 2 anni
di Magdi Allam
Tratto da del 14 agosto 2007Ci può essere un'amicizia vera tra una monaca di clausura, un giornalista non credente di cultura comunista e un musulmano laico? Sì se tutti e tre considerano la propria specifica esperienza come un'adesione piena ai valori che sono l'essenza della nostra umanità: la sacralità della vita, la dignità della persona e la libertà di scelta.
Questa è la storia singolare di un incontro apparentemente casuale, ma sappiamo che il caso è il grande mistero della vita, tra suor Maria Gloria Riva, 48 anni, che dalle passioni e dai fumi del post-Sessantotto ha maturato la scelta di donare se stessa alla vita contemplativa nel monastero di Monza in seno all'Ordine delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento; Fabio Cavallari, 37 anni, figlio di un partigiano comunista, per due anni militante di Rifondazione comunista con il mito di Bertinotti ma senza paraocchi ideologici, così come attesta la sua collaborazione con la rivista Tempi vicina a Comunione e Liberazione; ed io che mi ritrovo in perfetta sintonia con le posizioni di Benedetto XVI, laddove considera fede e ragione come un connubio indissolubile, mentre sono in totale contrasto con l'ideologia dell'odio, della violenza e della morte degli estremisti islamici.
Quest'incontro non si sarebbe potuto verificare se suor Maria Gloria, dopo 23 anni di vita monastica, non le fosse stata concessa un'autorizzazione straordinaria a stare fuori dalla clausura per un anno per costituire un nuovo monastero a Carpegna. E' in questa finestra di opportunità aperta al mondo esterno che suor Maria Gloria ha conosciuto prima Fabio e poi me. Solo incontrandola si può cogliere appieno l'eccezionalità del personaggio. «Per mesiete due persone autentiche, non c'è nulla di ideologico in voi», così suor Maria Gloria valuta Fabio e me, «è un'amicizia personale genuina che non riguarda l'unanimità di pensiero, ma qualcosa di più alto, ciò che ci rappresenta comepersone create da Dio a sua immagine e somiglianza. Nella ricerca profonda della verità ho riscontrato difficoltà con personaggi anche illustri della mia fede cattolica, ma con voi mi sento libera di esprimermi senza condizionamenti. Poi ci sono delle cose che si sentono a pelle, qualcosa che nasce dentro di te e che poi ti supera».
Fabio ha conosciuto suor Maria Gloria tramite un amico comune, don Gabriele Mangiarotti, curatore del sito www.culturacattolica.it, che ha ospitato le loro opinioni nel corso del referendum sulla procreazione assistita. «A dispetto della mia storia e della mia cultura di sinistra, sul referendum mi ero schierato per l'astensione», dice Fabio, trovandosi così nella medesima posizione della Chiesa e di suor Maria Gloria. «Razionalmente non saprei spiegarmi il rapporto particolare che mi lega a suor Maria Gloria», confessa, «ma istintivamente ho incontrato l'unicità di una persona con cui potevo costruire il valore alto che ha l'individuo. Quando ci siamo conosciuti le ho raccontato le storie della mia vita e lei ha risposto con i toni e i contenuti che facevano emergere il valore dell'uomo». Secondo Fabio l'intesa sincera e profonda con suor Maria Gloria si deve al fatto che «in un'epoca in cui si sta ridefinendo che cosa è l'uomo, ci siamo ritrovati a dare delle risposte, da un lato, religiose ma non clericali e, dall' altro, laiche ma non laiciste».
La forza umana e al tempo stesso spirituale di suor Maria Gloria l'ho percepita il giorno in cui, insieme a don Gabriele, è venuta a trovarmi a casa mia, per chiedermi di curare la prefazione del suo nuovo libro «Volti e stupori - Uomini feriti dalla bellezza », scritto per le Edizioni San Paolo insieme a Fabio. Lui, con la sensibilità e la dote del giornalista-testimone, racconta con un linguaggio semplice e avvincente dei fatti emblematici che segnano la vita di persone care e conosciute, esaltando le ragioni dello spirito tradotte nei valori oggettivi, assoluti e universali, scovandoli nel vissuto di comuni mortali che hanno avuto il dono della rivelazione e del riscatto dopo essere precipitati nel baratro del nichilismo. Alle lettere di Fabio segue la risposta di suor Maria Gloria che, ispirandosi a un quadro di Klimt, van Gogh o Goya, intercetta il senso profondo del racconto con la forza della calamita dello spirito che attrae le particelle di un'anima spezzata e persa in un corpo sconfitto, elevandola alla meditazione di chi considera la realtà terrena con il filtro dell'infinita bontà e misericordia di Dio che si manifesta in ogni piega del creato. Dovevo capire quale potesse essere ilmio ruolo nel loro dialogo serrato e profondo, come potessimo tutti e tre riuscire a «fare squadra»" trasmettendo insieme un messaggio di speranza. Mi ha convinto suor Maria Gloria, con il suo abbraccio autentico di chi si concede totalmente all'altro come fratello nella carne e testimone della volontà divina nello spirito. Come quando racconta con il cuore in mano l'evento che da giovane le cambiò la vita: "Un sabato sera ero in macchina con il mio ragazzo, guidava lui. All'improvviso un'altra macchina impazzita ci ha falciato il cammino. Mi accecò un bagliore di fari, uno schianto tremendo mi ferì. Poi nulla. Venne la morte leggera come una libellula ad avvolgermi con il suo nero manto. Spalancai gli occhi nel buio e la mia preghiera si alzò. La luce era là, in fondo a quella grande notte. "Ti ho amato di Amore Eterno, per questo ti conservo ancora la vita. Ti riedificherò e Tu sarai la mia Dimora". Ho visto Dio e sono rimasta in vita… Una grande gioia entrò in me!». Ascoltandola ho subito sentito forte il sentimento di amore genuino per il prossimo e di speranza per la possibilità di redenzione di tutti gli uomini di buona volontà.
Questa è la storia di tre persone, diverse per il percorso di vita che il caso ha destinato loro, mache ad un certo punto hanno scoperto che, non per casomaper una scelta del tutto consapevole, perseguono il medesimo traguardo e decidono così di andare avanti insieme.
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